Toti, il centrodestra invita alla cautela: “Fiducia in lui e nella giustizia”

8 Mag 2024 14:10 - di Natalia Delfino
toti centrodestra

Ci sono il garantismo e c’è l’esperienza, perché già in passato è successo che amministratori e politici coinvolti in guai giudiziari ne uscissero assolti o addirittura archiviati, dunque prima ancora di arrivare a processo. All’indomani del terremoto che ha travolto la Regione Liguria con i domiciliari del governatore Giovanni Toti, a ricordarlo – insieme a un richiamo su quanto possa essere scivoloso un automatismo tra avviso di garanzia e massa al bando politica- non è solo il centrodestra. Che compatto si dice fiducioso che Toti sarà in grado di dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli sono contestati. L’interrogatorio di garanzia di Toti è stato fissato dal gip per venerdì. L’imprenditore della logistica Aldo Spinelli e il capo di gabinetto del governatore Matteo Cozzani verranno interrogati sabato.

Donzelli: “Ho fiducia in Toti e nella giustizia, riuscirà a dimostrare la sua estraneità”

“Vedremo esattamente cosa emerge, quali sono le accuse nei confronti del governatore della Regione. Lo vedremo nel dettaglio perché è tutto molto prematuro”, ha detto il deputato di FdI, Giovanni Donzelli, rispondendo ai cronisti a margine della presentazione di un evento di Ecr. “Sui tempi (dell’inchiesta, ndr) si sono già espresse numerose persone. Rimane la presunzione di innocenza”, ha aggiunto Donzelli, ricordando che “Toti ha dichiarato che riuscirà a spiegare la sua estraneità a qualsiasi accusa, ovviamente c’è fiducia anche nella giustizia italiana. Siccome ho fiducia sia in Toti che nella giustizia, Toti riuscirà a dimostrare all’interno del sistema giudiziario la sua estraneità a qualsiasi accusa”.

“Aspettare i tempi necessari prima di parlare di elezioni”

Donzelli, poi, a chi gli chiedeva di eventuali elezioni anticipate in Liguria ha ricordato che “abbiamo avuto in passato la nostra sindaca di Terracina arrestata, che scelse di dimettersi immediatamente; siamo ritornati al voto e poi non è stata nemmeno rinviata a giudizio, la stessa Procura ha detto che non c’era bisogno di approfondire”. Dunque, “prima di parlare di elezioni credo ci siano i tempi necessari”. FdI, ha proseguito il deputato, “da questo punto di vista è molto lineare: chiediamo la massima chiarezza in questo caso esattamente come l’abbiamo chiesta in Puglia e Piemonte”. “Massima attenzione, perché quando si parla della gestione della cosa pubblica deve esserci massima trasparenza. Ciò che cambia – ha poi sottolineato – è la vicenda politica: Toti dice che dimostrerà la sua estraneità da ogni accusa, Emiliano si è vantato da un palco di andare a parlare con famiglie dei boss mafiosi per poter consentire di fare politica. Se Toti avesse fatto questo, gli avrei chiesto le dimissioni oggi stesso”.

Salvini: “Le sue dimissioni sarebbero una resa”

Per Matteo Salvini “se è tranquillo come dice, se si ritiene un buon governatore, cosa di cui io sono convinto, lo dimostrerà. E quindi dal mio punto di vista non si deve dimettere”. “Dimettersi – ha chiarito il ministro – sarebbe una resa dal mio punto di vista perché domani qualunque inchiesta, qualunque avviso di garanzia o rinvio a giudizio porterebbe alle dimissioni di un sindaco o di un amministratore”. “In Italia e in tutti i Paesi civili qualcuno è colpevole se condannato in tre gradi di giudizio. Non basta un’inchiesta, lo invito a dimostrare che ha lavorato correttamente e spero che i giudici gli diano velocità la possibilità di farlo”, ha ribadito Salvini, non volendo invece soffermarsi sulla tempistica dell’inchiesta: “Non mi interessa. Sicuramente, se è durata quattro anni, avranno avuto i loro motivi per chiuderla adesso. Però – ha concluso – non commento”.

Tajani: “Nessun imbarazzo nella maggioranza”. E Gasparri ricorda il caso Siclari

Per Forza Italia è stato Antonio Tajani a spiegare che “non c’è nessun imbarazzo nella maggioranza, sono garantista e convinto che Toti farà di tutto per dimostrare la propria estraneità ai fatti di cui è accusato”. Il presidente dei senatori azzurri, Maurizio Gasparri, poi, ha spiegato di ritenere che “ci siano vicende e vicende. Nel caso di Toti penso che uno che si vuole far corrompere non registra, ai sensi di legge, il contributo di un importante imprenditore nella raccolta fondi per la campagna elettorale”. Anche Gasparri ha poi richiamato alla memoria un precedente acquisito come lezione: “Io – ha raccontato – ho rafforzato il mio garantismo dopo che il senatore di Forza Italia, Siclari, venne accusato di voto di scambio e condannato in primo grado a 5 anni. Motivo per il quale, di comune accordo, non lo ricandidammo alle elezioni. Siclari poi venne assolto in appello, senza neanche un ricorso in Cassazione da parte di quei magistrati. Ora il senatore Siclari è completamente assolto ed innocente, ma non è più senatore perché non lo abbiamo ricandidato. Quindi a quelli che mozzano le teste direi di contare almeno fino a dieci”.

Renzi: “Non può esserci automatismo tra iniziative giudiziarie e scelte politiche”

Ma, si diceva, voci di garantismo non si sono levate solo dal centrodestra. “Toti è stato un nostro avversario politico, Lella Paita lo sfidò alle regionali nel 2015. Non commentiamo le inchieste, né gli arresti o gli avvisi di garanzia. Certo, mi limito a constatare che dopo quattro anni di indagini, l’arresto avviene a un mese dalle elezioni europee”, ha detto Matteo Renzi in un’intervista al Messaggero. “La mia opinione è sempre la stessa: non può esistere un automatismo tra l’avviso di garanzia o la richiesta di arresto e le scelte del politico. Vorrebbe dire affermare che la durata delle istituzioni dipende non dal voto del popolo, ma dai provvedimenti del pm o del gip. O c’è un elemento di valutazione personale che porta alle dimissioni, oppure si aspetta una sentenza che passi in giudicato”.

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