Mag 14 2024

Sugar tax targata Conte II, Giorgetti: “Siamo al lavoro per rinviarla al primo gennaio 2025”

Il governo è al lavoro per rinviare l’introduzione della sugar tax, l’odioso balzello sulle bevande zuccherate introdotto dal Conte II nel 2020. Da allora oggetto di continui rinvii e mai entrata in vigore.  “Anche io non sono contento che entri in vigore”. Parola del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti che, intervistato a Un Giorno de la Verità, annuncia il quasi certo rinvio a gennaio 2025.

Sugar tax, Giorgetti: slitterà a gennaio 2025

“L’ultima Legge di bilancio aveva fatto uno sforzo per rinviarla a luglio, con l’emendamento abbiamo fatto un ulteriore sforzo, dimezzando l’importo previsto per l’entrata in vigore al primo di luglio. Stiamo facendo esattamente in queste ore uno sforzo per cercare molto faticosamente di trovare una copertura finanziaria per rinviare l’entrata in vigore al primo gennaio del 2025. Credo che alla fine ci arriveremo – conclude Giorgetti – ma credo anche che non sia il tema centrale di politica economica del governo”.

Palazzo Chigi al lavoro per trovare le coperture

Fonti della presidenza del Consiglio confermano l’indirizzo del governo, trovare cioè una soluzione che consenta di posticipare al 2025 la sugar tax. “Il governo è al lavoro per trovare la copertura per poter rinviare nuovamente l’entrata in vigore dell’imposta”, dicono le fonti, “che è bene ribadire è stata introdotta dal governo Conte, ma mai entrata in vigore dal 2020 ad oggi”. Il governo Meloni è già intervenuto con un emendamento al Dl Superbonus per rinviare l’entrata in vigore della “plastic tax” al mese di luglio 2026 mentre per la “sugar tax” è stato previsto che diventi operativa dal prossimo luglio ma in forma ridotta. Oggi l’annuncio del possibile ulteriore slittamento.

Coldiretti: ottima notizia, penalizzerebbe le imprese

Per Coldiretti il rinvio è un’ottima notizia. “È importante per evitare di penalizzare imprese agroalimentari e famiglie italiane, egualmente colpite da una misura distorsiva”. Così l’associazione all’annuncio del governo dello slittamento. “La sugar tax – si legge nella nota – va a colpire l’agroalimentare italiano senza avere effetti positivi sulla salute dei cittadini consumatori. Oltre a penalizzare le imprese già gravate dall’aumento dei costi di produzione causati da guerre e tensioni internazionali, la tassa peserebbe soprattutto sulle tasche delle famiglie con minori disponibilità economiche”.

Mulè: un balzello che penalizza le tasche degli italiani

Tra i commenti positivi e tranchant anche quello di Giorgio Mulè. “Su Plastic tax Sugar tax potrei risolvere la questione con una battuta. Si tratta plasticamente di tasse amarissime e dunque indigeribili. Ciò premesso si tratta di due balzelli, chiamiamoli con il loro nome, contro i quali ci siamo battuti per il chiaro intento punitivo nei confronti dei consumatori che ha soprattutto la sugar tax. Si tratta infatti di una tassa che pretenderebbe di dettare nuovi comportamenti alimentari quando invece tutte le indicazioni legate alla dieta mediterranea non solo non vietano ma anzi pretendono inserimento di zuccheri. Ma si tratta soprattutto di una tassa che va a colpire i consumatori”.

di: Gloria Sabatini @ 16:55


Mag 14 2024

Il mondo di Concita, così rassicurante: gli ignoranti votano Giorgia, e gli altri (di sinistra) affollano i dibattiti al Salone

L’edizione 36 del Salone del libro sarà ricordata – anche – per la grande folla che si è accalcata per ore agli ingressi. Lo scopo: vedere i vip, le grande firme dei circuiti editoriali che contano, quelli che vanno in tv e poi affidano il loro libro al ghost writer. Il Salone come evento culturale certo, ma anche mondano. Anzi mondanissimo. Tutti intruppati, in fila, per il firmacopie. Di chi? Boh, purché si vada a casa col libro firmato. La signora racconta al cell: “Abbiam fatto la fila per Corona, e lo abbiamo visto poi. Anche da vicino. E anche la Selvaggia, la Lucarelli, com’è bella…“.

