Apr 19 2024

“Schlein è diventata lo zerbino di Conte”. L’ex governatore Pd, Pittella: “Giuseppi si mangerà anche Emiliano”

“Schlein è ormai diventata lo zerbino di Conte e dei 5 stelle che tracciano la linea politica anche del Pd; mentre Boccia gestisce il partito con spregiudicato cinismo”. A tirare una bordata vigorosa alla segretaria del Pd è Marcello Pitella, già presidente dem della regione Basilicata, oggi con Azione – dunque in appoggio al centrodestra-  nelle Regionali in Basilicata domenica prossima,  ne ha per tutti: per la Schlein, per Boccia, per il partito tutto. Se in Puglia il Pd è una polveriera, in Basilicata l’aria non è migliore.

Pittella ex Pd, ora in Azione, spiega perché in Basilicata è esploso il campo largo

“La segretaria alla rincorsa di Conte e Travaglio vuole estirpare dal Pd il riformismo e il garantismo”, attacca Pittella dalle pagine del Foglio. Chiamando in causa anche Boccia che gli ha dato del “trasformista“. Nessuno trasformismo, si difende Marcello Pittella. Boccia non fa esercizio di onestà intellettuale, è il Pd che ci ha voluto cacciare dalla coalizione”, risponde. Il Pd faccia “mea culpa” sulla tattica “suicida”, dice: “Invece di ammettere di non aver fatto nulla per evitare il veto su Azione e scusarsi ci attacca: se va avanti così il Pd andrà a sbattere ovunque”. Il fu campo largo anche in Basilicata ha fornito uno spettacolo indecente.

“Calenda ha chiamato Schlein senza mai ricevere risposta”

Il veto ad Azione si spiega con le vecchie ruggini nel Pd. L’ex governatore dice che ci sono due verità: “Il M5s non voleva me. E lo stesso valeva per un pezzo di Pd locale che mi detesta. Perché candidandomi con Azione nel 2022 ho impedito l’elezione in Parlamento di Vito De Filippo, che l’allora segretario Letta mi aveva ingiustamente preferito. Hanno imposto loro il veto – racconta al quotidiano diretto da Cerasa- . E lo hanno detto solo a tre giorni dalla presentazione delle liste, prima si trattava. Speravano così che non ci saremmo presentati. Contando sul fatto che non avremmo fatto un accordo con il centrodestra; né che saremmo stati in grado di preparare le liste in 48 ore per andare da soli, gli è andata male, ma è stato imbarazzante. Calenda ha chiamato Schlein almeno 20 volte senza mai ricevere risposta”.

Pittella avverte Emiliano: “Ascolti più Conte che Schlein. Quello appena potrà ti mangerà….”

Nel Pd funziona così. Alle accuse di treasformismo replica:  “Non sono un trasformista: con Bardi facciamo solo un accordo programmatico, è un’alleanza tecnica, non politica”. Ma sia chiaro, ribadisce Pittella: “Azione è stata cacciata dal Pd e dal M5s che hanno provato a costringerci a non presentarci alle elezioni”. E per quanto riguarda la “sottomissione” a Giuseppe Conte, dà un avvertimento al PD pugliese, in primis al governatore Michele Emiliano (“Diventato filo-grillino per primo”): “Oggi anche ascolta Conte più della Schlein; ma non si rende conto che appena potrà quello se lo mangia”.

di: Antonella Ambrosioni @ 10:25


Apr 19 2024

A Bruno Vespa il Premio Caravella Natale di Roma: oggi alla Fondazione An (ore11). I premiati

In occasione del Natale di Roma, il periodico Realtà Nuova, storica testata fondata e diretta da Domenico Gramazio, darà vita alla XI edizione del Premio Caravella Tricolore. La consegna del premio avverrà domenica 21 aprile 2024 a Roma alle ore 11,00, con il patrocinio della Fondazione Alleanza Nazionale (di cui è presidente l’avvocato Giuseppe Valentino), in via della Scrofa 43. Alla presenza di politici ed esponenti della cultura, dell’arte, delle scienze e dell’informazione tra cui il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, saranno premiati, tra gli altri, Bruno Vespa, Tommaso Cerno direttore del quotidiano “Il Tempo” (che compie 80 anni dalla sua fondazione), Italo Bocchino direttore editoriale del “Secolo d’ Italia” (70 anni dalla sua fondazione).

