Apr 20 2024

Anche Confcommercio rivede al rialzo le stime del Pil: primo trimestre positivo

“I primi mesi del 2024, pur caratterizzati da un clima di profonda incertezza, hanno evidenziato alcuni spunti positivi, portando ad una revisione, al rialzo, dell’andamento del primo trimestre. La nostra stima attuale è di una variazione dello 0,3% congiunturale e dello 0,5% tendenziale. Le indicazioni più favorevoli continuano a provenire dall’occupazione e dai servizi nel loro complesso”. Così nell’analisi mensile congiunturale Confcommercio traccia un quadro piuttosto positivo dell’economia italiana nei primi mesi del 2024, segnalando come “pur vivendo un periodo non particolarmente dinamico, continui a trovare importanti spunti di vivacità, provenienti soprattutto dal settore dei servizi e, con particolare forza, dal turismo degli stranieri”. “Di conseguenza – si evidenzia – sono ancora soddisfacenti le dinamiche occupazionali che, a loro volta, sostengono i redditi e i consumi” anche se, osserva Confcommercio, è “un circolo virtuoso che si stenta ad apprezzare pienamente nel dibattito mediatico”. Peraltro, continua l’analisi, “secondo le nostre stime, ad aprile il Pil è atteso registrare, nel confronto con marzo, una crescita dello 0,1%. Su base annua la variazione si porterebbe all’1,2%”.

Confcommercio, le stime al rialzo del Pil

Fra gli altri segnali incoraggianti l’andamento della produzione industriale che dopo la pesante contrazione registrata a gennaio sembra essersi avviata su “un sentiero meno negativo, con aspettative di moderato miglioramento da parte delle imprese”.

Invece il ripiegamento rilevato a marzo nel clima di fiducia delle famiglie “è in linea con il permanere di un andamento prudente in materia di consumi” anche se a marzo l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato una crescita dello 0,4% rispetto allo stesso mese del 2023. Il dato segue un bimestre che, stando alle ultime informazioni disponibili, ha mostrato un andamento più favorevole rispetto alle prime stime. L’incremento di marzo – si spiega – è sintesi di una crescita della domanda di servizi (+2,7% nel confronto annuo) a cui si è associata una flessione di quella di beni (-0,5%). Nella media del primo trimestre si rileva una variazione dell’1,1% (sul dato pesa inevitabilmente anche il diverso numero di giorni) con una crescita dei servizi del 2,9% e un incremento della domanda di beni dello 0,4%.

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Il settore automobilistico in calo

Confcommercio evidenzia come gli andamenti registrati a marzo 2024 “segnalano alcune difformità rispetto alle tendenze più recenti” probabilmente dovute a “alcuni fattori contingenti”. In particolare, il settore dell’automotive mostra, dopo oltre un anno di crescita, una riduzione della domanda (-5,4%) che sarebbe anche legata ai ritardi nell’attuazione degli incentivi che hanno spinto le famiglie a rimandare gli acquisti. Per contro, dopo un lungo periodo, le spese per l’alimentazione domestica sono tornate in positivo (+1,6%), con un possibile contributo dalla diversa tempistica della Pasqua rispetto all’anno passato.

Permangono in territorio positivo i trasporti aerei (+12,9%), i servizi ricreativi (+3,2%) e i consumi legati al turismo (+2,9). Confcommercio segnala come, in questo settore, il contributo principale continui a derivare dalla domanda dei turisti stranieri. Invece nel mese di marzo si conferma debolmente negativa la domanda per abbigliamento e calzature (-0,2%) e si ribadiscono le difficolta del segmento dei mobili e arredamento per la casa (-0,8%). In riduzione, dopo alcuni mesi favorevoli, gli acquisti di elettrodomestici (-1,3%) e di energia (-1,6%).

Per quanto riguarda i prezzi al consumo, Confcommercio vede una inflazione su base annua in leggero rallentamento stimando per il mese di aprile un +0,2% in termini congiunturali e una crescita dell’1,0% sui dodici mesi. Rispetto a marzo l’aumento è stato determinato quasi esclusivamente dagli incrementi dei prezzi dei tabacchi e dei carburanti a cui si sono associati incrementi di natura stagionale (turismo). Confcommercio segnala peraltro come prosegua per contro la frenata dei prezzi degli alimentari per i quali l’inflazione scenderebbe, su base annua, al 2,4%. Il dato stimato per il mese in corso – conclude l’analisi – “conferma la solidità del processo di rientro dell’inflazione e rafforza l’ipotesi di una variazione dei prezzi al consumo nel complesso del 2024 di poco superiore all’1%”.

