Lug 13 2024

Antisemitismo, l’affondo di FdI: “Martedì convegno alla Camera con un odiatore di Liliana Segre”

Insultò Liliana Segre sui social. Se nulla cambierà da qui alle prossime ore, l’avvocato Nicola Quatrano martedì sarà alla Camera al fianco di diversi deputati di sinistra, tra i quali Laura Boldrini, come relatore di un convegno organizzato in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare per la Pace tra la Palestina e Israele. A denunciare l’incredibile circostanza sono stati i deputati di FdI e in particolare i membri della Commissione contro l’odio che della senatrice porta il nome.

FdI: “Che dicono Boldrini e gli altri di questo evento?”

“Apprendiamo che martedì alla Camera dei deputati si terrà un convegno organizzato in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare per la Pace tra la Palestina e Israele. Sull’invito notiamo la presenza dell’avvocato Nicola Quatrano. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre, presidente della Commissione, per i vergognosi attacchi e le parole, da condannare, che Quatrano le ha rivolto sui social”, si legge nella nota di FdI, nella quale si ricorda il contenuto del post che l’avvocato scrisse su X lo scorso marzo. “Ci auguriamo che tutte le forze politiche prendano le distanze da queste vili parole espresse nei riguardi della Segre. Che cosa dicono al riguardo Laura Boldrini (Pd), Stefania Ascari (M5S) e Franco Mari (Avs), tra i partecipanti all’evento? Ci aspettiamo una risposta”, è la conclusione della nota di FdI.

Il delirante post su X

In quel post, secondo quanto ricordato da FdI, si leggeva: “Segre (con foto della senatrice a vita) sostiene Guyénot, a proposito della psicopatia biblica di Israele, che il tratto più caratteristico dello psicopatico è la completa assenza di empatia e, di conseguenza, di inibizione morale nel nuocere agli altri, unita alla sete di potere”.

Le parole di Quatrano contro Israele

Non si tratta dell’unica esternazione di Quatrano. In un articolo per il blog “Osservatorio internazionale per i diritti“, l’avvocato, al netto di una clamorosa omonimia e visione simile, scrive che “lo scopo ultimo di Israele, e del sogno sionista, è quello di “giudaizzare” la Palestina, liberandola dai suoi abitanti palestinesi. Chi si oppone attivamente a questo progetto diventa prigioniero politico palestinese. Questi sono dunque le vittime di un progetto di sostituzione di un popolo ad un altro autoctono, in un territorio nel quale il primo, l’occupante, pensa di avere dei diritti per concessione divina”. E poi ancora, “Oggi Israele è uno Stato razzista e xenofobo, ma continua a essere esaltato come l’Unica Democrazia del Medio Oriente”, quindi parla di, “omicidi mirati, pratica che Israele condivide con le cosche mafiose e le gang della droga, ma anche con gli Usa. Si tratta di esecuzioni decise, senza processo e senza contraddittorio, in qualche segreta stanza, senza altra procedura che non sia quella di premere un grilletto (o un detonatore) contro il condannato”.

Donzelli: “Solidarietà alla senatrice a vita”

“Solidarietà a Liliana Segre. Laura Boldrini, Stefania Ascari e Franco Mari organizzano martedì alla Camera una conferenza con estremisti vari, tra questi anche tal Quatrano che ha insultato Liliana Segre dandole della ‘psicopatica’ perché ebrea. Lo ha fatto citando un saggio carico di odio, antisemitismo e antisionismo. Aspettiamo l’indignazione a reti unificate di La7, Repubblica, opinionisti e dispensatori vari di ‘legittimità democratica'”, ha commentato il responsabile Organizzazione di FdI Giovanni Donzelli.

La presidenza della Camera esprime solidarietà a Segre

FdI ha anche chiesto al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, di revocare la concessione dell’uso della sala e il relativo patrocinio. La presidenza della Camera ha chiarito che “le conferenze stampa si svolgono sotto la piena e unica responsabilità dei deputati, o dei gruppi, che ne curano la prenotazione, e che rispondono dei contenuti, e dei partecipanti ad esse, sotto ogni profilo”. “La Presidenza della Camera, alla luce di ciò, e come costantemente sottolineato anche in passato, non svolge alcun sindacato di merito, né sui contenuti né sui partecipanti. La Presidenza della Camera – si legge poi nella nota – coglie anche questa occasione per esprimere completa vicinanza e assoluto rispetto per la Senatrice Liliana Segre”.