Memoria, cultura, storia, arte, politica e giornalismo di alto profilo: questo il leit-motiv del premio

Questo nel dettaglio l’elenco dei premiatiàùl

“Secolo d’Italia nel 70° anniversario dalla fondazione;

 Bruno Vespa per l’attività pluriennale di scrittore, giornalistica e di conduttoree autore televisivo;

“Il Tempo” a  80 Anniversario della fondazione;

 Claudio Togna Membro del CDA del Parco Archeologico del Colosseo, scrittore saggista;

 Salvatore Sfregola avvocato, per l’attività di magistrato della Corte dei contidel Lazio;

 Hoara Borselli opinionista politica e giornalista d’inchiesta;

 Antonio Buccioni Imprenditore dello spettacolo circense;

 Prof. Francesco Bove Componente Comitato Scientifico LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori);

 Magg. Annamaria Tribuna per l’atto eroico in una difficile missione a Kabul nel 2021

 Premio Caravella Natale di Roma alla Memoria

On. Jole Giugni Lattari Laureata in filosofia, allieva di Benedetto Croce, prima donna calabrese eletta nel MSI

 Premio Nazionale CARAVELLA TRICOLORE NEL MONDO

100°+1 Anniversario Aeronautica Militare

Ad Arturo Ferrarin e Francesco De Pinedo per le Storiche Traversate Intercontinentali

di: Antonella Ambrosioni @ 09:28


Apr 19 2024

Il Pd “taglia la testa” all’avvocato di Canfora, Laforgia. Il post che “decapita” l’avversario M5S a Bari

Imbarazzante vicenda, il post “solidale” del Pd allo storico Luciano Canfora, a processo per avere detto alla premier Meloni “Neonazisata nell’anima”. La testa tagliata nella foto , cioè fuori campo, è quella deli suo avvocato Michele Laforgia, ritratto  davanti al filologo classico, valigetta nera in mano ma “decapitato”. Laforgia è candiatao sindaco per il M5S.  L’immagine è stata pubblicata su Instagram dal Pd nazionale. Un caso? Un errore? No di certo, stando alle parole del legale, candidato sindaco a a Bari di una coalizione alquanto eterogenea composta dal Movimento 5 Stelle, da Sinistra Italiana, Italia Viva e da liste civiche di sinistra. Laforgia è  il principale ostacolo per il candidato del Pd, Vito Leccese, sostenuto anche da Azione, Europa Verde e Socialdemocratici. “Sarà certamente un caso, una coincidenza. Ma a me ha fatto impressione lo stesso”, ha commentato Laforgia nella sua pagina privata di Facebook. “Agli avvocati capita spesso, non me ne faccio un cruccio. Ma quando ho visto questa foto mi è venuto un tuffo al cuore”.

Il Pd “taglia la testa” a Laforgia (M5S) nel post di solidarietà a Canfora

Troppo divertente l’episodio, rivelatore di quanto il campo largo sia ormai infestato di gramigna. E’ infatti durato lo spazio di un mattino, di una dichiarazione alle agenzie,  il “mezzo accordo” tra  Pd e M5s a Bari. Uniti ma divisi era la soluzione condivisa da entrambi: scendere in campo ognuno con la propria candidatura al primo turno, ma in un eventuale ballottaggio si uniranno nuovamente contro il candidato del centrodestra. Ma il giorno dopo arriva questo Laforgia “decollato” a mettere in serio dubbio questa sorta di “pax”. Alla prima occasione il Pd ha fatto intendere quanto abbia a cuore l’accordicchio di facciata. Il Pd ha eliminato la testa deliberatamente? L’avvocato Laforgia e candidato scrive: «Chi capita su questo profilo fb sa che non parlo mai del mio lavoro, se non per questioni che riguardano tutti. Non mi piace e non lo trovo opportuno. Non parlo qui neppure delle mie campagne elettorali, ho una pagina pubblica, da anni, dedicata alla politica. Oggi però devo fare una eccezione».