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di: Luca Maurelli @ 13:42


Apr 20 2024

“Censura Rai su Scurati? No, questione di soldi”: Corsini smonta lo ‘sgomento’ della Bortone

“Nessuna censura: la partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione Che sarà, condotta da Serena Bortone, non è mai stata messa in discussione, come dimostrano i comunicati stampa e gli elenchi ospiti ad uso interno”. Con una dichiarazione ufficiale il direttore dell’Approfondimento, Rai Paolo Corsini, smonta le tempeste nate sabato mattina dopo la denuncia che aveva fatto scatenare l’opposizione.

Il monologo di Scurati sul 25 aprile: solo una questione di “gettone”

“Credo sia opportuno – prosegue la nota di Corsini – non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti. Al di là di queste mere questioni burocratiche, la possibilità per Scurati di venire in trasmissione non è mai stata messa in discussione: nessuna censura”.

Lo “sgomento” della Bortone: c’è censura su Scurati

A lanciare il sasso nello stagno mediatico nel tranquillo sabato mattina di aprile, era stato un post allarmato di Serena Bortone, la conduttrice della trasmissione “Che sarà” di Raitre che ai suoi follower ha annunciato addirittura “con sgomento”, la mancata partecipazione dell’autore di M. e altre opere su Mussolini e il fascismo.

“Come avrete letto nel comunicato stampa – esordisce la giornalista e conduttrice di Raitre – nella puntata di questa sera di Che sarà” era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili”.

Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io”.

Unirai: si è montato un caso attorno alla Rai

Spiegazione che è arrivata: un “gettone” di presenza troppo alto chiesto da Scurati. Insomma, come affermano in una nota il sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai “si è tentato di montare un caso attorno alla Rai, ma abbiamo appreso che non c’è stata nessuna censura. Resta il rammarico che l’azienda, e quindi tutti i lavoratori, da molto tempo, siano bersaglio di chi cerca solo di alimentare inutili polemiche. Il dibattito intorno alla Rai è sempre gradito, con il massimo numero di voci possibili, ma deve essere attinente alla realtà dei fatti”.

Un dato è certo: con il post social di queste ore magari un risultato la Bortone potrà ottenerlo. Risollevare le sorti di una trasmissione che annaspa negli ascolti: media del 3 per cento di share, superata spesso anche da La7.

 

di: Valter @ 13:28


Apr 20 2024

“Ci controllano con i microchip sotto pelle”: il M5S candida alle Europee Paolo Bernini, il complottista

“Non so se lo sapete, ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip nel corpo umano per registrare, per mettere i soldi, per il controllo della popolazione. Sono preoccupato perché le persone non sanno a cosa vanno incontro. Il popolo, a sua insaputa, potrebbe lasciarsi impiantare il microchip senza capirne i pericoli. Con internet queste verità stanno venendo fuori e noi andremo a portare la voce dei cittadini”. Non era un gag comica, ma un manifesto elettorale del grillino Paolo Bernini, che a “Ballarò” (video), nel 2013, ipotizzò, ben prima dei complottisti del Covid, il complotto del “microchip”. E non contento, spiegò anche che l’11 Settembre gli americani si erano distrutti le Torri Gemelle da soli. Oggi questo signore, animalista ed ex complottista, si spera, almeno, è uno dei vincitori delle “Europarlamentarie” per selezionare i candidati delle liste grilline per Bruxelles. Gli iscritti hanno votato online tra circa 500 aspiranti parlamentari: cinque anni fa erano cinque volte di più, oltre 2600. Tra i prescelti, oltre aPaolo Bernini, ovviamente divenuto deputato grazie alle sue teorie, anche l’ex deputata abruzzese Valentina Corneli, citata in giudizio per diffamazione da Giorgia Meloni per un post del 2019 in cui la accostava a Mafia Capitale.

Il video di Paolo Bernini che teorizzava il complotto dei microchip e dell’11 Settembre

di: Luca Maurelli @ 12:35


Apr 20 2024

L’Ucid rinnova i vertici di Latina: Grignaschi presidente, Pellegrini e Tamburini i suoi vice

L’Assemblea dei soci della Sezione di Latina dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (UCID) ha rinnovato tutte le cariche sociali previste dallo Statuto: presieduta dalla dott. Francesco Berardi, Presidente uscente al quale va la gratitudine di tutti i soci di Latina per la sua intelligente ed appassionata attività svolta sempre alla luce della dottrina sociale della Chiesa. L’Assemblea ha eletto Presidente della Sezione pontina per il triennio 2024-2027 il dott. Paolo Grignaschi, alto dirigente nel modo del Credito Cooperativo nel cui ambito è stato anche Direttore Generale della Federazione delle BCC di Lazio, Umbria e Sardegna.