Ma Al Salone tutti trovano modo di ritagliarsi le proprie affinità elettive. Puoi ignorare Zeocalcare e acquistare un racconto del Giappone medievale. Basta essere curiosi. Non accontentarsi. C’è stato pure lo show dei Pro-Pal che inveivano contro il salone pieno di “sionisti”. Vabbé. Complimenti in goni caso a Annalena Benini che ha lavorato sodo. Ma ci si chiede se non sia il caso di potenziare i piccoli festival librari locali, legati alle memorie del territorio, piuttosto che accettare che il Salone del libro sia una sorta di megastore del libro di grido col format di Che tempo che fa.

Detto questo, c’è chi la butta in politica perché non può farne a meno. E non è colpa dello show dei Pro-Pal che gridano “boycott Israel”. Insomma accade che Concita De Gregorio vede la gente in fila, giovani soprattutto, che arrivano a grappoli, sorridenti, colorati e ci scrive un pezzo su Repubblica. E cosa leggiamo nel pezzo? Che c’è un’Italia che fa la fila per entrare al Salone e non perdersi un dibattito, dal jobs act al premierato. E’ l’Italia buona e colta. L’Italia che legge. L’Italia di sinistra dunque (almeno secondo l’autrice dell’articolo). Poi c’è l’altra Italia, quella che non legge, che si perde i dibattiti cruciali, quelli sul jobs act e sul premierato, o sulla torsione autoritaria, o sul patriarcato… In più, non sanno “niente del massimo poeta palestinese del nostro tempo o di Franco Basaglia e Franca Ongaro, delle frontiere di Alessandro Leogrande o del coltello che ha sfregiato l’intellettuale supremo”. E chi sono questi? Quelli di destra, ovvio. E’ l’elettorato di riferimento di Giorgia, scrive Concita De Gregorio. Gente che preferisce andare a giocare a padel piuttosto che recarsi al convegno su Matteotti. Il cui figlio, come racconta la nipote, prendeva il tè con Almirante tra l’altro…

Ma torniamo a Concita. Questa divisione per lei così rassicurante in realtà non è vera, è irreale. E’ utopistica. La ressa al Salone dimostra l’esatto contrario. Che è un evento trendly e la gente ci va per dire di esserci stata. La gente segue le mode. Il padel o il salone è lo stesso. Poi magari si comprano anche un libro ed è cosa buona e bella. Ma la divisione – colti di qua e ignoranti di là, lettori di qua e analfabeti di là – è una finzione cui ormai possono credere solo gli iscritti alla chat sul 25 aprile di Massimo Giannini.

 

di: Annalisa @ 15:49


Mag 14 2024

Maestra aggredita a Ostia dal clan Spada, Valditara in visita alla scuola ‘dello scandalo’

Domani il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, sarà ad Ostia per visitare il plesso scolastica dove una maestra è stata aggredita da una donna della famiglia Spada per ‘vendicare’ il figlio sgridato dall’insegnante. Un’aggressione a suon di schiaffi in volto nel cortile della scuola, davanti ad alcuni genitori e maestri.  Successivamente il ministro si recherà alla ‘palestra della legalità’.

Ostia, Valditara in visita alla scuola della maestra aggredita

La maestra è stata aggredita dalla madre di un suo alunno, una donna della famiglia Spada appunto, mentre si trovava nel cortile esterno della scuola. La donna l’avrebbe prima percossa e, poi, redarguita perché il giorno prima la maestra aveva ‘osato’ rimproverato il figlio. Quando la donna si è allontanata la maestra ha chiamato il 118, ma ha poi rifiutato le cure mediche e non ha sporto denuncia. I carabinieri hanno identificato la responsabile dell’aggressione, denunciata per violenza e minaccia a pubblico ufficiale.

Presa a pugni dalla madre di un alunno del clan Spada

Il grave episodio è stato stigmatizzato da autorità e politici e ha scatenato un bufera sul presidente del municipio X, il dem, Mario Falconi. Che ha voluto minimizzare sull’accaduto (“non siamo Caivano”) e chiesto di tenere fuori riflettori e giornalisti per evitare ‘strumentalizzazioni’.