La presidente del Pd a Bari imbarazzata col sui partitio “Basta con queste pratiche censorie”

La domanda se i “tagliatori di testa” del Pd abbiano agito intenzionalmente non è tanto campata in aria. Visto che anche Titti De Simone, presidente del Pd Bari, ha subito preso le distanze dal suo partito: “Mi dispiace – ha detto al Giornale – che il mio partito prenda scivoloni di questo tipo. Tutti sanno che Michele Laforgia è il difensore del professore Canfora e soprattutto che non si fa tagliare la testa da nessuno. Direi al Pd, basta con i tagliatori di teste, basta con queste pratiche censorie, ritorniamo alla politica. Con serietà e rispetto“. Arriva una toppa peggiore del buco da parte del grafico, scrive Repubblica Bari: che  ha  giustificato quel taglio sostenendo che non era intenzionale; e che era necessario per far risaltare la figura di Canfora. Una giustificazione goffa.

di: Antonella Ambrosioni @ 09:22


Apr 19 2024

Ilaria Salis candidata, effetto boomerang: se eletta sarebbe libera, ma rischierebbe un nuovo arresto

II caso Ilaria Salis piomba sulla campagna per le Europee e, se l’insegnante italiana detenuta a Budapest verrà eletta, rischia subito di finire sul tavolo della presidenza del prossimo Parlamento europeo, spiega l’Ansa.  L’elezione all’Eurocamera “non garantisce la fine della detenzione”, spiegano fonti che a Bruxelles hanno familiarità con la gestione delle pratiche dell’immunità da parte del Pe. Dunque, se Ilaria Salis, candidata ufficialmente  con Alleanza Verdi Sinistra alle elezioni europee,  venisse eletta, dovrà essere scarcerata. Ma rischia l’effetto boomerang. L’Ungheria potrà chiedere al Parlamento Europeo un nuovo arresto. Che però si dovrà votare in Assemblea. La “ciambella” lanciata dai Dioscuri di Avs, Bonelli e Fratoianni potrebbe sgonfiarsi per via dei regolamenti.

Salis candidata in Avs: se eletta rischia un nuovo arresto

I precedenti in Italia e in Europa dicono che l’insegnante italiana da 14 mesi in cella potrà uscire dal carcere soltanto se vincesse il seggio a Bruxelles. Ma dovrà comunque attendere in carcere l’esito delle elezioni. Mentre il suo difensore, Gyorgy Magyar, dice che nel paese l’immunità scatta nel momento della presentazione delle liste, per le candidature in Italia si applica la norma interna. E la norma interna farebbe scattare la liberazione subito dopo l’elezione. In caso quindi di mancata elezione tutto resterebbe com’è.

Salis candidata: se eletta si rischia un contenzioso Ue-Ungheria

Il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea prevede esplicitamente che gli eletti a Strasburgo «beneficiano sul territorio di ogni altro Stato membro dell’esenzione da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario». Quindi nel caso andrebbe così: Salis verrebbe scarcerata per prendere possesso del suo seggio al Parlamento Europeo. Subito dopo l’Ungheria potrebbe chiedere all’assemblea plenaria un voto per riportarla in carcere. E a quel punto sarebbe l’Aula a decidere. Ma ancora una volta l’avvocato di Salis Magyar dice anche che visto che le imputazioni si riferiscono a fatti precedenti all’elezione, resta comunque incerta l’interpretazione dei giudici di Budapest.

Intanto la premier Meloni da Bruxelles a domanda diretta aveva risposto ammonendo che “la candidatura della Salis non avrebbe fermato il lavcoro diplomatico del governo” sulla sua detenzione. Rilevando come “la politicizzazione” della sua vicenda non avrebbe certo giovato.

di: Antonella Ambrosioni @ 08:24


Apr 18 2024

“Ancora dite che sono una pericolosa fascista?” Meloni liquida fake news e intervistatore in una frase (video)

Anche al punto stampa di Bruxelles, immancabile e stucchevole come un “Che fai a Capodanno?” dopo Natale, a una settimana dal 25 aprile arriva l’ennesima domanda a Giorgia Meloni su fascismo e Liberazione.