 

 

 

di: Mario Campanella @ 19:20


Lug 13 2024

Insulti alla Segre, FdI a Fontana: “Revochi la sala. L’antisemitismo non può entrare alla Camera”

Fratelli d’Italia non ci sta. La notizia dell’incontro organizzato martedì alla Camera alla presenza di Nicola Quatrano, l’avvocato che aveva pesantemente attaccato sui social Liliana Segre con espressioni antisemite e ha definito in tutti i modi possibili Israele, ha scatenato la dura reazione del partito. Che è arrivato a chiedere al presidente di Montecitorio, Lorenzo Fontana, di revocare ufficialmente il patrocinio e l’uso della sala.

Antoniozzi: “Si revochi il patrocinio della Camera “

“Chiedo formalmente al presidente della Camera, Fontana, persona moderata e di alto senso dello Stato, di revocare la concessione della sala per l’incontro di martedì a cui parteciperà l’avvocato Quatrano. Il rispetto per la senatrice Segre, il rispetto per Israele, ci impongono di revocare l’uso di sale camerali a soggetti evidentemente antisemiti”, afferma il vicecapogruppo di FdI alla Camera, Alfredo Antoniozzi. “Sono certo che il presidente Fontana comprenderà l’urgenza e l’esigenza di garantire e tutelare la Camera dei deputati dalla presenza di una persona che, lungi dall’esprimere critiche politiche, ha denigrato e insultato un pilastro delle nostre istituzioni e ha definito nei modi peggiori lo Stato di Israele, che è uno Stato democratico e amico”, aggiunge Antoniozzi.

Foti: “Pd Giano Bifronte su antisemitismo”

“Con l’evento previsto martedì prossimo a Montecitorio, il Pd mostra il suo vero volto di Giano Bifronte: prima duro, inquisitoriale e fustigatore nei confronti di giovani che sbagliano, ora indifferente, complice e accomodante se una propria esponente si accompagna in conferenza stampa ad un impresentabile avvocato, avvezzo ad attaccare frontalmente Israele”, dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.

Montaruli: “Che dice Schlein?”

“Il segretario del Pd Schlein ci dica se condivide le parole espresse dall’avvocato Quatrano nei confronti della senatrice Segre a cui va la nostra solidarietà. Ancora una volta abbiamo la dimostrazione dell’ipocrisia di una sinistra che non ha mai fatto pace con se stessa. Cala la maschera di chi, in realtà, ha atteggiamenti prepotenti e odiosi nei confronti di Israele e gli ebrei. Razzismo e antisemitismo non sono tollerabili”, avverte il vicepresidente di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Augusta Montaruli.

Russo: “Solidarietà alla comunità ebraica”

Per il senatore di FdI Raoul Russo “è sempre più evidente l’intolleranza della sinistra per la comunità ebraica d’Israele e la conferenza di martedì prossimo, che vedrà esponenti di Pd, 5S e Avs intervenire accanto all’avvocato Quatrano, ne è la dimostrazione. Ricordiamo, infatti, che Quatrano è un odiatore anti Israele che ha insultato la Segre definendola ‘psicopatica’. Giornali, opinionisti ed esponenti di sinistra non hanno nulla da dire? La mia solidarietà alla Segre”.

Lisei: “Un evento che raduna gli antisemiti come Quatrano”

“Ci auguriamo che non duri ancora molto il silenzio di tutte quelle testate giornalistiche, opinionisti e dispensatori di moralismo sulla conferenza stampa che si svolgerà martedì prossimo alla Camera sul conflitto Israelo-Palestinese e che vedrà la partecipazione di un certo Quatrano, lo stesso che tempo fa aveva insultato la Segre definendola ‘psicopatica’”, spiega il senatore Marco Lisei, chiarendo che “attendiamo, inoltre, la ferma ed unanime condanna di questa iniziativa da parte di tutte le forze politiche che si dicono contrarie ad antisemitismo e antisionismo, auspicando che anche Boldrini, Ascari e Mari spieghino la loro partecipazione. Alla senatrice Segre va tutta la mia solidarietà”.

