Lug 12 2024

Bankitalia certifica la crescita economica: “Aumenta l’occupazione e l’inflazione è sotto controllo”

Bankitalia promuove l’andamento della nostra economia. Palazzo Koch certifica nel Bollettino periodico la crescita dell’occupazione, l’aumento dei consumi, il contenimento dell’inflazione e la qualità della spesa pubblica nelle infrastrutture, già evidenziati dai report Inps.

Bankitalia: “Bene l’occupazione, dati in espansione”

Via Nazionale analizza l’andamento della nostra economia partendo dall’occupazione, che “nel primo trimestre del 2024 ha continuato a espandersi”, sottolineando come “la dinamica positiva è proseguita anche nei mesi primaverili”.

“A fronte di una partecipazione al mercato del lavoro stabile su livelli superiori a quelli osservati prima della pandemia – rileva Bankitalia – il tasso di disoccupazione è ulteriormente sceso, avvicinandosi a quello medio dell’area europea”. “La crescita del costo del lavoro nel settore privato non agricolo si è rafforzata nei mesi recenti, sostenuta dai rinnovi contrattuali nel comparto dei servizi e dai pagamenti previsti dagli accordi già in vigore”, si legge ancora nel report.

Bene anche l’inflazione, che si attesta sull’1,1%

Bankitalia fa il punto anche sull’inflazione, specificando che “negli ultimi mesi è rimasta sui valori bassi e la componente di fondo si è ridotta leggermente”. “Nelle nostre proiezioni – si legge nel Bollettino economico – l’inflazione al consumo si colmerà di valori contenuti, all’1,1 per cento quest’anno e a poco più dell’1,5 nella media del biennio 2025-26”.

In crescita i consumi e il potere di acquisto delle famiglie

Nel report della Banca centrale si evidenzia anche una confortante ripresa dei consumi. “Dopo la forte contrazione nello scorcio del 2023, nei primi mesi di quest’anno i consumi delle famiglie sono tornati a crescere moderatamente, nonostante l’aumento della propensione al risparmio, grazie a un marcato incremento del potere d’acquisto”, si legge nel Bollettino. “Per il secondo trimestre gli indicatori congiunturali segnalano un’ulteriore modesta espansione, guidata in particolare dalle voci legate al turismo”, spiega Bankitalia sottolineando che “rimane debole, pur mostrando segnali di miglioramento, il mercato immobiliare”.

I titoli di Stato ambiti all’estero

Palazzo Koch fa anche riferimento ai nostri titoli di Stato: “Si è ulteriormente rafforzata la domanda da parte dell’estero di titoli italiani, soprattutto pubblici. La domanda dall’estero ha continuato a sostenere anche le emissioni di titoli di debito del settore privato, con acquisti per 9,1 miliardi, di cui 4,8 del settore bancario “.

Bene l’attuazione del Pnrr, infrastrutture giunte alla soglia del 75%

L’istituto bancario centrale analizza anche il rapporto con la spesa del Pnrr, evidenziando un avanzamento reale delle procedure di gara del 75%.

“La dotazione finanziaria del Piano, come originariamente approvato, era pari a 191,5 miliardi, di cui 120 assegnati a soggetti attuatori pubblici. Secondo i dati dell’Anac, i bandi relativi agli interventi del Pnrr pubblicati tra gennaio 2020 e dicembre 2023 hanno assorbito complessivamente circa 56 miliardi di euro, pari a poco più della metà delle assegnazioni”.

“Quasi l’80 per cento dell’importo messo a bando- si legge- è destinato alla realizzazione di opere pubbliche, cui sono riconducibili più di 63mila gare; a giugno scorso oltre due terzi dei bandi risultarono aggiudicati, in termini di numero sia di importi. Inoltre alcuni bandi, pur non risultando aggiudicati negli archivi dell’ANAC, sono associati ai dati delle Casse edili a cantieri già avviati. È quindi possibile stimare che, a causa di comunicazioni omesse o ritardate da parte delle singole stazioni appaltanti, la quota di bandi per opere pubbliche effettivamente aggiudicata sia più alta, e superiore ai tre quarti in termini di numero e di importi”.

Da Bankitalia una fotografia imparziale che restituisce orgoglio all’Italia

Il Bollettino economico di un’istituzione terza e autorevole coma la Banca d’Italia restituisce orgoglio al Paese e dimostra che la qualità dell’azione governativa è un dato oggettivo. Il Pil cresce di più rispetto ad altri Stati dell’eurozona, l’occupazione aumenta e l’inflazione(nonostante Lagarde abbia operato una lieve riduzione dei tassi) è sotto controllo. La stabilità e la credibilità governativa vengono confermate dall’andamento dei titoli di Stato e dal rating ottenuto dall’Italia.

L’eredità del Superbonus e il debito monstre non frenano Meloni

L’Italia ha storicamente, da sempre, il secondo debito pubblico mondiale dietro al Giappone (che però, a differenza nostra, ha sovranità monetaria). Un debito notevolmente aumentato negli anni del Superbonus voluto da Conte. Nonostante questa pesante eredità, il governo Meloni non solo tiene la barra dritta ma alimenta i consumi e l’occupazione.