La premier, attorniata dai giornalisti al termine del Consiglio europeo straordinario, riesce a non perdere la pazienza e all’intervistatore spiega che celebrerà la ricorrenza come un anno fa. “Per quello che riguarda il 25 aprile, anche lo scorso anno sono stata a deporre una corona di fiori con il presidente della Repubblica, come faccio sempre per le celebrazioni di questa nazione, e lo faccio con il massimo rispetto del mio ruolo”.

 

“Con le vostre domande sul fascismo mi aiutate”

“Quello che ho, che avevo da dire sul fascismo l’ho detto cento volte e non ritengo di doverlo ulteriormente ripetere – ha quindi aggiunto – poi voi potrete così continuare a riempire i titoli dei vostri giornali sostenendo che sono una pericolosa fascista perché vi ringrazio che mi aiutate anche visto che penso che la gente che da un anno e mezzo vede questo governo si renda conto che gli estremisti in Italia stanno da un’altra parte, e decisamente non stanno al governo in questo momento”.

 

di: Valter @ 20:38


Apr 18 2024

Fuoco amico sulla Schlein, la dem Valente: “Sui candidati alle Europee si muove nell’ombra”

Fuoco amico su Elly Schlein, accusata di muoversi nell’ombra: a lanciare l’accusa la compagna di partito Valeria Valente.

“Sappiamo tutti che in gioco con le prossime elezioni europee non ci sono solo gli equilibri interni alle coalizioni e le rispettive leadership – scrive la senatrice del Pd – su Huffingtonpost – ma anche e soprattutto l’Europa che vogliamo, il suo profilo, il suo futuro. L’assetto del Pse sarà fondamentale e quindi la composizione delle liste del Pd non può essere vissuta solo sul piano della tattica politica e assume invece un rilievo tutt’altro che di bassa cucina. Per questo sarebbe stata degna di un confronto alla luce del sole e di una discussione aperta e franca, nella massima trasparenza, all’interno degli organismi dirigenti, proprio a partire dai criteri di selezione. Troppo alti gli obiettivi per muoversi nell’ombra e affidarsi solo a uno sterile dibattito mediatico”.

”Le domande cruciali che dovremmo porci – prosegue Valente strigliando la Schlein – rimangono come raggiungere il migliore risultato per il Pd, ma anche come comporre la migliore squadra possibile di elette e di eletti all’Europarlamento. Se la segretaria Elly Schlein deciderà di scendere in campo direttamente, dovrebbe a mio avviso farlo in modo simbolico in una sola circoscrizione, proprio per non rischiare di penalizzare le altre donne. Il Pd non deve rinunciare alla sua anima: resta un grande partito a vocazione maggioritaria con un ampio pluralismo interno e per questo deve soprattutto praticare la democrazia interna, per quanto faticosa, e assumere con coraggio la responsabilità di essere il pilastro della coalizione, senza tentennamenti nei confronti dei potenziali alleati”.

“Dopo le vicende in Puglia e in Piemonte, il tema della selezione della nostra classe dirigente è più che mai attuale. La strada però non può essere quella di cedere al populismo di potenziali alleati. La vera sfida oggi è quella della piena e concreta realizzazione di metodi e processi realmente trasparenti e davvero partecipati, per definire priorità, scelte e orizzonti e insieme i profili delle persone su cui farli camminare nel concreto, provando così ad attuare finalmente l’articolo 49 della nostra Costituzione sul rafforzamento e la democrazia interna ai partiti politici”.

di: Valter @ 19:42


Apr 18 2024

Aborto, la maggioranza ferma il blitz del Pd. Nella Lega 15 astenuti. FdI: “Scelta che stupisce”

Ha suscitato un certo “stupore” tra i deputati di FdI la scelta della Lega di astenersi sull’Odg del Pd su “diritto all’aborto e consultori”, che aveva avuto parere negativo dal governo e che è stato presentato dai dem sull’onda delle polemiche sollevate intorno all’emendamento Malagola al dl Pnrr, che chiede la piana attuazione della 194. “Stupisce un’astensione su di un ordine del giorno che racconta una storia del tutto diversa dall’emendamento Malagola che anche la Lega ha votato”, hanno detto all’agenzia di stampa Adnkronos fonti del gruppo di FdI a Montecitorio.