Il silenzio di Pd e Avs

Sul caso è intervenuto anche il deputato di Azione, Ettore Rosato: “Bisognerebbe essere molto più prudenti nel determinare chi invitare ai convegni alla Camera. Una cosa è la libertà di espressione, altra è l’attacco di cui è stata vittima la senatrice Segre”. A distanza di ore dalla denuncia di Fratelli d’Italia, invece, nessun esponente del Pd o di Avs ha rilasciato dichiarazioni. L’evento ancora non è stato annullato. Il silenzio è dolore diceva Eschilo. E stavolta non è un silenzio degli innocenti.

di: Mario Campanella @ 18:07


Lug 13 2024

Salvini: “Con Giorgia mi trovo benissimo, è molto brava. Governeremo per 5 anni”

“Ci hanno chiesto di governare per cinque anni e governeremo per cinque anni”. A dirlo e ribadirlo è stato Matteo Salvini in due diverse interviste concesse al Secolo XIX e a Italia Report Usa, nelle quali ha chiarito come le dinamiche europee non impattino in alcun modo sul governo Meloni. “Con Giorgia mi trovo benissimo, è molto brava e sta lavorando con grande impegno e ottimi risultati”, ha aggiunto Salvini.

Salvini su Meloni: “Con Giorgia mi trovo benissimo, è molto brava. Governeremo per cinque anni”

Intervistato dal Secolo XIX Salvini ha spiegato che “mi auguro che tutte le forze di centrodestra possano trovare una convergenza per contrastare l’Europa a trazione socialista, eco-fanatica, filo-cinese e filo-islamica, tutto tasse, sbarchi e nuova democrazia”. “Von der Leyen e compagnia stanno purtroppo confermando un atteggiamento arrogante: il loro patto con gli estremisti verdi è pericoloso, ma non giudico eventuali scelte degli alleati”, ha aggiunto Salvini, soffermandosi poi sul solido rapporto instaurato con Meloni.

“Le posizioni europee non hanno alcuna ripercussione sul governo”

È stato poi parlando con Italia Report Usa che Salvini ha sgombrato il campo dall’idea ciò che avviene a Bruxelles possa avere ripercussioni su Roma con particolare riferimento alla nascita dell’eurogruppo Patrioti. “Assolutamente nessuna ripercussione sul governo” dalla scelta fatta dalla Lega di aderire al nuovo gruppo. “Eravamo già su posizioni diverse” con le altre forze di maggioranza “prima delle elezioni” europee e “continuiamo ad esserlo”. “C’è una parte del governo che sostiene il bis di von der Leyen con i socialisti: secondo me – ha proseguito Salvini – la Commissione uscente ha fatto danni gravi, quindi è evidente che non possiamo sostenerla, ma per quel che riguarda il governo italiano hic manebimus optime”. “Ci hanno chiesto di governare per 5 anni e governeremo per 5 anni al meglio delle nostre possibilità”, ha detto ancora Salvini, sottolineando che “le dinamiche di potere di Bruxelles cercano di ignorare” il voto che c’è stato per il Parlamento europeo, “facendo finta che non abbiano votato italiani, francesi, tedeschi spagnoli per il cambiamento”.

Contro Toti “l’ennesimo inutile sfregio”

Inevitabile poi nell’intervista con il Secolo XIX, il quotidiano di Genova, un passaggio anche sul caso Toti. “Capisco la rabbia e lo sconcerto del presidente Toti per un situazione che è molto grave”, ha spiegato Salvini, ricordando che “senza nemmeno un processo e senza l’ombra di una condanna, abbiamo una regione decapitata ai vertici”. Quanto alla conferma dei domiciliari il ministro ha spiegato che gli sembra “l’ennesimo e inutile sfregio”. C’è un “accanimento mediatico e giudiziario” ed “è giunta l’ora di frenare questo tritacarne incivile”, ha concluso Salvini.

di: Annamaria @ 17:35


Lug 13 2024

Picchiano le figlie, genitori rom assolti perché “in quel contesto è normale”. FdI: inorriditi, intervenga Nordio

“Assolti due genitori rom che picchiavano le figlie. Perché calci e schiaffi sono, secondo i giudici, l’unico modo per garantire ordine e disciplina, visto che la violenza è un connotato dei campi rom. “E’ una sentenza aberrante e paradossale. Chiedo formalmente che il ministro della Giustizia mandi gli ispettori“. Così Paola Ambrogio, senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Infanzia e adolescenza, ha commentato la sentenza della Corte di Appello di Torino.Tra le prime ad intervenire diffondendo un duro comunicato. Una madre di 44 anni e un padre di 54 anni, residenti in un campo rom di Torino, sono stati assolti dall’accusa di maltrattamenti sulle loro due figlie. La sentenza della Corte d’appello del capoluogo piemontese è arrivata dopo che, in primo grado, moglie e marito erano stati condannati a due anni e sei mesi di carcere. Tra le ragioni che hanno portato i giudici ad assolvere i due, c’è quella del contesto degradato nel quale vive la famiglia.