Tutte le cariche rinnovate dall’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti

Alla Vice Presidenza sono stati eletti due noti professionisti di Latina, l’avvocato Mario Pellegrino e l’avvocato Maurizio Tamburini. Per la Segreteria è stata scelta la dott.ssa Chiara Dimauro, giovane docente da sempre impegnata nelle realtà dell’educazione cattolica diocesana che avrà anche la delega per il Gruppo Giovani della Sezione. Il rinnovato Consiglio Direttivo accoglie con un ruolo attivo imprenditori, dirigenti e professionisti affermati nel territorio: consiglieri sono infatti il dott. Stefano Pedrizzi, il dott. Benedetto Delle Site (che è anche Presidente Nazionale Giovani UCID), l’ing. Andrea Loco, la dott.ssa Federica Ferrari (che sarà anche referente Gruppo Donne della Sezione) e il dott. Giacinto Giancaspro. Presidente onorario, insieme al sen. Riccardo Pedrizzi, il dott. Giorgio Loddo. Tesoriere Michele Giannini, Revisori il dott. Stefano Vali (Presidente), la dott.ssa Cristina Calcagni e il dott. Giorgio Cassani, Presidente dei Probiviri il dott. Mario Romagnoli.
“Abbiamo voluto valorizzare – afferma il Sen. Riccardo Pedrizzi, Presidente regionale e del Comitato Tecnico Scientifico dell’UCID e da sempre anima dell’UCID pontino – le maggiori professionalità attraverso un gruppo nuovo e coeso composto da alti dirigenti e giovani professionisti che esprimono i valori associativi: lealtà, onestà, spirito di servizio, indipendenza dalla politica. Saremo come negli anni passati un presidio culturale ed etico per Latina, in grado di mettere in connessione la Chiesa, le istituzioni pubbliche e i soggetti economici e sociali offrendo soluzioni e proposte innovative per l’impresa e la pubblica amministrazione con un chiaro riferimento ai principi sociali del Cattolicesimo, in grado di animare virtuosamente le molteplici realtà temporali”.

Il programma dell’Ucid Latina

Nell’illustrare il programma per il prossimo triennio, il Presidente eletto Paolo Grignaschi ha dichiarato che “particolare attenzione avranno il mondo del credito di prossimità e l’educazione finanziaria in un momento molto difficile per il tessuto economico-produttivo investito dalle conseguenze dei nuovi scenari di guerra, della pandemia e dall’esplosione delle nuove tecnologie che attualizzano le necessità di mettere al centro dell’economia la persona, senza dimenticarsi di sviluppare iniziative culturali che promuovano le eccellenze del territorio: il tutto avendo ben presente come primo obiettivo quello, come ci chiede Papa Francesco, di trovare le forme adeguate perché la nostra Sezione possa partecipare con fede intensa all’Anno Santo del 2025”.
Struttura federale presente capillarmente su tutto il territorio nazionale, con una organizzazione basata su gruppi regionali e su sezioni territoriali, l’UCID intende infatti puntare al rinnovamento generazionale valorizzando proprio quei giovani che iniziano ad affacciarsi nel mondo dell’impresa e delle professioni. Storica associazione cristiana, l’UCID sorge nel lontano 1947 su ispirazione, fra gli altri, del cardinal Giuseppe Siri, con l’obiettivo di promuovere la formazione di una classe dirigente attenta e sensibile agli insegnamenti della Dottrina Sociale della Chiesa, cioè al tentativo dei diversi Pontefici di affrontare le grandi questioni contemporanee alla luce del Vangelo e del Magistero. Grande l’attenzione alla voce del Magistero Ecclesiale con i suoi molteplici riferimenti che spaziano dall’ambiente all’economia, dalla politica alla questione antropologica.

di: Luca Maurelli @ 10:51


Apr 20 2024

Bardi, il governatore “coscienzioso”: progetti e lotta all’inflazione. Altro che mancette…

Quando vediamo un bel giardino, spesso non comprendiamo il lavoro che c’è dietro. Ci vogliono settimane o mesi di studio, analisi e poi aspra, assurda fatica, “solo” per preparare il terreno, renderlo fertile; quindi, bisogna scegliere, tra mille possibilità, le piante giuste e il luogo giusto in cui metterle, perché possano fiorire e prosperare. E poi ci vuole acqua, concime, e ancora infinito lavoro, lavoro, lavoro, per anni. A volte bisogna tornare indietro, espiantate, ripiantare, riparare a dimenticanze ed errori di calcolo, persino ricominciare da capo. Solo spendendo energie, studio e dedizione, lì dove c’era un campo sterile, tutti potranno godere la bellezza di un parco.