La Lega si astiene sull’odg del Pd su aborto e consultori

L’emendamento è stato bocciato con 117 no, i sì sono stati 93, gli astenuti 18, dei quali 15 della Lega, compreso il capogruppo Riccardo Molinari, il quale ha affermato che “sui temi etici” c’è “libertà di coscienza, come sempre”. Anche la responsabile Pari opportunità del partito, Laura Ravetto, figura tra gli astenuti.

Varchi: “L’odg del Pd è figlio del pregiudizio e contiene accuse inaccettabili”

“L’ordine del giorno con il quale le sinistre hanno provato a impedire a enti del terzo settore di lavorare nei consultori al fianco delle donne, come abbiamo previsto con un nostro emendamento, è figlio del pregiudizio contro queste associazioni e della strumentale lettura della legge 194“, ha sottolineato la deputata di FdI Carolina Varchi, nel corso delle votazioni. “L’ordine del giorno del Pd – ha aggiunto – allude al fatto che i volontari possano addirittura incidere in modo violento sulla psiche delle donne. Un’accusa inaccettabile che si aggiunge a una lettura parziale della legge sull’aborto, un testo nel quale trovano un equilibrio tante sensibilità”.

“La vera libertà per le donne è poter valutare ogni possibilità”

“Noi riteniamo che la libertà di una donna non stia nel trovarsi, in uno dei momenti più drammatici della propria vita, di fronte a un’unica, dolorosa strada da percorrere, cioè quella dell’interruzione della gravidanza. La vera libertà per una donna che vive un momento come quello va ricercata invece sta nella possibilità di avere vicino uno Stato pronto a sostenerla a prescindere dalla scelta. E il nostro emendamento – ha concluso Varchi – va proprio in questa direzione: potere offrire alle donne l’opportunità di valutare ogni possibilità”.

di: Annamaria @ 19:25


Apr 18 2024

Meloni a Bruxelles: “Fake news su di me e sul governo. Gli estremisti stanno da un’altra parte”

Migranti, natalità, candidatura di Mario Draghi alla commissione europea, rapporto Letta, par condicio, legge 194, Telemeloni,  25 aprile, fake news sull’operato del governo. La premier Meloni si sottopone a un fuoco di fila di domande le più disparate durante il punto stampa al termine del Consiglio europeo straordinario a Bruxelles, dove nel pomeriggio ha incontrato la commissaria von der Leyen. Con molta autorevolezza ha ribaltato le falsità rimbalzate anche sui quotidiani stranieri. Non prima di avere evidenziato, quanto al nome dell’ex Bce, di essere “contenta che si parli di un italiano autorevole”. Ma che questo dibattito “è pura filosofia”. “Sono i cittadini che decidono le maggioranze, per questo non parteciperò al dibattito” sulla possibile nomina di Mario Draghi ai vertici Ue. L’obiettivo è un‘Europa diversa. “Quello che mi interessa è che sia Letta che Draghi, che sono due persone europeiste, ci dicono che l’Europa va cambiata. È questo il dibattito che va fatto”. Ma ai cronisti stavano  a cuore altri temi a cui Meloni ha ribattuto punto per punto.

Meloni: “Non accetto lezioni di democrazia”

“Non accetto lezioni di democrazia”. Sulla par condicio, sulla preseunta Telemeloni, sulla legge 194 e sul presunto carcere per i giornalisti, la premier ha ribaltato la narrazione isterica della sinistra punto per punto, domnanda dopo domanda. “Ogni giorno leggo delle ricostruzioni surreali. Adesso vogliamo mandare in carcere i giornalisti, quando la proposta che toglie il carcere ai giornalisti per diffamazione è a prima firma Alberto Balboni di Fdi: perché vi comunico che il carcere per i giornalisti per diffamazione c’è. E’ c’è una legge di Fdi che lo sta togliendo”, dice ai cronisti. Ancora. Alla domanda immancabile sul 25 aprile e sul fascismo Meloni ha chiarito e rilanciato: “Lo scorso anno  sono stata a deporre una corona di fiori insieme al Presidente Mattarella, come faccio sempre e lo faccio con il massimo rispetto del mio ruolo. Quello che ho detto sul fascismo l’ho detto cento volte. Non penso di doverlo ripetere. Così potete continuare a ripetere che sono una pericolosa fascista e mi aiutate anche: visto che penso che la gente che osserva questo governo si renda conto che gli estremisti stanno da un’altra parte e non al governo”. 