Polemiche sul presidente del municipio X

Immediata la reazione dei ministri Giuseppe Valditara, che ha contattato il preside della scuola e la maestra aggredita, e Matteo Piantedosi.  Anche la presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, che ha contattato la scuola, è scesa in campo. “Atti simili non andrebbero mai minimizzati”, ha detto la presidente, che in più occasioni, anche incontrando gli studenti, ha sottolineato l’importanza dell’educazione dei giovani, dalla famiglia alle scuole, raccontando gli esempi positivi.

di: Gloria Sabatini @ 14:24


Mag 14 2024

Liguria, aperto un fascicolo per fuga di notizie. Toti è pronto all’interrogatorio: spiegherò tutto

Novità e colpi di scena sul caso Liguria in attesa dell’interrogatorio del governatore Giovanni Toti chiesto dal suo legale per ‘spiegare tutto’ . La procura di Genova ha aperto un fascicolo contro ignoti per rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione che ha portato agli arresti domiciliari di Toti. Il fascicolo è stato iscritto alla luce di quanto emerso dalle intercettazioni ambientali. La fuga di notizie avrebbe come “favoriti” i gemelli Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, finiti nella maxi inchiesta per corruzione elettorale (ieri sospesi da Forza Italia).

Liguria, la procura apre un fascicolo per fuga di notizie

Dalle intercettazioni emerge che il 30 settembre 2020 i due vengono a Genova per incontrarsi con alcune persone della comunità riesina. A quell’incontro si avvicina un uomo con la felpa e il cappellino, che viene identificato come il consigliere comunale Umberto Lo Grasso. Che avrebbe avvistato Italo Testa delle indagini in corso. “Vedi che stanno indagando, non fate nomi e non parlate al telefono… Stanno indagando”. Testa avrebbe risposto di essere a conoscenza, “si lo so, non ti preoccupare. L’ho stutato (“spento” in dialetto siciliano, ndr)). Ma chi è il responsabile della fuga di notizie? Chi ha avvisato Lo Grasso? La prima ipotesi  è che vi sia una talpa visto che Stefano Anzalone, consigliere regionale anche lui e indagato nell’inchiesta, è un ex poliziotto, che ha dunque agganci tra le forze dell’ordine. L’altra ipotesi è che si possa trattare di una sorta di millanteria dello stesso Anzalone. Che dopo le elezioni voleva togliersi di torno i fratelli Testa e non onorare le promesse fatte in cambio dei voti.

Dalle intercettazioni rivelazioni di segreto d’ufficio

“Questa condotta, scrive il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni, “appare in tal modo integrare il delitto di favoreggiamento personale. Avendo il predetto avvisando i fratelli Testa a non parlare al telefono essendo in corso indagini (“stanno indagando”) e fornito un aiuto in favore dei predetti d eludere le investigazioni a loro carico”.

Toti chiede di essere interrogato per spiegare tutto

Intanto l’avvocato del governatore, Stefano Savi, come annunciato, ha richiesto ufficialmente l’interrogatorio per il suo assistito. Che è sereno e ha intenzione di spiegare i fatti. Ora sono i pubblici ministeri a dover fissare una data, che non sarà in questa settimana. Durante l’interrogatorio di garanzia, Toti si era avvalso della facoltà di non rispondere in attesa di studiare le carte del maxi-fascicolo. “Aspettiamo ci dicano una data non è escluso la prossima settimana”, ha Savi intervistato da La Presse. “Il governatore ligure, continuamente informato, è impegnato a leggere gli atti e prepara il materiale utile per quando sarà sentito”.

Le dimissioni non sono all’ordine del giorno

Per il momento le dimissioni, chieste a gran voce dalle opposizioni, non sono all’ordine del giorno. “Non ci sono novità – spiega il legale – e finché non avrà la possibilità di chiarire non è un tema”. Toti viene descritto lucido e combattivo, ma molto amareggiato. Certo della sua innocenza, vive l’inchiesta come un processo al suo modo di far politica, al rilancio turistico e alla modernizzazione della Regione, più che alla sua persona. Gli rimproverano di aver pensato in grande, lo accusano di aver agito come un doge.