Il Sud corre ancora di più

Un’ultima annotazione va fatta sul Mezzogiorno, che ha tassi di crescita superiori al resto del Paese, mai riscontrati prima. Nonostante la narrazione soggettiva della sinistra di un Sud emarginato, la realtà dei fatti dimostra una voglia di intrapresa che fa il paio con la modernizzazione delle infrastrutture e l’aumento esponenziale dei posti di lavoro. Con buona pace delle prefiche.

di: Mario Campanella @ 16:38


Lug 10 2024

Pil, produzione industriale, inflazione: l’Italia fa meglio degli altri Paesi europei. Lo dice l’Istat

Cresce la produzione industriale, cresce il Pil: il buon andamento dell’economia italiana è certificato dalle stime Istat, che oltra alla continua crescita rilevano anche come l’inflazione nel nostro Paese continui a collocarsi ai livelli più bassi tra i Paesi europei. In particolare, in riferimento al periodo gennaio-marzo, il Pil cresce dello 0,3% e la produzione industriale dello 0,5% rispetto ad aprile e a fronte di un netto calo registrato in Francia (-2,1%) e in Germania (-2,5%). L’inflazione, poi, nei primi sei mesi del 2024 si è attestata allo 0,9%, vale a dire 1,6 punti percentuali sotto la media dell’area euro.

Urso: “Quando arrivammo al governo l’Italia era il Paese europeo meno virtuoso, oggi facciamo meglio degli altri”

”Sono dati incoraggianti se li confrontiamo a quelli degli altri Paesi europei. È incoraggiante la conferma che l’Italia è il Paese più virtuoso in Europa sull’inflazione, di gran lunga inferiore a quella registrata nei principali Paesi europei. Quando arrivammo al governo l’Italia, invece era il Paese meno virtuoso e con il più alto tasso d’inflazione d’Europa. Oggi l’Italia è il Paese che cresce di più, crescono le esportazioni, cresce di più nel Pil e ora abbiamo segnali positivi anche dalla produzione industriale”, ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parlando di “risultato incoraggiante” e “particolarmente significativo” anche per quanto riguarda la produzione industriale. Il dato, ha spiegato Urso, “supera le aspettative di mercato, che prevedevano una crescita zero, e in controtendenza rispetto ad altri partner europei”. “Ora  – ha proseguito – dobbiamo consolidare la ripresa con il piano Transizione 5.0 pienamente operativo nelle prossime settimane e che metterà a disposizione delle aziende 13 miliardi di euro per il loro ammodernamento verso la duplice transizione green e digitale”.

I dati Istat sul Pil: prosegue la crescita dell’economia italiana

Per quanto riguarda il Pil, la seconda stima dei conti economici trimestrali ha confermato un aumento congiunturale dello 0,3% (+0,7% in termini tendenziali) dell’economia italiana nel periodo gennaio-marzo. La crescita acquisita per il 2024 è pari allo 0,6%. L’espansione è stata sostenuta dai consumi delle famiglie e dei servizi digitali e dagli investimenti, che hanno fornito rispettivamente un contributo positivo di 0,2 e 0,1 punti percentuali, mentre nullo è risultato il contributo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche.

Molto positivo è stato l’apporto della domanda estera netta (per 0,7 punti percentuali), determinato da una decisa riduzione delle importazioni (-1,7%) e da una moderata espansione delle esportazioni di beni e servizi (+0,6%); negativo, invece, il contributo delle scorte (-0,7 punti percentuali). Torna a crescere la produzione nelle costruzioni. Ad aprile, secondo l’Istat, la produzione nelle costruzioni ha registrato, dopo due mesi di flessione, un incremento rispetto a marzo: l’indice destagionalizzato è aumentato in termini congiunturali del 2,3%. Nella media febbraio–aprile, la produzione nelle costruzioni è diminuita dell’1,2% rispetto al trimestre precedente.

La produzione industriale a maggio cresce dello 0,5%

Per quanto riguarda la produzione industriale, poi, l’Istat indica che a maggio l’indice destagionalizzato aumenta dello 0,5% rispetto ad aprile. Al netto degli effetti di calendario, a maggio 2024 l’indice complessivo registra una flessione in termini tendenziali del 3,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 come a maggio 2023). I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+4,8%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+3,0%) e la fornitura di energia elettrica, gas, valore ed aria (+2,6%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-11,1%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-7,0%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (-5,7%).

L’inflazione in Italia 1,6 punti percentuali al di sotto la media europea

L’inflazione, infine, ha continuato a collocarsi ai livelli più bassi tra i Paesi dell’area euro. L’indice dei prezzi al consumo armonizzato (Ipca), nei primi sei mesi del 2024, è cresciuto dello 0,9% in termini tendenziali: 1,6 punti percentuali al di sotto della media dell’area dell’euro. A giugno, segnala ancora l’Ufficio di statistica, è peggiorata per il terzo mese consecutivo la fiducia delle imprese, a fronte di un miglioramento di quella dei consumatori che è stato diffuso a tutte le componenti dell’indice.