Ambrogio: precedente pericoloso. Nordio mandi gli ispettori

“E’ un fatto gravissimo – continua Ambrogio – e un precedente pericolosissimo: da un lato si certifica che i campi rom sono un contesto in cui la violenza è all’ordine del giorno, dall’altro si sdogana la violenza contro donne e bambini proprio perché in quel contesto è normale. Mentre la prima non è una notizia, se non per la sinistra; la seconda è una potenziale bomba sociale. C’è il rischio che si legittimi la violenza e gli abusi di un popolo che rifiuta sistematicamente qualsiasi percorso di integrazione. E rimane, volontariamente, ai margini della società in vere e proprie zone franche. Che questo sia avallato dal nostro sistema giudiziario è intollerabile, auspico provvedimenti immediati”.

La sentenza di Torino: “Percosse unico strumento disponibile”

Nelle valutazioni che hanno portato alla sentenza di assoluzione, viene rilevato inoltre come solo la madre si dedicasse alla cura delle figlie. Ma lei stessa era vittima delle percosse del marito. Inoltre, l’elevato numero di figli «in tenera età e alla relativa fisiologica esuberanza» avrebbero contribuito ad alimentare il disagio. Dal quadro emerso si evince anche che, «gli imputati – al bisogno – considerassero il metodo delle percosse quale unico strumento disponibile per garantire ordine e disciplina in seno alla famiglia e nei rapporti tra le bambine».

Bellucci: sentenza aberrante che annulla anni di battaglie

Una sentenza inquietante. “Rimango esterrefatta e inorridita dinnanzi alla sentenza della Corte di Appello di Torino”. Lodichiara in una nota Maria Teresa Bellucci, Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. “Il giudice sembra aver motivato la decisione di non condannare la coppia, accusata di calci, pugni e schiaffi verso le due bambine, per il fatto che la famiglia viveva in un campo rom dove la violenza è un connotato” “E’ una sentenza aberrante – prosegue – che può creare dei precedenti molto gravi per la nostra giurisprudenza. E che va ad annullare anni e anni di battaglie politiche e sociali per la tutela dei diritti dei minori, delle donne e delle minoranze etniche”.

di: Antonella Ambrosioni @ 16:39


Lug 13 2024

Caso Toti, insorge l’Anm contro due membri laici del Csm che chiedono verifiche disciplinari sul Riesame

A due mesi dall’arresto di Giovanni Toti la situazione si fa ancora più tesa. Le consigliere laiche del Csm, Claudia Eccher e Isabella Bertolini, hanno chiesto l’apertura di una pratica per verificare se sussistono a carico dei magistrati che compongono il Tribunale del Riesame di Genova “profili di illecito disciplinare per abnormità, illogicità della motivazione ed emissione di un provvedimento restrittivo della libertà personale fuori dai casi consentiti dalla legge”. Il riferimento è all’ordinanza emessa giovedì dall’organo collegiale presieduto da Massimo Cusatti; con cui viene confermata la necessità degli arresti domiciliari per il governatore ligure, sospeso dal 7 maggio scorso, nell’ambito della maxi inchiesta per corruzione.

“Non si tratta di censurare l’attività giurisdizionale dei magistrati, ma di valutarne il comportamento in relazione ai richiami etici e alle considerazioni ironiche, che scadono nell’irrisione dell’indagato, contenuti nell’ordinanza”, precisano le consigliere. Bertolini ed Eccher – rispettivamente in quota FdI E Lega-  hanno anche chiesto che la pratica sia inviata alla quarta commissione del Csm per poter valutare se ci siano elementi che incidono sulle valutazioni di professionalità dei magistrati che compongono il collegio di Genova. Il tutto si sta consumendo mentre Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni si danno appuntamento a Genova per una grande manifestazione che avrà un solo slogan: «Toti si dimetta».

Anm: “Tentativo infelice di interferire”

L’Anm – l’Associazione nazionale magistrati– si chiude a riccio di fronte all’iniziativa delle due consigliere: “Ritengo preoccupante che, in esito ad una pronuncia di un tribunale, nel caso di specie il Tribunale del riesame di Genova che ha rigettato la richiesta di revoca degli arresti domiciliari per il presidente della Regione Liguria, due consigliere laiche del Csm insorgano chiedendo al Consiglio l’apertura di una pratica disciplinare nei confronti di quei giudici”. Così il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia interpellato dall’AdnKronos. Per lui “Si tratta di un infelice tentativo di interferire con il regolare esercizio della giurisdizione da parte di due esponenti elette dalla maggioranza parlamentare. Che ci racconta del contesto culturale in cui stanno prendendo corpo le proposte di revisione costituzionale della magistratura”.