Primo consiglio regionale dopo l’arresto

Questa mattina si è tenuta la prima seduta del Consiglio regionale della Liguria dopo l’arresto di Toti: a presiedere i lavori il presidente dell’assemblea Gianmarco Medusei. Al momento l’incarico viene retto dal facente funzioni pro tempore e vicepresidente Alessandro Piana. Il centrodestra è in attesa di novità dall’interrogatorio e spera nella velocità dell’iter giudiziario. “Prima di parlare di dimissioni bisogna attendere il Tribunale del riesame. In ogni caso una decisione dovrà prenderla Toti”, ha detto Antonio Tajani.

di: Gloria Sabatini @ 13:51


Mag 14 2024

La Corte dei Conti promuove l’attuazione del Pnrr. Foti: “Demolito il catastrofismo di Pd e M5S”

“Nel primo semestre 2024 l’attuazione del Pnrr prosegue in linea con la programmazione”. A certificarlo è la Corte dei Conti nella propria relazione semestrale sul Piano, nella quale i giudici contabili scrivono anche che “segnali positivi provengono anche da un esame più complessivo del Piano”. Dunque, un’ennesima promozione del lavoro del governo, che mette a tacere critiche e allarmi lanciati dall’opposizione.

La Corte dei Conti: “Attuazione del Pnrr in linea con la programmazione”

La Corte dei Conti, sulla base delle rilevazioni di metà marzo, ha registrato che “tra gli obiettivi ancora da conseguire le Amministrazioni titolari assegnavano solamente a 2 scadenze un grado di complessità attuativa alto”. Inoltre, sui soli 15 investimenti per i quali sono state segnalate difficoltà attuative (il 7% delle misure da completare) sono stati “già avviati – scrivono i giudici – i necessari correttivi”. “In poco più della metà delle misure censite” il tasso di attuazione della spesa rispetto al cronoprogramma si colloca “in una fase ancora iniziale, sebbene gli attuatori abbiano ricevuto pagamenti molto superiori al cronoprogramma di spesa 2020-2023”, scrive ancora la Corte, sottolineando che dunque la liquidità non è un ostacolo e il tasso di spesa basso “può essere dovuto o ad una concentrazione della spesa nella seconda parte del piano”, o a problematiche attuative di altro genere come le procedure amministrative.

Giudizio “positivo” anche su RepowerEu

Per quanto riguarda i lavori pubblici si parla di finanziamenti per 12,6 miliardi, per i quali sono state bandite gare per 6,4 miliardi, dei quali 3,6 miliardi sono stati aggiudicati. Focus anche sul nuovo capitolo del Pnrr, RepowerEu, dedicato al clima, rispetto al quale la Corte dei Conti valuta come “positivo l’utilizzo dell’incentivazione diretta alle imprese, sia per la garanzia di spesa che offre questo tipo di strumento, sia per il riconoscimento del ruolo diretto che queste ultime rivestono per il processo di transizione”. Le proiezioni “confermano la possibilità di proseguire il percorso virtuoso di riduzione dei consumi energetici”.

Le misure sul divario di genere e generazionale rispondono “alle esigenze dei territori”

Bene anche l’attuazione delle 61 misure per ridurre i divari di genere e generazionali, anch’esse in linea con i programmi. “A febbraio 2024, la distribuzione dei progetti già finanziati (28,3 miliardi, circa il 68,5% delle risorse a disposizione) risulta rispondente alle esigenze dei territori, con una maggior concentrazione nel Mezzogiorno, dove i divari di genere e tra generazioni risultano più elevati”, si legge nella relazione.

Foti: “Il lavoro del governo rafforza le procedure amministrative”

“Non possiamo che esprimere soddisfazione per la Relazione semestrale sul Pnrr pubblicata dalla Corte dei Conti, secondo cui l’attuazione nel primo semestre del 2024 è in linea con la programmazione prevista. L’importante lavoro svolto dal governo, in una proficua e intensa collaborazione col ministro Fitto, sta rafforzando le procedure amministrative, favorendo un significativo impulso agli investimenti e alle riforme”, ha commentato il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti.