 

di: Annamaria @ 15:20


Lug 09 2024

Salute, coesione, infrastrutture e legalità: ecco tutti i provvedimenti approvati dal Cipess

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess), presieduto dal vice Presidente del Comitato e Ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, con la presenza del segretario del Cipess, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alessandro Morelli, nella seduta odierna ha approvato una serie di provvedimenti in materia di politiche di coesione, infrastrutture, salute, legalità. E’ quanto si legge nel comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Di seguito i provvedimenti approvati dal Comitato.

Tutte le misure approvate dal Cipess

Infrastrutture-concessioni: ha formulato parere ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo n. 163 del 2006, a seguito della verifica svolta sulla proposta di revisione del Piano Economico Finanziario (Pef) del Contratto di concessione per la costruzione e gestione del Nuovo Ospedale della Sibaritide.

Politiche di coesione: ha approvato la riprogrammazione del Programma Operativo Complementare (Poc) di azione e coesione al Programma Operativo Nazionale (Pon) «Legalità 2014-2020»; ha approvato l’assegnazione di risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc) 2021-2027 per gli interventi di bonifica e risanamento ambientale e rigenerazione dell’area denominata “Zona Falcata” di Messina e l’individuazione del soggetto attuatore nell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto (decreto-legge n. 50 del 2022).

Il Cipess ha inoltre approvato, sempre in materia di Politiche di coesione, il definanziamento di alcuni degli interventi rientranti nell’ambito dei Piani Sviluppo e Coesione (Psc) di Regione Siciliana, Città metropolitana di Catania, Città metropolitana di Messina e Città metropolitana di Palermo, in attuazione del decreto-legge n. 34 del 2019, e l’aggiornamento degli allegati alla delibera Cipess n. 48 del 2022; ha approvato l’assegnazione di risorse del Fsc 2021-2027 alla Regione Siciliana ai sensi della legge. n. 178 del 2020, della delibera Cipess n. 16 del 2023 e del decreto-legge n. 13 del 2023; ha approvato, ai sensi del decreto-legge n. 60 del 2024, l’assegnazione di risorse FSC alla Regione Campania in anticipazione alla programmazione 2021-2027 di cui alla legge n. 178 del 2020, per il completamento degli interventi finanziati dal Programma Operativo Regionale – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Por Fesr) Campania 2014-2020 e non ultimati; ha approvato l’adozione del Programma Operativo Complementare (Poc) 2014-2020 e la riprogrammazione del Piano Sviluppo e Coesione (Psc) della Regione Friuli Venezia Giulia; ha approvato l’adozione del Programma Operativo Complementare (Poc) 2014-2020 e la riprogrammazione del Piano Sviluppo e Coesione (PSC) della Provincia Autonoma di Trento; ha approvato, nell’ambito del Piano per la valorizzazione dei beni confiscati esemplari nel Mezzogiorno, la rimodulazione delle risorse ex Fondo progettazione (delibera Cipe n. 61 del 2020) e l’assegnazione di nuove risorse a valere sul FSC 2021-2027.

La ricostruzione in Abruzzo

Per la Ricostruzione post sisma nella Regione Abruzzo 2009 il Cipess ha approvato, con riferimento agli edifici destinati alle attività del Conservatorio statale di musica Alfredo Casella del Comune dell’Aquila, la riprogrammazione delle risorse di cui alla delibera Cipe n. 135 del 2012 e la modifica delle delibere Cipe n. 44 del 2012 e n. 24 del 2018; ha approvato, nell’ambito del Programma di sviluppo Restart di cui alla delibera CIPE n. 49 del 2016, l’assegnazione di risorse, nonché la modifica del soggetto assegnatario e la rimodulazione di un intervento già approvato; ha approvato la rimodulazione e la riprogrammazione delle risorse, di cui alle delibere CIPE n. 114 del 2017 e Cipess n. 52 del 2022, per il finanziamento delle spese obbligatorie connesse alle funzioni essenziali da svolgere nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009;

Salute: ha approvato il riparto tra le Regioni di 4 milioni di euro provenienti dal Fondo sanitario nazionale 2023 a compensazione del mancato introito subito dai servizi sanitari regionali ad opera della legge n. 145 del 2018, che ha stabilito l’esenzione dall’applicazione della percentuale di sconto obbligatoria per le farmacie che hanno un fatturato annuo in regime di Servizio sanitario nazionale inferiore a 150.000.

