Toti non risponde al gip e studia le carte. Nordio: “Non spetta all’indagato dimostrare che è innocente”

10 Mag 2024 16:27 - di Redazione

Come annunciato dai legali, Giovanni Toti si è avvalso della facoltà di non rispondere. Convocato al palazzo di Giustizia di Genova per l’interrogatorio di garanzia, il governatore della Regione Liguria, agli arresti domiciliari per corruzione, non ha risposto al gip Paola Faggioni né ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Nessuna memoria è stata depositata da Stefano Savi, difensore di Toti.

Toti si avvale della facoltà di non rispondere

Il governatore, entrato in auto per evitare l’assalto dei giornalisti,  è apparso tranquillo, mentre l’avvocato ha dato disponibilità a un incontro interlocutorio con i magistrati fin dalla prossima settimana. “Si è avvalso, ci siamo avvalsi motivatamente dicendo che stiamo leggendo un fascicolo piuttosto corposo di circa 9mila pagine”, ha spiegato Savi. “E abbiamo anticipato ai pm presenti la nostra intenzione la prossima settimana di chiedere l’interrogatorio, di farci interrogare”.

“Un fascicolo di 9mila pagine che stiamo studiando”

“Abbiamo un fascicolo enorme da approfondire e lo abbiamo nelle nostre mani solo da ieri”, aveva spiegato il legale in un video diffuso dalla Regione. “Prima di prendere posizioni o dare spiegazioni dobbiamo approfondire la lettura degli atti per capire su che cosa, dove e come fornire spiegazioni”. Risposte che il governatore ligure è sicuro di poter dare rispetto ai bonifici arrivati da singoli e imprese al Comitato Giovanni Toti- Liguria. Soldi la cui tracciabilità, “sia in entrata che in uscita, è totale – continua la difesa – e che “sono stati spesi tutti per necessità di tipo politico”.

L’avvocato: pronti a farci interrogare la prossima settimana

La difesa ha annunciato anche la presentazione dell’istanza di revoca dei domiciliari, misura cautelare molto discussa vista la tempistica dei fatti contestati a Toti che risalgono ad alcuni anni fa. “Toti – ha riferito l’avvocato – chiederà la revoca della misura perché ci sono esigenze di carattere personale. C’è anche il bisogno di un confronto diretto con il mondo della politica”. La decisione di un eventuale passo indietro, chiesto a gran voce dalle opposizioni garantiste a fasi alterne, spetta unicamente al presidente Toti. “Intanto facciamo istanza, se ce la respingeranno probabilmente faremo ricorso al Riesame”, aggiunge il legale.

Nordio: non è l’indagato a dover dimostrare la sua innocenza

Intanto a margine delle conclusioni del G7 giustizia, il ministro Carlo Nordio, incalzato dai cronisti, è tornato sull’argomento. “Mi sono già espresso, non tanto come ministro ma come ex magistrato, occorre avere sempre cautela e rispetto. Attenderemo i risultati di eventuali impugnazioni”, ha detto il Guardasigilli. “Mi ha colpito che qualcuno si attenda che sia l’indagato a dimostrare la propria innocenza. Questa è una bestemmia in una civiltà democratica. È l’accusatore che deve dimostrare la colpevolezza dell’indagato. Aspettiamo gli esiti di questa fisiologica dinamica del processo”.

“Il governo è garantista con tutti”

Il governo – ha aggiunto Nordio – si è dimostrato sempre garantista nei confronti di tutti. La nostra parola d’ordine è l’enfatizzazione della presunzione di innocenza. Io l’ho detto fin dal primo giorno, il nostro garantismo è declinato in una enfatizzazione della presunzione di innocenza e poi in una certezza della pena”.

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