Il presidente dell’Anm apre quindi il fronte “riforma Nordio” che l’Anm vede come il fumo negli occhi: “Questo non fa che confermare il timore che con la riforma del Csm e l’istituzione dell’Alta Corte risulterà fortemente indebolita l’autonomia e l’indipendenza di giudici e pubblici ministeri”.

di: Antonella Ambrosioni @ 15:41


Lug 13 2024

Da via Stalin al murales per Murgia: la sinistra farebbe meglio a tacere su Berlusconi “divisivo” a Malpensa

La sinistra tutta non smette di alimentare il gran polverone intorno all’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Dalla Cgil al Pd si annunciano ricorsi e mobilitazioni di piazza pur di non vedere lo scalo intestato al Cav. Il suo nome “è divisivo”, la scelta di ribattezzare così l’aeroporto “è politica” dicono i sinceri democratici, fra i quali Giuseppe Sala ha deciso di rivolgersi direttamente a Marina Berlusconi con una lettera nella quale lamenta esattamente questo e si domanda come sia possibile che a una donna intelligente come lei non sia passato per la testa che forse era meglio aspettare. Epperò, per l’ennesima volta, ci si trova di fronte a una polemica pretestuosa. Intanto perché un’intitolazione è sempre un atto politico e poi perché la toponomastica italiana, e non solo, è piena di nomi ben più “divisivi” – diciamo così – di quello di Berlusconi e non risulta che la sinistra se ne sia mai fatta un cruccio particolare. Anzi.

Il caso del murales per Michela Murgia

Anche se non è un’intitolazione, vale la pena ricordare il murales per Michela Murgia inaugurato giusto ieri a Roma. Certo un palazzone del Municipio V non è l’aeroporto di Malpensa, ma anche Murgia non era Berlusconi. Anche il murales non è stato accolto con unanime giubilo e anche Murgia era una personalità divisiva, ciononostante la sinistra è andata avanti a spada tratta. All’inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri, Elly Schlein e Roberto Gualtieri. La deputata di Avs Elisabetta Piccolotti, poi, su X ha scritto che “l’odio della destra per Michela Murgia continua anche dopo la sua morte”. “Fateci pace, Michela rimarrà un simbolo di laicità e tolleranza per tutte e tutti noi”, ha aggiunto. Non servono né commenti né ulteriori paragoni con l’intitolazione al Cav.

Da Stalin a Tito: quella toponomastica ben più che “divisiva”, ma sulla quale la sinistra tace

Se dalla strettissima attualità ci si sposta sulla toponomastica consolidata va decisamente peggio. In Italia troviamo strade intitolate a Stalin, Lenin, Mao, Tito, rispetto al qual vale anche la pena ricordare la battaglia (quasi) campale che si è consumata di recente in Parlamento per la revoca dell’onorificenza di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica concessa da Saragat. Forse forse ci si potrebbe mettere pure Palmiro Togliatti, ma non sia mai che citarlo come “divisivo” risulti troppo “divisivo”. Comunque, c’è da registrare con favore che, per lo meno, cercando su maps, non si trova alcuna “via Pol Pot”.

Sala pena a Malpensa intitolato a Berlusconi, ma dimentica altri casi milanesi

Quanto ai tempi troppo stretti dell’intitolazione di Malpensa a Berlusconi, anch’essi lamentati da Sala, è poi la memoria di un lettore de La Verità a venire in soccorso. Nell’edizione di oggi Daniele Carozzi scrive a Mario Giordano ricordando che la deroga sui dieci anni dalla morte, proprio a Milano, fu prevista anche per “la signora Gae Aulenti, architetto che realizzò l’obbrobrio di piazza Cadorna e brindò alla notizia che avevano gambizzato Indro Montanelli“, alla quale è stata intestata una piazza centralissima a pochi mesi dalla morte. “Ma si sa – ha commentato il lettore – essendo ella in quota alla radical sinistra, tutto era concesso”. Se è per questo a Milano ci sono anche i giardini Franca Rame, la quale – per chi non lo ricordasse o non lo sapesse – fu molto attiva nell’ambito del soccorso rosso per gli assassini del rogo di Primavalle. Ma vuoi mettere con quel cattivone di B.?