I fondi per le infrastrutture e la sicurezza

Inoltre, il Cipess ha preso altre decisioni approvando il riparto, per l’esercizio 2024, di circa euro 2,8 milioni destinati al co-finanziamento delle spese di funzionamento dei Nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici istituiti presso le Amministrazioni centrali e le Regioni e delle cosiddette funzioni orizzontali – che comprendono il coordinamento dei Nuclei svolto dal Nucleo per le politiche di coesione (Nupc, ex Nuvap) del Dipartimento per le politiche di coesione –, nonché dei sistemi informativi Cup e Mip per il monitoraggio dello stato di avanzamento delle opere pubbliche, ai sensi della legge n. 144 del 1999; ha approvato, su proposta del Ministro dell’Interno, le Linee guida e l’annesso schema di protocollo quadro di legalità approvato il 30 maggio 2024 dal Comitato di Coordinamento per l’Alta Sorveglianza delle Infrastrutture e degli insediamenti prioritari (Ccasiip). Le Linee guida sono adottate ai sensi del decreto-legge n. 44 del 2023, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 74 del 2023, che attribuisce alla Struttura di missione di cui all’art. 30 del decreto-legge n. 189 del 2016 anche lo svolgimento delle attività finalizzate alla prevenzione e al contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’affidamento e nell’esecuzione dei contratti pubblici, aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture, connessi all’organizzazione e allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026, secondo le procedure previste dal predetto articolo e in stretto raccordo con le Prefetture-Uffici territoriali del Governo delle province interessate dall’evento sportivo.

di: Luca Maurelli @ 20:07


Lug 05 2024

Gruppo Fs, Giuseppe Inchingolo nuovo Chief Corporate Affairs e Communication Officer

Giuseppe Inchingolo è il nuovo Chief Corporate Affairs e Communication Officer del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane con il compito di guidare le relazioni istituzionali e la comunicazione del Gruppo. Giornalista e comunicatore, 44 anni, è in FS Italiane dallo scorso gennaio come responsabile della strategia e della comunicazione digitale.

Chi è Giuseppe Inchingolo, nuovo Chief Corporate Affairs e Communication Officer del gruppo Fs

Fondatore ed ex Ceo della società di comunicazione e relazioni esterne Artsmedia (sedi ad Andria, Roma e Tirana), vanta una vasta esperienza nel mondo delle istituzioni e della politica. Tra gli ultimi incarichi istituzionali ha lavorato per Comune di Napoli, Regione Puglia e Ministero della Giustizia. Nel suo portfolio anche BF SpA, ANM, Cassa Forense, Luiss.

Da studioso e profondo conoscitore della rete ama studiare le connessioni tra mondi diversi, a volte opposti, e crede che il valore di un’azienda risieda nella capacità di tenere insieme le differenze dei singoli, in funzione di un obiettivo comune.

di: Annamaria @ 15:52


Lug 01 2024

La destra allarma i mercati? Cade la “bufala” di sinistra: in Francia spread in calo, volano le Borse

“Gli analisti, in particolare, sono preoccupati circa la tenuta dei conti pubblici francesi in un contesto già difficile e prevedono che continuerà un periodo di volatilità…”. La solita bufala, fino a ieri, campeggiava sui media di sinistra, la solita narrazione dei giornali italiani che fomentano il terrore per la destra che avanza, sia in termini finanziari che perfino psicologici. Negli ultimi giorni, prima del voto in Francia di ieri, che ha segnato la strabordante vittoria del partito di Marine Le Pen, i nostri giornali prima avevano raccontato di “depressioni e insonnie” dei francesi, poi del terrore dei mercati internazionali, un po’ come accadde prima della vittoria della Meloni in Italia, salvo scoprire poi che non c’era nulla di vero.

Francia a destra, lo spread cala subito

Già stamane, al termine dello spoglio delle schede, lo spread tra i titoli di Stato francesi e tedeschi era in chiaro calo: dopo il voto al primo turno in Francia, il differenziale in avvio di seduta sui mercati telematici è a 73 punti base contro i 79 della chiusura di venerdì, grazie a una tenuta del prodotto di Parigi e a un rialzo dei rendimenti di quello della Germania. Simile il movimento per lo spread italiano, che ha aperto a 153 ‘basis point’ contro i 157 della chiusura di venerdì, con il tasso del Btp calmo al 4%.

E le Borse? Volano.  Parigi apre con un botto: + 2,6%. Milano fa segnare un avvio ampiamente positivo per Piazza Affari dopo il voto francese: il primo indice Ftse Mib segna un aumento dell’1,78%, l’Ftse All share una crescita dell’1,68%. In rialzo anche Madrid e Francoforte.
I future sul Cac40 di Parigi mostrano un rialzo intorno al 2,7%, dopo che il listino era stato il peggiore della scorsa settimana cedendo il 2%, mentre i futures sul Ftse Mib di Piazza Affari segnano +1,4% (-0,5% la scorsa settimana). Rialzo vicino all’1% per i contratti sul Dax di Francoforte.

Il voto francese, che ha confermato le tendenze della vigilia con la affermazione di Rassemblement National di Marine Le Pen, euforizza dunque i mercati. “Un parlamento bloccato è lontano dall’essere politicamente ideale, ma non è necessariamente il risultato più sfavorevole per il mercato. Per questo motivo, gli spread OAT-Bund potrebbero beneficiarne, ma fatichiamo a vedere un recupero consistente e sostenibile” è il commento di Peter Goves, Head of Developed Market Debt Sovereign Research di MFS IM, all’esito del voto.

di: Luca Maurelli @ 09:05


Giu 28 2024

Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane, focus sui giochi legali. Pedrizzi: “Servono al Pil”

Un evento finalizzato a raccogliere opinioni e proposte formulate dagli stakeholder, pubblici e privati e a realizzare un forum per l’“ascolto” delle posizioni espresse dagli operatori del mercato su questioni di particolare attualità e sulla regolamentazione dei complessi ambiti di competenza dell’Agenzia: la prima edizione degli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli si è aperta ieri pomeriggio nella Sala Angiolillo del Palazzo Wedekind, in piazza Colonna n. 366 a Roma. Quattro sessioni incentrate su autonome tematiche, ciascuna dedicata a un particolare settore di interesse dell’Agenzia.