Similmente accade in politica quando si decide – come in Basilicata si sta decidendo in questi giorni – di creare un virtuoso equilibrio tra ambiente e sviluppo, in un luogo in cui per anni hanno regnato la gramigna della corruzione e dell’assistenzialismo e la desertificazione dell’emigrazione. Orbene, i giardinieri di questa titanica impresa si trovano ad affrontare in Basilicata, domenica e lunedì, l’impresa più amara di tutte: spiegare e far apprezzare ai Lucani il lavoro fatto finora, ma farlo prima che i lussureggianti fiori e frutti del loro impegno si palesino con tutta la forza, dimostrando il valore dell’opera.

Programmazione e lotta al caro vita

Da quando è stato scelto nel 2019, l’attuale presidente Vito Bardi, che in questi giorni sostiene la sfida della riconferma, si è distinto per una caratteristica che ai politici in genere non piace: la sobrietà. Forse unico in Italia, Vito Bardi, ex generale Guardia di Finanza, famoso già in passato poiché stimato da superiori e sottoposti, ha portato avanti una singolare immagine di amministratore dedito allo studio e alla programmazione di lungo respiro. In una regione, la Basilicata, strozzata tra disoccupazione e stagnazione, in un periodo storico avaro di sviluppo industriale per tutta Europa – e dal quale la politica spesso prova a uscire con i logori e recessivi strumenti dell’assistenzialismo – Bardi è riuscito a puntare, tra le altre cose, sulla cosa più logica e intelligente: la lotta all’inflazione.

Le “royalties” petrolifere, introito fondamentale del bilancio lucano, che da anni venivano utilizzate per smantellare e rifare marciapiedi e distribuire piccole mance di paese, oggi vengono utilizzate per abbattere la bolletta del gas a tutti i cittadini residenti. Prossimamente sarà il turno della bolletta dell’acqua. Una voce importante dei consumi quotidiani dei Lucani (caso unico in Italia) è letteralmente azzerata, e questo ha dato fiato agli altri consumi, ha aiutato le fasce più deboli, ha liberato liquidità per gli investimenti. Non ci credete? Facciamo parlare i dati ISTAT e Svimez per la Basilicata, nel periodo 2019/2022: occupazione +3,52% (Italia +2,04%); disoccupazione 7,3% (Italia 7,9%; Sud 10,8%); PIL pro capite +6%. (Italia +3,5%, Sud +4%). Un piccolo miracolo economico, costruito con l’azione di sapienti e lungimiranti mosse di programmazione, nel solco della migliore politica italiana ed europea di sempre.

Dal piccolo miracolo economico al modello amministrativo

Ecco, in queste elezioni regionali, il centrodestra lucano è quel giardiniere coscienzioso che ha lavorato tanto, con dedizione e professionalità, e che adesso, prima che la bellezza del giardino esploda (sebbene si intraveda già qualcosa di confortante), è chiamato a rendere il conto del suo lavoro. La posta in gioco è altissima, e riguarda non solo la legittima aspettativa di una classe dirigente a vedersi riconosciuto il giusto merito; riguarda la sfida di saper trasmettere agli elettori l’impegno profuso per il territorio e per un modello amministrativo finalmente fondato sui risultati di lungo periodo, non sulle mancette o sugli annunci. È un appuntamento non solo per gli amministratori e i militanti lucani, non solo per il bravissimo Bardi, ma, in fondo, soprattutto per gli elettori, un momento storico per misurare la nostra capacità – nostra come Italiani – di saper costruire, e ricostruire, dopo tanti errori, una comunità giusta e felice, senza corruzione, elemosine né emigrazione.

di: Antonio Rapisarda @ 10:12


Apr 20 2024

Collettivi intolleranti. A Catania bloccato il convegno di Scienza&Vita con Paola Binetti

Continuano la serie di brutti episodi, con istinti censori, negli atenei d’Italia. Ieri è stato il turno dell’Università degli Studi di Catania dove è stato bloccato il convegno organizzato da Scienza e Vita e occupata l’aula magna del rettorato. A mettere a tacere, tra gli altri, l’ex senatrice Paola Binetti un gruppo di studenti della sinistra antagonista. Un’azione che fa il paio con i fatti accaduti negli scorsi giorni alla Sapienza di Roma e che segnala una situazione sempre più preoccupante in quello che dovrebbe essere lo spazio del confronto per eccellenza.