“Demolite le previsioni catastrofiste di Pd e M5s”

“In questa direzione, le risorse del Pnrr aumentano di 2,9 miliardi di euro, raggiungendo un totale di 194,4 miliardi, con una spesa aggiuntiva per nuovi progetti di 13,5 miliardi. Questi risultati, oltre ai recenti giudizi delle agenzie di rating, demoliscono le previsioni catastrofiste delle solite opposizioni targate Pd e M5S e confermano – ha concluso Foti – l’impegno delle istituzioni nel raggiungimento degli obiettivi di crescita e sviluppo sostenibile per l’Italia”.

di: Annamaria @ 13:21


Mag 14 2024

Mattarella a Herzog: “Indispensabile il cessate il fuoco a Gaza. Due Stati è nell’interesse di tutti”

“In questo giorno di giustificato orgoglio del popolo israeliano, assistiamo con grandissima preoccupazione ai drammatici sviluppi nella regione, sempre più segnata da violenza e tensioni. In tale contesto, desidero ribadire l’impegno dell’Italia affinché Israele possa esercitare in pace e sicurezza il proprio diritto inalienabile a esistere”. È quanto si legge nel messaggio che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della festa dell’indipendenza, ha inviato al presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog.

Gli auguri di Mattarella a Israele per la festa e l’appello al cessato il fuoco

“Rinnovo la ferma condanna per l’atroce attacco terroristico del 7 ottobre 2023 e le espressioni del cordoglio della Repubblica Italiana e mio personale. Resta viva negli italiani tutti la speranza che gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas possano essere quanto prima restituiti alla libertà e all’affetto dei propri cari”, aggiunge il capo dello Stato.

“È altresì indispensabile – prosegue Mattarella – giungere a un’immediata cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza, anche per consentire il pieno accesso umanitario alla popolazione civile, da mesi stremata e bisognosa del sostegno della Comunità internazionale”.

“Auspichiamo che quanto prima il ciclo della violenza possa essere interrotto, che si riducano le tensioni – anche al livello regionale – e che si apra la strada ad un dialogo che porti ad una soluzione a due Stati, giusta, necessaria, sostenibile, in linea con il diritto internazionale. Una soluzione che è nell’interesse di tutti e per la quale tutti dobbiamo impegnarci”, dice il capo dello Stato.

La ricorrenza della festa d’indipendenza dello Stato d’Israele “mi offre la gradita opportunità di farle pervenire i più fervidi rallegramenti del popolo italiano e i miei personali auguri – scrive Mattarella – I nostri Paesi sono uniti da un legame profondo, fondato su valori comuni e cresciuto nel tempo grazie a un’ampia e diversificata collaborazione che ha promosso il benessere dei nostri popoli e una sempre più profonda conoscenza reciproca. È, questo, un patrimonio comune cui l’Italia annette la massima importanza, meritevole di essere preservato e consolidato”.

Mattarella convoca il consiglio supremo di Difesa

Nelle stesse ore, Mattarella ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa, al Palazzo del Quirinale, per martedì 21 maggio 2024 alle ore 17. Lo rende noto il Quirinale.

“L’ordine del giorno – prosegue la nota- prevede l’esame dello stato e dell’evoluzione dei conflitti in corso; della congiuntura internazionale e nelle principali aree di crisi, nonché la valutazione delle possibili ripercussioni sulla sicurezza interna ed esterna e sugli interessi globali dell’Italia. Inoltre – conclude la nota del Quirinale – il Consiglio affronterà il tema della governance e architettura di sicurezza delle infrastrutture critiche nazionali”.

di: Valter @ 12:59


Mag 14 2024

Otto mesi di carcere al cronista del Giornale Pasquale Napolitano. FdI: noi solidali

Il giornalista Pasquale Napolitano, cronista del Giornale, già collaboratore di Panorama e del Roma, è stato condannato a 8 mesi di carcere e 6500 euro tra risarcimenti e spese legali per un articolo pubblicato su un sito on line. La notizia fa scalpore per l’entità della pena rispetto al fatto e per il silenzio della stampa mainstream. La condanna è arrivata per un articolo relativo al Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Nola e al suo presidente.

“A quanti si stracciano giustamente – le vesti in nome della libertà d’informazione di fronte agli emendamenti al Dl sulla cybersicurezza firmati Enrico Costa e Tommaso Calderone, andrebbe ricordato – scrive sul Giornale Massimo Malpica – che a qualcuno l’idea di mandare i giornalisti in carcere non dispiace già adesso”.