 

di: Annamaria @ 15:26


Lug 13 2024

Autonomia, “pasticcio” buffo a sinistra: quesito a rischio bocciatura. L’ammucchiata perde pezzi

Il “pasticciaccio buffo referendario”: Gadda avrebbe scritto un capolavoro sull’ammucchiata sinistra, che si fa la foto davanti la Cassazione ma senza prima avere letto ciò che vi è scritto veramente. Il quesito è scritto male – tanto che ne è stato presento un secondo -. “Capre”. Non è l’urlo di Sgarbi, ma il titolo dell’editoriale di Daniele Capezzone su Libero. Che giustamente rivendica la corcostanza di avere già fatto notare che un referendum totalmente abrogativo della legge che istituisce l’Autonomia differenziata sarebbe stato incostituzionale. Perché?

Sinistra in confusione sul referendum contro l’Autonomia differenziata

“Poiché la Corte Costituzionale è da sempre stata ostile verso l’istituto referendario, ad ogni occasione ha esteso, aggravato e complicato la sua giurisprudenza in materia: aggiungendo ogni volta un nuovo criterio per non ammettere un quesito, oltre alle ipotesi già fissate direttamente dall’articolo 75 della Costituzione”. Il quesito elaborato dal fronte referendario per abrogare in toto la legge sull’Autonomia viola  almeno tre di quei criter, spiega Capezzone: “è un ddl collegato alla legge di bilancio, è una legge ordinaria cosiddetta costituzionalmente necessaria o obbligatoria; e la sua abrogazione causerebbe un vuoto normativo e inevitabili problemi di funzionamento delle Regioni. Per tutte queste ragioni, la Consulta adesso – perderebbe la faccia se, smentendo una trentina d’anni di sua giurisprudenza, ammettesse il quesito di Schlein e compagni”.

La sinistra si fa il selfie prima di leggere: affondo di Capezzone

Per questo il fronte estra-large ha predisposto due referendum: “uno di cancellazione totale delle norme sull’Autonomia (quasi certamente illegittimo, come abbiamo appena visto), e un altro più limitato di abrogazione parziale”, analizza il direttore editoriale di Libero. Terminati i problemi? Macché? I grillini si sono risentiti: “si sono resi conto a scoppio ritardato che questo secondo quesito sarebbe troppo limitato nella sua portata demolitrice: insomma cancellerebbe troppo poco. Morale: se anche passasse, resterebbe confermato il grosso dell’impianto legislativo predisposto dal centrodestra”. Un “pasticcio” formale, sostanziale, politico di cui paradossalmente “a sinistra si sono accorti solo a babbo morto, come si dice: cioè dopo aver avviato la macchina referendaria”.

Autonomia, il fronte referendario si rompe

Figuraccia su figuraccia che si aggiunge al già patetico tentativo messi in piedi a sinistra di far dimenticare che l’Autonomia è stata – fin dalla Bicamerale del 1994- una sua proposta. Poi ci sono i comprimari di questa commedi dell’arte: Bonaccini, governatore Pd, si era schierato a favore dell’autonomia insieme alle regioni del centrodestra, Lombardia e Veneto. Ma ora fa un capriola pur di infoltire il fronte anti-Meloni. Non finisce qui.

Il dietrofront di De Luca fa arrabbiare la sinistra e sindacati

Il costituzionalista Alessandro Sterpa sul Giornale  conferma il “pasticcio” a cui sta andando incontro il fronte del referendum anti-Autonomia: «L’abrogazione mina delle tutele previste dalla Carta». Dunque, il quesito è a rischio bocciatura. Se tutto ciò non bastasse, aggiungiamo un elemente: l’Armata Brancaleone si sta già sfaldando, come nelle migliori tradizioni del Pd. E’ il governatore della Campania De Luca a “strappare” dal fronte referendario. Lo ha fatto durante la consueta diretta Fb affermando: “Non dobbiamo essere appassionati di referendum, di scontri o confronti fra Nord e Sud. Dobbiamo guardare al merito dei problemi e chiarire sempre che la nostra bocciatura della legge sull’autonomia differenziata è legata a una battaglia sulla linea ‘burocrazia zero'”. E ha chiarito: “”Su questa linea dovremo lavorare ancora nei prossimi mesi per tentare di approvare modifiche alla legge Calderoli, in grado magari anche di superare il referendum, ma tutelando pienamente gli interessi delle Regioni meridionali”. Una “frenata” a cui  non si vogliono adeguare i grillini e i  sindacati Cgil e Uil e all’estrema sinistra. La foto davanti alla Cassazione è già un ricordo.

di: Antonella Ambrosioni @ 13:41


Lug 13 2024

Il caso di Giacomo Passeri, lo spacciatore detenuto in Egitto che la sinistra vorrebbe liberare

Il caso di Giacomo Passeri, l’italiano detenuto in Egitto, agita la sinistra. Il Pd e Avs vorrebbero la liberazione del trentunenne  e sparano a zero con il ministro Tajani. Giacomo Passeri non è in carcere per reati di opinione, come era successo a Zaki,  liberato grazie al lavoro diplomatico di Giorgia Meloni, ma perché accusato di spaccio di stupefacenti.