Non per tutti evidentemente. I manifestanti, infatti, hanno interrotto i lavori entrando in aula ed esponendo uno striscione con la scritta “Fuori la Transfobia da UniCT”. Il convegno, patrocinato anche dall’Azienda sanitaria provinciale, affrontava dal punto di vista medico-giuridico il tema della “disforia di genere nei minori e la carriera alias negli istituti scolastici”.

Stando ai manifestanti, dal convegno sarebbe stata «esclusa la comunità studentesca e le persone Lgbtq dalla possibilità di esprimersi». Un motivo pretestuoso per alzare la tensione e intimidire i relatori. Da lì l’irruzione nell’aula dove, neanche una settimana fa, il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi, ha ricevuto la laurea honoris causa per l’impegno a favore della Pace. Vista l’impossibilità di procedere con le relazioni in programma, gli organizzatori sono stati costretti a sospendere i lavori e lasciare la sede centrale dell’ateneo catanese. Che è rimasta in mano agli antagonisti, che hanno proclamato l’assemblea permanente.

di: Antonio Rapisarda @ 09:48


Apr 20 2024

Sondaggi, FdI in crescita al 28,5%. Ma Repubblica fa il solito “fake titolo”: «E’ ai minimi storici…»

Dunque, l’assioma di “Repubblica” è questo: siccome Fratelli d’Italia guadagna voti ed è il primo partito italiano con percentuali superiori alle ultime elezioni Politiche, ma non tocca il record storico del 30% stabilito, nei sondaggi, nel febbraio scorso, il partito di Giorgia Meloni sarebbe ai “minimi storici”, come titola oggi il quotidiano romano.
Surreale, se non fosse che non è solo una questione di faziosità, perfino sui numeri, visto che anche in quella zona franca delle cronache anti-meloniane almeno i numeri non dovrebbero essere un’opinione: c’è anche una questione di sondaggi ufficiali e docuimentati che non coincidono, guarda caso, con quelli di giornali meno schierati a sinistra, come “Il Corriere della Sera“, che oggi indicano, anche nei titoli, un ulteriore balzo in avanti di FdI, di un punto e fino a toccare il 28,5%. Anche su Open, il giornale di Enrico Mentana, parla di una forte crescita di consensi per FdI, e non di crolli “storici” come fa “Repubblica“.
Ma domani si vota in Basilicata, e questa è la stampa, bellezza. E tra due mesi in Europa, altra coincidenza.

I sondaggi del “Corriere” su FdI e il centrodestra

Dal Def criticato in quanto “bonsai” al Puglia-gate, nelle ultime due settimane, secondo la Ipsos di Nando Pagnoncelli, sul “Corriere“, “l’esecutivo non appare sfiorato da questi episodi: gli indicatori sono stabili, con decrementi non significativi”, scrive oggi. Ma veniamo ai partiti: “Rispetto allo scorso mese, vediamo crescere tre formazioni: Fratelli d’Italia che si colloca al 28,5% con un aumento di un punto percentuale, il Partito democratico, che cresce dello 0,7% e si colloca al 21,2 e Azione con un miglioramento di oltre un punto (1,3%) stimata al 3,8. La crescita del partito della presidente del Consiglio sembra l’effetto della sua visibilità, in particolare a livello internazionale, e delle difficoltà della Lega. Il Pd non sembra colpito dagli scandali che lo hanno coinvolto sia in Puglia che in Piemonte: in questo caso sembra esserci prevalentemente l’effetto mobilitazione…”. E Calenda? “La scommessa sembra premiarlo, ma in misura ancora insufficiente: per ora non supera la soglia di sbarramento del 4% che gli consentirebbe di avere eletti al Parlamento europeo. In lievissimo calo il Movimento 5 Stelle, stimato al 15,9%, che non pare beneficiare della polemica anticorruzione (e anti Pd). Nel centrodestra si conferma il sorpasso di Forza Italia sulla Lega”.