Gli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Nella prima giornata, il senatore Riccardo Pedrizzi, già presidente della Commissione Tesoro e Finanze di Palazzo Madama e consulente della Commissione d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, si è occupato del sistema dei giochi pubblici legali, sul quale negli anni più recenti si è ingenerato allarmismo e proposte di stroncatura del settore.

“Osteggiare, nel tessuto sociale cittadino, il gioco lecito, crea delle aree grigie facilmente colonizzabili dall’illegalità, depauperare il territorio dell’offerta di gioco fisica, può dirottare il giocatore verso forme di gioco online, più difficilmente controllabili e più pericolose dal punto di vista del monitoraggio”, è il parere di Pedrizzi, che cita a conforto della sua tesi autorevoli studi di istituti di ricerca, dell’Istituto superiore di Sanità e persino della Corte dei Conti.

I giochi legali e la relazione di Riccardo Pedrizzi

Il governo ha ravvisato finalmente la necessità di un riordino del settore, dando seguito agli impegni assunti in più occasioni, partendo dalla Conferenza Stato Regioni ed enti locali del 7 settembre 2017, ma anche dalle conclusioni votate pressoché all’unanimità al termine dell’Indagine conoscitiva sul settore dei giochi che fu svolta dalla Commissione Finanze e Tesoro del Senato nel corso della XIV legislatura, e da quelle della Commissione d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, presidente Mauro Maria Marino, altrettanto condiviso da tutte le forze politiche della scorsa legislatura – spiega Pedrizzi – La nuova normativa disegnata è ispirata alla stessa filosofia di fondo dei vari documenti: la salvaguardia dell’ordine pubblico, la tutela della salute del giocatore consumatore ed il forte contrasto alla criminalità organizzata”.

La riforma del governo Meloni

“Gli obiettivi della riforma sono l’introduzione di misure tecniche e normative finalizzate a garantire una piena tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili, nonché a prevenire i fenomeni di disturbi da gioco d’azzardo (Dga) e di gioco minorile”, ma anche “l’obbligo della formazione continua dei gestori e degli esercenti, il rafforzamento dei meccanismi di auto esclusione del gioco”.

Per conferire dignità ai giochi pubblici legali dovrebbero perciò essere sempre più indirizzati al sostegno della cultura, sostiene Pedrizzi nella sua relazione, “ripristinando un diretto collegamento tra la vendita dei biglietti di concorsi pronostici, scommesse e lotterie e la destinazione sociale e culturale dei proventi erariali, anche con previsione di un sostegno diretto a determinate campagne sociali”, ma è necessario poi contrastare “sempre più il gioco clandestino, gestire unitariamente l’offerta dei giochi coprendo anche quella parte del gioco che attualmente è gestito dal mercato illegale, omogeneizzando le regole, la disparità di trattamento fiscale, di aggi e di condizioni di concessione”. Questo è un settore che fa grande innovazione tecnologica, garantisce un presidio sul territorio contro la criminalità organizzata e dà lavoro a oltre 100mila addetti.

Il senatore Pedrizzi ricorda che per il 2024 la crescita dell’1% è collegata al Pnrr per il 90%. “Nel 2022 il Pil italiano era pari ad euro 1.909.154 milioni. La spesa degli italiani in prodotti di gioco è stata va oltre i 20.000 milioni di euro. Il contributo al Pil, pertanto pari all’1.1%. Rinunciare al gioco pubblico lecito vanificherebbe gli effetti del Pnrr in tutta l’economia italiana; significherebbe rinunciare a oltre 12miliardi di euro di gettito erariale senza considerare la redistribuzione di ricchezza che genera grazie ad esempio al lavoro che garantisce”, conclude Pedrizzi.

di: Luca Maurelli @ 19:35


Giu 27 2024

Lavoro, rivoluzione Meloni: più assumi, meno tasse paghi. Arriva il maxi-sconto fino al 130%

Lavoro e fiscalità. C’è il superbonus a debito di Conte, costato oltre 220 miliardi, che ha arricchito i ricchi, e c’è il maxi-sconto del 130% del governo Meloni per le imprese che assumono. Arriva una rivoluzione sociale e liberale che porterà grandi benefici alle imprese ma, soprattutto, ai lavoratori, garantendo stabilità nei contratti. Un testo che può portare a un incremento di occupazione ulteriore, specialmente nel Sud, laddove la crescita assume livelli record, di gran lunga superiori a quelli del resto della Nazione.