Grandi fake news sul mio conto. Quella sulla par condicio mi ha divertito…

“La grande fake news sulla par condicio mi ha molto  divertito – sottolinea – . Ho letto ricostruzioni surreali: che si sostenga che voglia controllare la stampa perché il regolamento è rimasto quello che c’era prima. Quindi – invita a ragionare- se voglio controllare la stampa perché il regolamento resta quello di prima, allora chi c’era prima controllavano la stampa? E’ così e lo riconosce anche l’Agcom”. Poi l’isteria di giornata, l’aborto. “Anche questa è una fake news, che poi rimbalza all’estero e tutti a darci lezioni. L’emendamento al dl Pnrr” sui movimenti pro-vita nei consultori “ricalca esattamente il testo della legge 194: la legge 194 lo prevede- scandisce la premier- . Sa cosa penso io? Che in realtà quelli che vogliono modificare la legge 194 siano a sinistra. Perché noi non abbiamo mai chiesto di modificarla. Ma quando chiedi la piena applicazione della legge 194, che è di estremo equilibrio e ben fatta anche sulla prevenzione, ci si straccia le vesti”.

I conisti le chiedono della candidatura alle Europee di Ilaria Salis, per ora frutto di continue smentite. La premier ha ribadito che “la sua eventuale discesa in campo per le europee non cambia nulla rispetto al lavoro che sta facendo il governo” riguardo alla sua detenzione: verrà garantita comunque come è giusto”.  Ma conferma che “la politicizzazione della vicenda, come ho già detto in passato, non so quanto possa aiutare il caso in sé”. Alla premier preme ribadire la sua visione di una certa idea d’Europa.  “Quello che mi interessa è che sia Letta che Draghi, che sono due persone europeiste, ci dicono che l’Europa va cambiata. È questo il dibattito che va fatto. Anche quelli che fino a ieri ci dicevano che andava tutto bene, oggi fanno i conti con il fatto che le priorità sono altre. Vorrei che la campagna elettorale si svolgesse su queste materie”, ha auspicato la premier.

Questo il video dell’intervento

 

di: Antonella Ambrosioni @ 19:12


Apr 18 2024

Made in Italy, un patto tra governo e Amazon: così Pmi e eccellenze vengono tutelate e valorizzate

Made in Italy, governo e Amazon siglano l’intesa: un patto a tutela e rilancio dei nostri prodotti, per blindare il marchio e promuovere il pregio delle nostre eccellenze. Un tesoro di cui proteggere l’autenticità dalle contraffazioni e promuovere la visibilità anche nelle vetrine virtuali mondiali dell’e-commerce. È in questo quadro di riferimenti che oggi, presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), il ministro Adolfo Urso, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), Francesco Lollobrigida, il direttore generale del ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), Mauro Battocchi, il presidente di Agenzia Ice, Matteo Zoppas e il VP e country manager di Amazon Italia e Spagna, Mariangela Marseglia, hanno annunciato l’impegno congiunto per la promozione e la protezione del Made in Italy nel mondo.

Made in Italy, rafforzato l’impegno Amazon-Istituzioni

In particolare, Amazon e Agenzia Ice hanno annunciato la terza edizione dei Made in Italy Days, una iniziativa di valorizzazione di migliaia di prodotti Made in Italy in Italia e nel mondo. Dal 27 maggio al 2 giugno 2024, in concomitanza con le celebrazioni della Festa della Repubblica, una speciale finestra promozionale sarà dedicata su Amazon ai prodotti Made in Italy negli Emirati Arabi Uniti. In Francia. Germania. Giappone. Regno Unito. Stati Uniti e Spagna. Oltre all’Italia, in cui i clienti dei negozi online di Amazon potranno acquistare un’ampia selezione di prodotti dei più famosi marchi italiani, e di migliaia di piccole e medie imprese (PMI) che, attraverso Amazon, li possono raggiungere in tutto il mondo.