I “fake titoli” di Repubblica

Repubblica“, invece, ha altre idee. “Come si osserva da circa un anno, nei sondaggi di Demos. Il più recente, condotto nei giorni scorsi, conferma il calo dei Fratelli d’Italia (FdI) di Giorgia Meloni, che si fermano al 28% e toccano il livello più basso da febbraio 2023. Quando avevano superato il 30%. Un indice che riflette il grado di fiducia nel governo, che, come negli ultimi mesi, si conferma al 44%. Il più basso dai tempi del primo governo guidato da Giuseppe Conte, nel febbraio 2020. Tuttavia, la maggioranza dei cittadini (intervistati da Demos) prevede che il governo durerà a lungo. Fino al termine della legislatura…”. E meno male, va, almeno su questo Repubblica è sincera. Ma poi precisa, sotto al titolo su “FdI ai minimi storici” (e figuriamoci se non fosse ai minimi…).

“La forza (peraltro limitata) dei FdI, quindi, riflette la frammentazione del sistema partitico. Ma, soprattutto, dell’opposizione. Al tempo stesso, spiega la previsione di lunga vita attribuita a questo governo. L’indice di gradimento dei leader riproduce, in larga misura, il consenso verso i partiti. A conferma del fatto che i partiti sono, ormai, “personalizzati” e, dunque, riassunti dalla figura del leader. Davanti a tutti, infatti, è ancora Giorgia Meloni, che attrae la fiducia del 44% dei cittadini…”. Ai minimi, anche qui?

di: Luca Maurelli @ 09:11


Apr 19 2024

Arianna Meloni: «Le Europee? La battaglia delle battaglie. Ora il modello italiano a Bruxelles»

Una Meloni, premier, infiamma la piazza di Potenza. L’altra Meloni , “soldato”, sbanca quasi in contemporanea a Viterbo. Due campagne elettorali diverse – mancano poche ore alle Regionali in Basilicata – ma lo stesso obiettivo: difendere il modello italiano. «Nelle prossime Europee abbiamo di fronte la battaglia delle battaglie, perché il modello italiano deve essere il modello che portiamo in Europa. Così come stiamo costruendo un Italia forte, produttiva e autorevole nella politica estera, vogliamo costruire un’Europa che sia autosufficiente e meno dipendente dagli altri continenti». Così Arianna Meloni – responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia – è intervenuta nella capitale della Tuscia per uno dei primi eventi del tour “L’Italia cambia l’Europa“.

Una “prima” molto attesa, per la più grande delle Meloni, su cui si è parlato molto nei giorni scorsi. E’ Arianna stessa allora a smontare subito i retroscena che esondano con la fantasia: «Ci si è chiesti “ha cambiato profilo, improvvisamente vuole fare il grande leader”». La verità? Chiarissima: «Non sono qui per sostituire il presidente del Consiglio, per fare chissà cosa, il capo del partito. Sono qui da dirigente di Fdi e da militante: questo siamo, abbiamo scelto di fare politica senza avere nessuna ambizione personale, è con questo spirito che abbiamo iniziato a fare politica».

“C’è ancora tanto da fare, la vittoria delle politiche è stata sì del centrodestra ma anche del popolo italiano, che ci ha indicato che voleva essere governato da una maggioranza coesa e ha dato vita a un governo di visione e soprattutto stabile. “Non siamo arrivati ma siamo appena partiti, questa è la sfida più dura. Se saremo bravi la nostra sarà la storia del governo che cambiò l’Italia. Resteremo sempre gli stessi perché non siamo un’utopia”.

“Il momento più difficile – ha ricordato – è stato – quando abbiamo visto la nostra storia dissolversi nel Pdl e allora abbiamo deciso di prendere le nostre idee e portarle in un casa nuova, un partito che doveva avere come primo obiettivo far sentire orgogliosi di essere italiani, una comunità che non cerca scorciatoie e premia il merito”.

“Non amo stare molto sotto i riflettori – ha concluso Arianna Meloni – lo sanno tutti, credo che si possa fare politica anche senza avere un ruolo pubblico anche stando dietro le quinte e lo abbiamo dimostrato perché vi comunico che a farlo siamo un esercito di uomini e di donne. Avrete un candidato in lista perché è giusto che questo territorio dia il massimo per queste europee, rimbocchiamoci le maniche buona campagna elettorale, ci incontriamo nella mischia”. Lasciando l’evento Arianna Meloni ha anche ribadito che non intende candidarsi.