Il fulcro del decreto

Il Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha emanato il decreto attuativo dell’articolo 4 del d.lgs. 30 dicembre 2023, n. 216, il quale dispone per i titolari di reddito d’impresa e gli esercenti di arti e professioni, per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, ai fini della determinazione del reddito, “la maggiorazione del costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato nonché una ulteriore deduzione in presenza di nuove assunzioni di dipendenti”.

Sconti fino al 130% per chi assume a tempo indeterminato!

Nello specifico la disposizione è volta ad incentivare i titolari di reddito di impresa e gli esercenti arti e professioni ad assumere nuovo personale a tempo indeterminato, prevedendo una maggiorazione pari al 20% del costo sostenuto da portare in diminuzione del reddito prodotto nel corso dell’anno. È prevista un’ulteriore deduzione pari al 10% per talune categorie di lavoratori meritevoli di maggior tutela di cui all’allegato 14 del d.lgs. 216/2023 tra cui rientrano persone con disabilità, donne con almeno 2 figli, giovani ammessi agli incentivi all’occupazione, aumentando quindi l’agevolazione al 130%. Traduzione: chi assume a tempo indeterminato avrà uno sconto del 120% che, in caso di categorie specifiche, arriverà al 130.

C’è chi butta i soldi e chi favorisce l’occupazione

L’Italia è reduce dalla batosta del Superbonus edilizio. Proprio di recente Bankitalia ha dimostrato la perdita irreversibile di circa 50 miliardi di euro( più o meno due leggi finanziarie) per una misura che ha consentito, giusto per fare un esempio, a chi aveva una villa a Capri o a Porto Rotondo, di ristrutturarla guadagnandoci( e aumentandone il valore). Mentre oggi il governo Meloni favorisce una cultura d’impresa, dando agli imprenditori e agli industriali una possibilità concreta di espansione e, soprattutto, a centinaia di migliaia di persone di avere un’occupazione stabile.

Filini: “Un provvedimento straordinario per il lavoro”

Fratelli d’Italia ha commentato con entusiasmo l’avvio di questa nuova fase. Per Francesco Filini, deputato e responsabile del programma, “il governo Meloni ha varato un’altra importante misura di sostegno all’occupazione. Si tratta di una maxi deduzione al 120 per cento del costo del lavoro per quelle aziende che intendono assumere con contratti a tempo indeterminato”.

E’ una storica proposta di Fratelli d’Italia che era stata presentato già nella scorsa legislatura, che era nel nostro programma di governo e che adesso diventa realtà: più assumi meno paghi tasse. Intendiamo-prosegue Filini- in questo modo continuare lungo la via tracciata da questo governo dall’inizio del mandato, che ha consentito di invertire la tendenza nel mercato del lavoro ottenendo il record di occupazione e portando la disoccupazione ai minimi. Mentre il Superbonus di Giuseppe Conte è stato un regalo per i proprietari di villette e castelli, la misura di Giorgia Meloni consentirà alle imprese di assumere garantendo così un ulteriore aumento dell’occupazione.
Un’altra conferma che i disastri di Pd e M5S sono fortunatamente alle spalle”, conclude il responsabile del programma di Fratelli d’Italia.

Procaccini: “Ecco la differenza tra noi e Conte”

“Il governo Meloni ha varato una misura che consente un bonus del 120%, che può arrivare addirittura al 130, per quanti assumono. Si tratta di una rivoluzione liberale e sociale straordinaria, partita con i decreti attuativi. Potranno goderne le società private, ma anche quelle pubbliche che abbiano scopo di attività commerciale. In sostanza, più si assume e meno tasse si pagano. E’ questo il principio di un governo che sta aumentando l’occupazione, dopo avere ereditato il disastro dei Superbonus che ha arricchito i ricchi e lasciato una voragine finanziaria”, è il commento di Nicola Procaccini, co-Presidente uscente di Ecr ed europarlamentare di Fdi.

 

 

di: Mario Campanella @ 13:17


Giu 25 2024

Ucid Roma, i lavori del convegno sul sostegno alle imprese (video). Giuseppe Pedrizzi: “Serve sussidiarietà”

“La nostra associazione nasce da persone accomunate dalla fede e dall’amicizia, ma anche dalla convinzione che la Dottrina sociale della Chiesa ci possa fornire i mezzi e le indicazioni per migliorare i rapporti tra le persone, le imprese e lo Stato nel mondo del lavoro e dell’economia, muovendo con armonia quelli che sono i corpi intermedi dello Stato. La nostra idea è che al primo posto ci sia il principio della sussidiarietà, e in questo senso saranno indirizzati i lavori di oggi: una impostazione nei rapporti tra pubblico e privato che consente alle imprese di intervenire laddove lo Stato non può e allo Stato di non imporre la propria presenza, quando questa rappresenti un ostacolo”. Con queste parole, Giuseppe Pedrizzi, presidente dell’Ucid di Roma “Quadragesimo Anno”, ha aperto il convegno dal titolo dal titolo “Il sostegno alle imprese come strumento di crescita del Paese”, svoltosi ieri, 24 giugno, alla Lumsa di Roma. Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, Bernardo Mattarella, amministratore delegato di Invitalia, Pasquale Salzano, presidente di Simest, Simona Alberini, presidente di ABB Spa, Gianfranco Torriero, vice direttore generale vicario dell’Abi, Massimo Garavaglia, presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato, Marco Osnato, presidente Commissione Finanze della Camera, Fausta Bergamotto, sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Gli strumenti di sostegno alle imprese, la semplificazione burocratica, il supporto dello Stato alle imprese nelle fasi di transizione e nel percorso di internazionalizzazione, l’Insegnamento Sociale della Chiesa come base etica e pragmatica del sostegno alla iniziativa dei privati sono stati alcuni dei temi affrontati alla Lumsa,  nel corso dei lavori, ripresi nel video in basso.