Non una canna ma 60 0vuli di droga in pancia

“Una piccola quantità di marijuana per uso personale”, sostiene Laura Boldrini relativamente al possesso di droga del ragazzo italiano detenuto a Il Cairo, ma è una bugia . Luigi Giacomo Passeri, 31 anni, originario della Sierra Leone, arrivato a Pescara nel ’97 e residente a Londra, è accusato di detenzione e traffico internazionale di stupefacenti. Altro che una canna, come scrive Libero: stando all’accusa sarebbe stato trovato con quattro tipi diversi di droga: poco dopo l’arresto, il 23 agosto 2023 in un hotel di Sharm el-Sheik, i medici avrebbero scoperto che in pancia aveva 60 ovuli di stupefacente. Finito in manette si sarebbe sentito male, quindi il trasporto d’urgenza in ospedale per un’operazione di appendicite, ma durante l’intervento il chirurgo avrebbero capito che i dolori erano dovuti a ben altro.

Il curriculum di Passeri

Passeri a Londra faceva il pizzaiolo e l’intrattenitore. È il più piccolo di cinque fratelli, tutti nati in Africa, a Freetown, dove il padre, ingegnere di Pescara, si era trasferito per lavoro. Nel casellario giudiziale del 31enne ci sono una condanna per lesioni personali (reato commesso nel 2014), 9 mesi di reclusione (pena sospesa); e resistenza a pubblico ufficiale (2015), condanna a 6 mesi di carcere e anche in questo caso ha goduto della condizionale.
Passeri non avrebbe contatti con la famiglia dal 28 agosto dell’anno scorso.

Boldrini attacca Tajani: “Farnesina scorretta”

I deputati della commissione Esteri del Pd oggi rincarano la dose contro il ministro Tajani, affermando che, “La Farnesina non ha ancora fornito dettagli utili nelle sedi parlamentari e oggi apprendiamo dal quotidiano Libero informazioni precise sulle ragioni dell’arresto di cui non eravamo a conoscenza e che possono provenire solo da fonti della Farnesina. Se questo fosse confermato, ci troveremmo di fronte a una grave violazione delle prerogative del Parlamento e di una deputata che ha legittimamente chiesto al governo di fare chiarezza sulle condizioni e sui diritti di un nostro connazionale detenuto all’estero, peraltro in un paese come l’Egitto non nuovo a gravi violazioni dei diritti umani, come dimostra il caso Regeni”, dicono gli esponenti dem riferendosi all’interrogazione di Laura Boldrini.

Se sessanta ovuli in pancia non sono niente

Tutti auspichiamo che Passeri possa essere estradato ma pensare che avere sessanta dosi di droga in pancia non sia niente è un altro errore fondamentale. Il solito refrain della sinistra che confonde la libertà con un antiproibizionismo peraltro posto male. Andare in un Paese arabo(luoghi musulmani che in Italia la sinistra idolatra) con della droga in tasca(o in pancia) porta a delle conseguenze. Che ora Passeri diventi una nuova icona della sinistra fa un pò ridere.

di: Mario Campanella @ 13:30


Lug 13 2024

Gasparri: “Sull’abuso di ufficio solo tanta confusione dalla sinistra. Reato inutile e da abrogare”

Maurizio Gasparri, il capogruppo di Fi al Senato, mette l’accento sull’abolizione dell’abuso di ufficio contenuto nel disegno di legge Nordio approvato definitivamente nei giorni scorsi. L’esponente forzista cita i dati statistici sul reato appena abrogato e indirizza una polemica ad alcuni rappresentanti della magistratura militante di sinistra.