Una pena spropositata perché, come ricorda il Giornale,  “Pasquale Napolitano ha raccontato i fatti per quelli che erano, e ha garantito a tutti il diritto di replica. Se il carcere per un giornalista che pubblica una notizia pur conoscendone la provenienza illecita è sbagliato, quanto può essere sproporzionato condannare un cronista che si limita a scrivere la verità?”.

Foti: “Autentica solidarietà di FdI a Pasquale Napolitano”

Solidarietà al cronista del Giornale viene espressa in queste ore da Fratelli d’Italia. “Abbiamo apprezzato, in più occasioni, la competenza, l’attenzione e l’equilibrio sempre mostrati nell’attività professionale da Pasquale Napolitano, giornalista indipendente a prescindere”, commenta Tommaso Foti. “Non possiamo che esprimergli la più autentica solidarietà per la sentenza di condanna emessa nei suoi confronti – prosegue il capogruppo di FdI alla Camera – e che, trattandosi di un professionista non allineato al pensiero unico, ben poche preoccupazioni solleverà”.

Foti aggiunge: “Assistiamo ad una sinistra sempre scatenata a denunciare un inesistente bavaglio del centrodestra alla stampa, ma silente quando a essere condannato è un giornalista non appartenente alla propria area politico-culturale. L’augurio è che nei successivi gradi di giudizio sia annullata la condanna che ha colpito Pasquale Napolitano, riconoscendo la piena correttezza del suo operato”, conclude.

Campione: “Sulla libertà di stampa, sinistra strabica”

Una posizione condivisa da Susanna Campione, componente della Commissione Giustizia del Senato. “Sulla libertà di stampa in Italia lo strabismo di certa stampa colpisce ma non stupisce”. “Se il giornalista fosse stato arruolato tra le penne rosse – dice la senatrice di FdI – la vicenda sarebbe in prima pagina su tutti i giornali. Ma essendo una voce fuori dal coro progressista, il caso è passato sotto silenzio. Un’occasione per meditare su come funziona l’idea di libertà di stampa nel nostro Paese. I giornalisti e le voci libere che non sono funzionali alla narrazione della sinistra vanno boicottati o ignorati”.

La condanna trasversale del carcere per i giornalisti

Napolitano poi ha ricevuto la solidarietà anche di Giuseppe Conte e, per il Pd, di Walter Verini, nonché dell’Ordine dei giornalisti della Campania e della Federazione nazionale della stampa. Sul caso è intervenuto anche il nuovo sindacato Rai, Unirai: “Esprimiamo sconcerto per la condanna a 8 mesi di reclusione (pena sospesa) per il collega Pasquale Napolitano, reo di aver scritto un articolo ritenuto diffamatorio sul collegio degli avvocati di Nola e pubblicato in passato su un sito online”.

di: Valter @ 10:46


Mag 13 2024

Cooperazione su economia e migranti: Italia e Repubblica Ceca, questione di feeling (video)

Italia e Repubblica Ceca, questione di feeling. Strette di mano e sorrisi, al termine dell’incontro tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala, oggi a Palazzo Chigi. Un vertice nel corso del quale – come recita una nota ufficiale – è stata “confermata la solidità dei rapporti economici e commerciali e le opportunità di rafforzamento della cooperazione in diversi settori di mutuo interesse. “In occasione della celebrazione dei 20 anni dell’ingresso della Repubblica Ceca nell’UE i colloqui hanno, inoltre, permesso uno scambio approfondito sui principali temi dell’agenda europea e internazionale, a partire dal dossier migratorio”.

Italia e Repubblica Ceca, intesa su economia e sicurezza

“Nella prossima legislatura europea occorre lavorare per il rafforzamento della competitività e della sicurezza economica, una necessità, oltre che economica, geopolitica. Serve una politica industriale coerente accompagnata da un sostegno finanziario concreto: bisogna investire sul nostro futuro e lo dobbiamo fare insieme”, ha detto  la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte al termine dell’incontro con il leader ceco. “Sarà fondamentale rendere l’Ue un attore sempre più rilevante, influente – ha rimarcato la premier -, serve una strategia e sostenerla con strumenti concreti, a partire dalle risorse necessarie perché nessuno Stato membro può affrontare da solo le grandi sfide. L’Europa può farlo se si dota della strategia e degli strumenti necessari”.