Protocollo d’intesa e sinergie imprenditoriali

In aggiunta, è stato firmato un protocollo d’intesa tra il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) e Amazon per promuovere e tutelare l’autenticità dei prodotti Made in Italy. Contrastando così fenomeni di contraffazione a danno delle aziende italiane e dei consumatori. Il Protocollo d’Intesa prevede una stretta collaborazione tra le parti per sensibilizzare le aziende e i consumatori sui rischi della contraffazione e sugli strumenti di tutela disponibili. Oltre a iniziative congiunte di formazione e supporto alle Pmi italiane per l’internazionalizzazione attraverso il canale e-commerce.

Agenzia Ice ed Amazon si impegnano inoltre a rinnovare l’accordo che permetterà ad ulteriori 300 aziende di aprire il proprio account sulle vetrine Amazon internazionali dedicate al Made in Italy e targate Ice. Ricevendo una consulenza strategica dedicata tramite i programmi Incubator. E attraverso uno specifico supporto logistico e legale negli Stati Uniti. Le vetrine target dell’accordo sono quelle di Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia, Polonia e Stati Uniti.

Governo e Amazon a sostegno dell’export

Per l’occasione, Amazon ha inoltre rinnovato il suo impegno nel sostenere l’export delle imprese italiane che vendono sul suo negozio online. Amazon ha annunciato di avere già superato l’iniziale impegno assunto nel 2022 di supportare le piccole e medie imprese italiane che vendono sul suo negozio digitale. Con l’obiettivo di aiutarle a raggiungere 1.2 miliardi di euro di vendite all’estero entro il 2025. Ad oggi, infatti, le vendite all’estero di tutti i partner di vendita – incluse sia le aziende che vendono tramite Amazon Marketplace, in qualità di partner di vendita terzi. Sia le aziende partner di vendita di Amazon Retail, in qualità di vendor – sono pari a oltre 3 miliardi di euro. E l’azienda annuncia l’ambiziosa sfida di supportare le realtà italiane che hanno scelto Amazon come finestra verso il mondo, aiutandole a raggiungere 4 miliardi di euro di vendite all’estero. Sempre entro il 2025.

«Oggi, ribadiamo la nostra volontà di rafforzare il nostro ruolo di catalizzatori del cambiamento e di innovatori al fianco di questo Paese. Lo facciamo con consapevolezza definendo obiettivi ben chiari. Soprattutto quando parliamo di impulso all’export delle aziende italiane e tutela del Made in Italy nel mondo», ha dichiarato Mariangela Marseglia, vp e country manager di Amazon Italia e Spagna. «Sono certa che la tecnologia e il digitale, messi a disposizione del sistema Paese, possano sostenere ulteriormente il successo del suo tessuto imprenditoriale».

di: Priscilla Del Ninno @ 19:11


Apr 18 2024

L’ex sindaco di Avellino (arrestato oggi) al Capodanno con Venditti prometteva: nel 2024 spicchiamo il volo (video)

“Nel 2024 spicchiamo il volo”, prometteva il sindaco di Avellino Gianluca Festa salutando il Capodanno in piazza per il concerto evento con Antonello Venditti, nel video che postiamo qui di seguito. Qualche utente perfido, stamattina, dopo l’arresto ha ironizzato sui social, nel 2024 ad Avellino sono “spiccati” solo i mandati di cattura.

Al di là dei crudeli lazzi social, la misura degli arresti domiciliari è stata adottata nei confronti di Festa con l’accusa di associazione a delinquere, corruzione, falso, depistaggio, rivelazione di segreti, peculato e induzione indebita a dare e promettere utilità.