Gasparri: “Un reato inesistente”

“È un triste Paese quello che vede nelle Procure persone come tale Eugenio Albamonte, ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati”, dice Maurizio Gasparri. “L’ abuso d’ ufficio vedeva indagate migliaia di persone e poi soltanto lo 0,5% è stato condannato – aggiunge l’ex ministro delle comunicazioni. – Questa è la realtà delle cose. Questa è la verità dei fatti. Che alcuni magistrati negano. Si tratta infatti di militanti che si trovano all’interno delle istituzioni per svolgere questa funzione con interviste e dichiarazioni, che esercitano ogni giorno. Vogliamo una giustizia vera. Al servizio del cittadino. Che garantisca tempi certi, certezza della pena, severità con i rei, ma anche rispetto dei diritti degli innocenti che vengono sottoposti alle indagini. Tutto questo ovviamente pare interessi poco a persone come Albamonte”, prosegue il presidente dei senatori azzurri.

“Si vuole ritornare all’uso politico della magistratura”

Nella nota del capogruppo di Fi, si legge ancora che, “Vogliamo riforme per porre fine all’uso politico della giustizia, alle affermazioni prive di fondamento. Rispondano apertamente se ne hanno coraggio: è vero o no che nel caso dell’abuso d’ ufficio il 95% delle inchieste è evaporato e le condanne erano lo 0,5% rispetto alle indagini? Per combattere la corruzione e la concussione esistono delle norme ben chiare e precise. Con quelle si deve combattere il malaffare. È uno sfortunato Paese quello che ha dei magistrati di questo tipo. Sono gli Albamonte e tutti coloro che ogni giorno esternano, basandosi sulle premesse più discutibili, a creare un problema per la giustizia italiana. Ne siamo ben consapevoli” conclude Gasparri ribadendo l’inutilità del reato appena abrogato.

 

di: Mario Campanella @ 13:00


Lug 13 2024

Von der Leyen all’esame dell’Ecr. Procaccini: “Nessun via libera se non sposta a destra la Ue”

“Non abbiamo nulla personalmente contro Ursula von der Leyen, ma non può credere di ricalcare la piattaforma del 2019: questa Commissione sarà di centrodestra”. In una intervista al “Corriere della Sera” Nicola Procaccini, copresidente del gruppo dei conservatori in Europa, Ecr, analizza la fase di avvicinamento alla scadenza di giovedì, quando in aula si voterà, a scrutinio segreto, sul nome della possibile presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Una trattativa, quella con l’Ecr, che si svolgerà a partire da martedì. Ma con quali obiettivi?

Von der Leyen, i dubbi di Procaccini e dell’Ecr

“L’orientamento per ora è un voto negativo. Cosa può cambiare? Dipende dai chiarimenti e dalle richieste che avanzeremo nella interlocuzione diretta e, naturalmente, dalle indicazioni che ci arriveranno dal governo”. Procaccini elenca quindi le richieste da destra. “Immigrazione, transizione verde, riforma in chiave federalista dell’Europa. Sul primo punto serve un atteggiamento più fermo, un governo del fenomeno spostato all’esterno dell’Unione: l’obiettivo deve essere fermare le partenze e selezionare gli arrivi perché siano legali e sicuri per i migranti e utili per i paesi che li accolgono. Sulla transizione verde, devono tornare l’equilibrio e il buonsenso che per almeno 4 anni e mezzo del mandato von der Leyen sono stati sacrificati sull’altare del furore ideologico. Riguardo al futuro dell’Europa, poi, per noi resta il modello delle origini: confederale non federalista che riduce le nazioni a meri enti territoriali con funzioni amministrative”.

L’obiettivo di spostare a destra l’asse politico della Commissione Ue

L’esponente di FdI spiega che a differenza del 2019 “la Commissione, che è emanazione dei governi nazionali, sarà per forza più orientata verso il centrodestra rispetto a cinque anni fa”. “Per esempio un caso Timmermans, predominante anche rispetto a von der Leyen nelle politiche della Commissione, non potrebbe più darsi. Con il Consiglio europeo che è di centrodestra e il parlamento europeo che si è spostato verso destra, la piattaforma programmatica di chi vuole farsi confermare presidente della Commissione non può essere distonica. Invece ha molte ambiguità”. Lei si aspetta, quindi, che von der Leyen sposti l’asse della sua proposta politica orientandolo più a destra? “Non lo penso soltanto. È necessario. Avrà commissari di centrodestra, come potrebbe non tenerne conto? E poi le maggioranze nell’europarlamento sono liquide, si danno e si disfano su ogni singola votazione… Mi auguro le forze di opposizione italiane non provino a sabotare l’indicazione del governo. Ma ho qualche dubbio…”. Quindi il chiarimento sulla posizione dei Patrioti di Orbán: “È barbara e antidemocratica l’ipotesi del cordone sanitario per escluderli”.

di: Luca Maurelli @ 09:14


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