Convegno Ucid Roma, il video dei lavori (clicca qui)

di: Luca Maurelli @ 18:07


Giu 20 2024

In Cdm la sicurezza sul lavoro, la ripartenza della politica mineraria e la tutela delle botteghe storiche

La vergogna del bracciante indiano abbandonato morente dal datore di lavoro, a Latina, ha tenuto banco nella riunione del Cdm di oggi, nel corso del quale il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha tenuto un’informativa e ha illustrato le iniziative svolte in questi 20 mesi per combattere lo sfruttamento sul lavoro. Il lavoratore di origine indiana era entrato in Italia con un contratto di lavoro di nove mesi.

Il caso Latina e le misure sulla sicurezza del lavoro

Il Ministro Calderone, dopo una breve intervento della premier Meloni, ha ricordato che il Governo ha reintrodotto il reato di somministrazione illecita di manodopera, che punisce il somministratore e l’utilizzatore con la pena dell’arresto fino a un mese o l’ammenda di euro 60 per ciascun lavoratore coinvolto e per ciascun giorno di somministrazione. “Continueremo a perseguire con decisione queste forme di moderno schiavismo che sfrutta lo stato di necessità delle persone, costringendole a condizioni di lavoro inaccettabili. Come Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ribadisco l’impegno a usare tutti i mezzi a nostra disposizione per contrastare i comportamenti messi in atto da individui senza scrupoli, che pensano di comprare la vita delle persone con pochi spiccioli. Renderemo questi mezzi ancora più incisivi, come abbiamo già fatto reintroducendo il reato penale di somministrazione illecita di manodopera che era stato abrogato nel 2016″, ha detto il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Dopo Calderone è intervenuto il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il quale ha sottolineato l’impegno del Governo attraverso regole più rigide sulla condizionalità sociale, controlli più severi, riorganizzazione dei flussi di immigrazione regolare, formazione nei Paesi di origine, anche sui diritti sindacali.

La politica mineraria nel Consiglio dei ministri

Diversi anche i provvedimenti economici passati al vaglio del consiglio dei ministri, come i decreto legge sulle materie prime critiche  che ”fa ripartire la politica mineraria del Paese”. Il ministero delle Imprese Urso ha illustra le principali misure contenute nel provvedimento, che ”promuove un nuovo approccio di sistema all’approvvigionamento di materie prime critiche e strategiche. Il decreto, infatti, ha come obiettivo da un lato di analizzare la domanda e i fabbisogni del Paese grazie ad attività di monitoraggio delle catene di approvvigionamenti, e dall’altro di incentivare l’offerta di materie prime. Con questa finalità viene avviato un Programma nazionale di esplorazione, vengono semplificate le procedure autorizzative e rafforzato il Fondo nazionale del made in Italy. Infine, il decreto si pone l’obiettivo di elaborare sistemi di monitoraggio in caso di perturbazioni dell’approvvigionamento”.

Più in dettaglio, il decreto ha lo scopo di ”rilanciare il settore minerario italiano attraverso procedure semplificate per gli iter autorizzativi dei progetti strategici. Come previsto dal Regolamento, un progetto per essere definito “strategico” deve essere validato dalla Commissione Europea. Una volta ottenuto il sigillo strategico da parte dell’esecutivo Ue, sarà lo Stato a rilasciare le autorizzazioni necessarie, con tempistiche coerenti e migliorative rispetto a quelle previste nel Regolamento”, spiega il Mimit.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha poi approvato la prima legge quadro italiana sullo Spazio e sulla Space Economy. La legge pone l’Italia all’avanguardia tra i grandi player globali e anticipa le intenzioni dell’Unione Europea in merito a un regolamento per il settore. Il provvedimento, collegato alla legge di bilancio, sottolinea il Mimit al termine del Cdm, “colma un vuoto nell’ordinamento, che non prevedeva una normativa di riferimento sul settore spaziale

La tutela delle botteghe storiche

Nasce l’Albo nazionale delle botteghe storiche. Lo prevede lo schema di decreto legislativo approvato oggi in via preliminare dal Consiglio dei ministri, in attuazione della legge per la concorrenza, su proposta del ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. Gestito dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, questo strumento riconosce e tutela attività commerciali, botteghe artigiane ed esercizi pubblici che sono parte integrante della nostra storia.