 

 

di: Antonio Rapisarda @ 20:59


Apr 19 2024

Meloni a Potenza: “E’ finita la Repubblica delle banane, ce la metto tutta perché me lo chiedete voi”

Come in Abruzzo a sostegno del governatore uscente e poi riconfermato Marco Marsilio, il centrodestra che supporta l’uscente Vito Bardi in Basilicata si presenta agli elettori compatto e determinato. Tutti insieme sul palco a Potenza per il comizio finale. Con la certezza che la vittoria domenica alle urne è a portata di mano. “Per me è importante raccogliere una boccata d’ossigeno stando qui in piazza”, esordisce Giorgia Meloni e promette: “Io non mi risparmierò per amore della nazione”. Il centrodestra, spiega, “ha una visione comune, noi stiamo insieme per scelta e non per interesse, sono gli altri i governi messi insieme con lo scotch”.

“Lo Stato non deve rompere le scatole a chi produce ricchezza – ha sottolineato la premier parlando delle politiche economiche del governo – i risultati del governo sono certificati da diversi indicatori che dicono che l’Italia, pur in una situazione intorno a noi esplosiva, sta facendo meglio di altri Paesi“. Quindi ha rivendicato le misure sul “fisco amico” che è quello che “ti chiede di pagare il giusto e spende bene i tuoi soldi”. E ancora rivolta alla sinistra ha affermato:  “Voglio portare alle forze dell’ordine la solidarietà per l’ennesima aggressione subita qualche giorno fa all’Università Sapienza di Roma, su cui nessuno nella sinistra ha espresso solidarietà, probabilmente perché simpatizzano più con chi li ha aggrediti”.

Giorgia Meloni ha parlato anche del problema della sanità, additando tra le cause anche il numero chiuso a Medicina.  “Non mi vengano a fare la morale sui soldi alla sanità. Schlein ha detto che le tasse sono belle perché ci si paga la sanità. Noi siamo il governo che ha messo più soldi della storia d’Italia sulla sanità: 134 miliardi di euro nel 2024 sulla sanità. In rapporto al Pil 6,88% la più alta percentuale di sempre”. Più “la sinistra si straccia le vesti – ha anche detto – più io ho la certezza di stare dalla parte giusta”. Ha quindi accusato gli avversari di dire falsità e di inventare fake news. ”E’ finita la Repubblica delle banane... Non sto dicendo che va tutto bene, ma ce la stiamo mettendo tutta. E lo faccio perché me lo chiedete voi. Fisicamente non potevo lavorare di più…”.

“Il vero campo largo è il centrodestra” che “si candida a vincere ovunque”, dice al microfono nel suo intervento al comizio di Potenza il vicepremier e segretario di FI Antonio Tajani. “Vogliamo guardare soprattutto ai pensionati, ai giovani e alle donne”, ha sottolineato il ministro degli Esteri, rilanciando tra l’altro la proposta di innalzare le pensioni minime a mille euro al mese, di abbassare le tasse, di confermare il cuneo fiscale a vantaggio dei giovani lavoratori e di sostenere il mondo agricolo. Poi un riferimento all’ex premier Berlusconi: “Berlusconi sta sentendo il comizio anche lui…”, ha detto ai cittadini lucani accorsi a piazza San Bosco.

“Siamo in un momento storico particolare – afferma Vito Bardi – abbiamo le credenziali in regola e tutti i numeri per far capire che l’unica risorsa per questa Regione è la coalizione del centrodestra altrimenti si torna a qualcosa che i lucani credo abbiano dimenticato e sperano non si possa ripetere”.  “Sono scaramantico – ha concluso – e vi invito a concentrarvi su questa battaglia in questi ultimi due giorni che rimangono. L’obiettivo è alla nostra portata, andiamo avanti”.

“Ancora una volta il centrodestra dimostra che si vinceranno le elezioni anche in Basilicata per il buon governo che è la sfida del centrodestra”, afferma a sua volta Maurizio Lupi. E tocca infine a Matteo Salvini inviare un messaggio chiaro alle opposizioni:  “Il centrodestra è unito e compatto in Basilicata e a livello nazionale. Si mettano l’anima in pace Conte, Schlein e i loro sostenitori, questo governo andrà avanti per cinque anni. Poi voi ci direte se abbiamo fatto bene”.

di: Annalisa @ 19:24


Apr 19 2024

25 aprile, l’Anpi arruola il papà di Ilaria Salis. Sarà sul palco di Porta San Paolo

Quest’anno le celebrazioni del 25 aprile potranno contare su un testimonial d’eccezione ‘perfetto’ alla narrazione. A Roma sul palco allestito a Porta San Paolo, dove si concluderà il corteo dell’Anpi, ci sarà anche Roberto Salis. Il papà di Ilaria, la nuova eroina della sinistra antifà, detenuta in Ungheria per aver pestato a sangue manifestanti di estrema destra, non ha resistito al richiamo dell’associazione nazionale partigiani. Abile, arruolato.