La questione dell’immigrazione

Con il primo ministro della Repubblica Ceca Petr Fiala “ci siamo confrontati anche sul tema della migrazione, altra questione sulla quale ci siamo sempre trovati d’accordo: siamo d’accordo sul fatto che per gestire la migrazione la priorità sia quella di lavorare sulla dimensione esterna, quindi di lavorare con i paesi terzi, di lavorare con i nostri partner per prevenire il flusso piuttosto che doverlo gestire”, ha detto ancora Meloni. “L’Italia, come sapete, sta dando il buon esempio con il Piano Mattei per l’Africa – ha proseguito – che ha come obiettivo quello di costruire un modello di sviluppo e di cooperazione nuovo rispetto al passato, da pari a pari, senza approccio paternalistico, senza un approccio caritatevole e senza chiaramente intenzioni predatorie”.

La soddisfazione del premier Fiala

“Meloni mi ha spiegato dettagliatamente le iniziative italiane nella cooperazione con l’Albania. Questo è un esempio di modello di cooperazione che può essere provato, magari allargato e sviluppato, e che può essere una strada attraverso cui risolvere il problema dell’immigrazione illegale”, sono state le parole del primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala.

Sottolineando come l’immigrazione illegale rappresenti una “grande sfida” per l’Europa, Fiala ha affermato che cercare soluzioni attraverso “partnership con altri Paesi al di fuori dell’Europa” è una possibilità “giusta” per trovare una “soluzione”. Fiala ha quindi sottolineato che nella partita del contrasto all’immigrazione illegale l’Italia gioca “un ruolo fondamentale e importante”, aggiungendo che Repubblica Ceca e Italia sono tra quei Paesi che “vogliono andare oltre il patto di migrazione” e “trovare una vera soluzione che al momento ancora non c’è in Europa”.

di: Luca Maurelli @ 18:27


Mag 13 2024

Aiuti all’agricoltura e ai “trattori”, la Ue approva la Pac. Lollobrigida: “Una vittoria del governo”

Nata come riforma del settore agricolo, era diventata anche la risposta, urgente, alle proteste dei trattori, alle prese con i rincari del petrolio. Dopo il via libera della Commissione Ue, è arrivato anche il sì del Consiglio europeo alle linee guida della Politica agricola comune (Pac), piattaforma sulla quale il governo italiano ha giocato, da mesi, un ruolo fondamentale nel proporre meno controlli a carico degli agricoltori, deroghe agli obblighi ambientali per accedere ai fondi Ue e revisioni delle procedure per la modifica dei piani strategici nazionali. “L’approvazione al Consiglio Ue Istruzione della riforma della Pac è una vittoria del Governo Meloni. L’Italia in Europa ha adottato una posizione decisa, presentando un documento a febbraio che esortava la Commissione Ue a riconsiderare politiche ideologiche, mascherate da presunto ambientalismo, dannose per il nostro settore primario”, dichiara in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Pac, i sostegni all’agricoltura a tempo di record

Dopo l’ok della commissione, arrivata lo scorso 26 marzo, la Pac (che rappresenta di fatto il principale strumento attraverso cui l’Ue regola i sussidi destinati al settore agricolo) è stata approvata in tempi record grazie alla procedura d’urgenza e la della Germania. La revisione prevede più flessibilità riguardo alcuni obblighi sulle colture e il maggese – le cosiddette condizionalità ambientali – per accedere ai fondi, oltre che un’esenzione dai controlli per le piccole aziende agricole inferiori a 10 ettari. Bruxelles stima che la misura riguarderà il 65% dei beneficiari della Pac. La riforma facilita inoltre la concessione di esenzioni dalle regole «in caso di problemi causati da condizioni meteorologiche estreme».

La legge sarà ora firmata dai rappresentanti del Consiglio e del Parlamento europeo. Verrà poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione, entro la fine di maggio. Gli agricoltori potranno applicare retroattivamente alcune delle nuove norme relative alle condizionai ambientali per l’anno di dichiarazione 2024.