“L’avvio dell’iter di adozione del decreto legislativo rappresenta un passaggio significativo nel più ampio contesto della semplificazione degli adempimenti e delle attività di controllo sulle attività economiche – commenta il Ministro Zangrillo – Un intervento atteso da molti, che offre alle regioni e agli enti locali gli strumenti idonei a tutelare il carattere storico delle eccellenze presenti nei nostri centri urbani, con l’obiettivo di tramandare alle future generazioni un patrimonio non solo economico, ma soprattutto sociale e culturale, unico in tutto il mondo”. La necessità di tutelare e valorizzare il carattere storico e di eccellenza di specifiche attività commerciali è il frutto della collaborazione, oltre che con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, anche con ministero del Turismo, ministero della Cultura, ministero dell’Economia e delle Finanze e ministero dell’Interno, nonché con le associazioni di categoria.

di: Luca Maurelli @ 21:04


Giu 19 2024

Pil in crescita, lodi all’Italia dal “nemico” Gentiloni. La Ue “segnala” l’infrazione di 7 Paesi

Promossa per la crescita, rimandata per il deficit insieme ad altri sei Paesi dell’Ue, cinque dei quali membri dell’Eurozona, che si avviano ad essere sottoposti alla procedura per deficit eccessivo. Tra i sette, come ampiamente atteso, ci sono Italia e Francia. La Commissione europea ha preparato un rapporto ex 126.3 per 12 Stati membri per valutare il rispetto del parametro del 3% nel rapporto deficit/Pil: Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia, Slovacchia e Finlandia.

Giorgetti: “Una notizia scontata e prevista da un anno”

“Una notizia scontata, anzi, una non notizia, l’avevamo detto già un anno fa”, secondo il  ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha risposto alla stampa a margine della presentazione del Rapporto dell’Upb sulla procedura Ue sui conti. “Con il boom di deficit indotto dalle misure eccezionali non potevamo certo pensare di stare sotto il 3%”, dice. Ma sotto accusa c’è soprattutto la voragine del superbonus ricevuta in eredità dal governo Conte. “Abbiamo un percorso avviato dall’inizio del governo di responsabilità della finanza pubblica sostenibile, che è apprezzata dai mercati e dalle istituzioni Ue, andremo avanti così, quindi non è niente di sorprendente, anzi all’applicazione delle vecchie regole del Patto”, aggiunge.

Pil, le lodi del commissario Ue Gentiloni

Meno scontato, invece, rispetto alla procedura di infrazione, è il parere del Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni, esponente di spicco del Pd e spesso su posizioni critiche nei confronti dell’Italia. “Il Pil è aumentato con risultati superiori attese in alcune economie europee, tra cui l’Italia”, ha detto oggi Gentiloni in un videomessaggio al convegno. In Italia la ripresa dopo pandemia è stata superiore alla zona euro e quest’anno il pil sarà attorno media Ue 0,9% in 2024 e leggermente al di sotto 1,1%, ha aggiunto.

La posizione di investimento netta positiva del Paese mitiga ulteriormente i rischi per i conti pubblici. Inoltre, per la Commissione le riforme strutturali e gli investimenti nell’ambito del NextGenerationEu, se pienamente attuati, potrebbero avere effetti positivi sulla crescita del Pil nei prossimi anni. L’attuazione di riforme e investimenti inclusi nel Piano di ripresa e resilienza dell’Italia sono in corso, ma servono “maggiori sforzi” per “completarli nei tempi” previsti, è il parere di Gentiloni. L’Italia ha bisogno “da un lato di politiche di bilancio prudenti, dall’altro di continuare con gli investimenti pubblici” per sostenere la crescita economica. “Le nuove regole aiutano all’ equilibrio di questi obiettivi” e “per l’italia sono migliorative. Il sostegno alla crescita verrà anche dall’attuazione del Pnrr”, aggiunge, “che rimane lo strumento più importante se vogliamo innescare una nuova dinamica per la crescita”.

La scontata procedura d’infrazione all’Italia ed altri sei Paesi

Nella valutazione dell’infrazione si tiene conto dei fattori rilevanti indicati dagli Stati membri nel caso in cui il loro rapporto debito pubblico/Pil sia inferiore al 60% del Pil o il loro disavanzo sia valutato vicino al valore di riferimento del 3% e temporaneo. La relazione ex articolo 126.3 è solo il primo passo verso l’apertura delle procedure. Dopo il parere del Comitato economico e finanziario, la Commissione intende proporre al Consiglio di avviare procedure per disavanzo eccessivo basate sul deficit per questi Stati membri nel luglio 2024.

Nell’ambito del pacchetto autunnale del semestre europeo la Commissione proporrà al Consiglio raccomandazioni volte a porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo. I Paesi sotto procedura diventeranno dunque otto, poiché la Romania, in procedura per deficit dal 2020, vi rimane, dato che non ha adottato misure efficaci per correggere questa situazione. L’analisi della sostenibilità del debito pubblico dell’Italia “indica rischi elevati” nel medio termine. Il rapporto debito pubblico/Pil, secondo lo scenario di base, “aumenta costantemente”, toccando circa il 168% nel 2034, si legge nel rapporto della Commissione europea.

di: Luca Maurelli @ 13:46


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