25 aprile, sul palco anche il papà di Ilaria Salis

L’annuncio grondante soddisfazione arriva dalla presidente provinciale dell’Anpi di Roma, Marina Pierlorenzi, il giorno dopo l’ufficializzazione della candidatura alle europee con Fratoianni e Bonelli della maestra-militante di Monza. “Ci saranno giovani, donne e uomini del mondo del lavoro, dello studio e del volontariato in un collegamento ideale e forte con i partigiani e le associazioni della Resistenza”. E, appunto, ci sarà anche il papà dell’ultima icona della sinistra radicale, strappata al Pd di Schlein che non è riuscita nell’intento di arruolare la militante antifà .

L’Anpi arruola l’eroina antifà in carcere a Budapest

Il messaggio è chiaro: nella passerella resistenziale in salsa anti-sovranista non poteva mancare la sfida al nemico numero uno, Viktor Orban, pericoloso sodale della premier Meloni. Nell’annunciare la scaletta della kermesse l’Anpi intona le solite parole d’ordine. Nel mirino “un’Europa in cui un governo illiberale tiene in carcere ed espone in catene una giovane donna senza che ancora le sia stato notificato il capo di imputazione. E  il cui papà Roberto Salis, sarà con noi sul palco di Porta San Paolo”.

La gara a chi è più fedele alla resistenza

E giù con il solito racconto stereotipato della destra che strapazza la Costituzione e gli allarmi per il pericolo fascista alle porte. Ma non è tutto oro quello che luccica. Anche quest’anno la vigilia del 25 aprile è accompagnata da polemiche e divisioni interne alla sinistra, in una gara a chi interpreta più fedelmente la storia resistenziale, partigiana e antifascista. A infiammare più del passato le tifoserie la guerra in Medioriente con l’attacco di Hamas a Israele. Con la comunità ebraica in rivolta per il titolo della manifestazione “Cessate il fuoco ovunque” e i compagni pro Palestina che preparano la scenografia. A Milano, a pochi giorni dalla manifestazione nazionale, è scoppiata un’infuocata polemica tra la Brigata ebraica e l’Anpi per lo slogan scelto. Non sono bastate le rassicurazioni del sindaco Sala, alle prese con un grattacapo non da poco, la Brigata ebraica non sfilerà con il suo gonfalone.

La Brigata ebraica non sfilerà con il gonfalone

“Col presidente di Anpi e della Cgil avevamo deciso settimane fa in un senso. Ma visto che non stanno agli accordi e che ce lo comunicano in modo poco carino, noi come Comunità non ci saremo”. Così il presidente della Comunità ebraicadi Milano, Walker Meghnagi, sottolineando che chi andrà in piazza lo farà  titolo individuale”. In una nota la Brigata ebraica  fa sapere, però, che non rinuncerà a sfilare a Milano “per testimoniare i valori dell’antifascismo e della democrazia. “Il nostro – spiegano –  sarà uno spezzone colorato e festoso, internazionale e inter-religioso, aperto a tante comunità e associazioni che vogliono marciare insieme a noi”. Una sorta di derby, insomma, con lo ‘spezzone’ della comunità ebraica aperto dallo striscione ‘autoprodotto’  che recita ‘Ora e sempre la democrazia si difende’.

A Roma è braccio di ferro con gli studenti palestinesi

A Roma si prevede un braccio di ferro, anche se la parola d’ordine ufficiale è inclusività, neanche a dirlo. “Non ci appassionano le polemiche di calcio: chi è escluso e chi entra in campo”, dicono dall’Anpi capitolina. “La piazza del 25 aprile a Roma è sempre stata aperta a tutte e tutti gli antifascisti e democratici. Tutti gli anni abbiamo invitato la Brigata Ebraica, ma sono ormai anni che non partecipa”. Peccato che il movimento degli studenti palestinesi, che scenderà in piazza con l’Anpi, fa sapere con toni minacciosi che non “tollererà simboli sionisti”. Il tutto all’insegna della pace, ça va sans dire.

di: Gloria Sabatini @ 18:53


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