“La riforma riduce la burocrazia, aumenta la flessibilità e mette al centro l’agricoltura nell’agenda europea. – ha proseguito il ministro – Attraverso un impegno per la formazione, il giusto riconoscimento del lavoro e del reddito, la lotta contro le pratiche sleali e una visione di sostenibilità che abbraccia sia l’ambiente che l’economia e il sociale, stiamo delineando un futuro migliore per il settore agricolo. C’è ancora molto da fare, ma l’inversione di tendenza c’è stata e auspichiamo che possa essere ancora più netta nel prossimo futuro”, spiega ancora il ministro Lollobrigida.

di: Luca Maurelli @ 16:16


Mag 13 2024

Naja sì, Naja no, aspro botta e risposta Salvini-Crosetto. Il titolare della Difesa boccia la proposta leghista: servono professionisti

Naja obbligatoria, l’eterno dilemma si ripropone nel botta a risposta a distanza tra Matteo Salvini e Guido Crosetto, e si anima nel giorno del raduno degli alpini a Vicenza, ed è tutto incentrato sulla proposta della Lega di tornare al servizio di leva obbligatorio in Italia. Il vicepremier, segretario del Carroccio, ha rilanciato l’idea mai abbandonata – e ciclicamente rilanciata, come ancora ieri – di ripristinare la “naja” per i giovani italiani, che nella nuova versione appena proposta vedrebbe l’obbligatorietà sia maschile che femminile: una novità nel nostro Paese. Ma immediato arriva l’altolà del ministro Crosetto che, contestualmente, e sempre dagli spalti della 95ª Adunata nazionale degli alpini di Vicenza, sul suggerimento-progetto leghista di una mini-leva universale e regionale di sei mesi ha detto chiaramente come la pensa. Ma procediamo con ordine.

Naja, Salvini rilancia la proposta della Lega. Crosetto la rispedisce al mittente

Un confronto su due posizioni diametralmente opposte, quello che si è acceso tra i due ministri, e che riaccende in Italia un dibattito impossibile da esaurire nel giorno dell’adunata degli alpini, ma che, con il ritorno dei conflitti, divide le nazioni in Europa. Registrare le posizioni in campo, però, offre spunti di riflessioni e delimita quanto meno il campo delle recriminazioni. E allora, l’idea di Salvini è quella di un «grande progetto di educazione civica», del quale – annuncia il vicepremier proprio da Vicenza – la Lega ha quasi terminato la stesura da proporre in Parlamento.

Leva universale, per ragazzi e ragazze per sei mesi e su base regionale

Insomma, Salvini non parla di reintrodurre la vecchia Naja, «com’era ai miei tempi, quando quello di Udine lo mandavano a Bari, e quello di Bari a Cuneo». Anzi, spiega: «Una volta uno di Palermo andava a Udine e viceversa dovendo lasciare studi e lavoro. Non sarà più cosi, si farà vicino a casa». Non solo. Quello della Lega, spiega al cospetto degli alpini a Vicenza il ministro del Carroccio, «è un progetto su base regionale, con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla protezione civile, al pronto soccorso, alla protezione dei boschi». Pertanto, al netto di aggiustamenti e aggiunte, Salvini ieri interpellato sul tema si è augurato che «anche la altre forze politiche appoggino la proposta».

L’altolà di Crosetto: «Le forze armate hanno bisogno di professionisti»

Ma al di là dei parametri e delle innovazioni nel metodo, Crosetto, consultato a sua volta sulla questione, è intervenuto nel merito. Per il titolare del dicastero della Difesa una simile ipotesi mai comunque potrebbe riguardare le forze armate, «che non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani, cosa che deve essere fatta dalla famiglia e dalla scuola». «Le forze armate – ha sottolineato il ministro – hanno bisogno di professionalità. Devono difendere i valori di pace e democrazia. Una leva universale non è in discussione. Altra cosa se si parla di servizio civile» ha rimarcato sollevando una eccezione significativa il ministro della difesa Guido Crosetto, lasciando aperta la porta su un dibattito in corso, lungi dall’esaurirsi a breve…

 

di: Priscilla Del Ninno @ 16:01


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