Le accuse contro il sindaco di Avellino: ha sottratto il pc agli inquirenti

Festa avrebbe portato via il computer dal suo ufficio al comune e avrebbe fatto eseguire anche una bonifica dei locali: è questa una delle accuse mosse dalla Procura di Avellino nei confronti dell’ex primo cittadino irpino, finito ai domiciliari questa mattina. Per quanto riguarda le accuse di peculato e depistaggio, riconosciuti dal Giudice nel provvedimento impositivo della misura cautelare, è emerso della singolare vicenda della materiale sottrazione da parte dell’allora sindaco di Avellino del computer a lui destinato (e in uso) presso il suo Ufficio in comune.

“Tali condotte, chiaramente finalizzate ad ottenere un’utilità personale e a sviare le indagini, seguono di poche ore una vera e propria ”bonifica” posta in essere presso i medesimi Uffici tramite personale specializzato, alla ricerca di microspie” scrive il procuratore Domenico Airoma. Secondo l’accusa, Festa avrebbe eseguito una “gestione privatistica della cosa pubblica all’interno del Comune di Avellino” caratterizzata dalla presenza di ”agenti” infedeli, tra cui gli indagati, che – da quanto emerge dalle indagini di carabinieri e guardia di finanza – avrebbero “messo a disposizione le funzioni ricoperte a vantaggio di pochi”.

Cose da Pd: Gianluca Festa, chi era costui?

Si tratta di vicende spesso connesse tra loro, con interessenze a più livelli, che vedono coinvolti tanto pubblici amministratori e funzionari, quanto imprenditori e professionisti, all’interno di un contesto associativo ancora in corso di investigazione, sostiene il procuratore Airoma. Sono due le contestazioni di rivelazione del segreto d’Ufficio, aggravate dal carattere della patrimonialità, relative a concorsi per le assunzioni al Comune di Avellino. Nel mirino degli inquirenti sono finiti il ”Concorso pubblico per esami per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di n. 10 Istruttori di vigilanza..” e il ”Concorso pubblico per esami per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di n. 3 funzionari tecnici cat. D1″.

Secondo la Procura di Avellino, gli indagati avrebbero curato in maniera certosina la divulgazione delle domande d’esame ai candidati da loro selezionati, ab origine, come vincitori della selezione. Proprio in relazione al concorso per l’assunzione dei funzionari tecnici emerge la figura dell’indagato Fabio Guerriero, finito ai domiciliari, che in ragione dei rapporti privilegiati con il sindaco Gianluca Festa e con la dirigente Filomena Smiraglia, pure lei destinataria di misura cautelare, riusciva a promuovere la rivelazione a vantaggio di una collaboratrice del suo studio professionale

Biologo, un passato da giocatore di pallacanestro: Gianluca Festa, 50 anni, il sindaco di Avellino arrestato all’alba dopo le dimissioni che aveva protocollato lo scorso 26 marzo, aveva esordito in politica nel 2009 con una lista civica alle amministrative del comune capoluogo che al secondo turno avrebbe sostenuto, insieme al centrosinistra, Giuseppe Galasso, candidato dalla Margherita, poi eletto.

Con Galasso arriva il primo incarico amministrativo di rilievo: Festa viene nominato vice sindaco con deleghe all’Ambiente e alla Protezione Civile. Nel 2018 le liste civiche da lui ispirate conquistano l’11 per cento dei voti alle amministrative di Avellino, che non servono però per eleggere Nello Pizza, attuale segretario provinciale del Pd, candidato di una vasta coalizione di centrosinistra sconfitto dal pentastellato Vincenzo Ciampi, il quale resterà in carica soltanto cinque mesi prima dell’anticipato scioglimento del consiglio comunale.

L’ex sindaco di Avellino per vent’anni col Pd, che ora lo disconosce

Nel frattempo Festa è anche consigliere provinciale eletto nella lista del Pd, partito al quale aderisce. Nel 2019 è candidato sindaco di Avellino sostenuto da quattro liste civiche e, a giugno, vince. La sua elezione coincide con la progressiva rottura con il Partito Democratico che nel 2022 lo espelle insieme a 17 consiglieri comunali che, con lui, erano approdati nel Pd. Su un altro versante Festa è vicino ai Verdi dell’allora segretario nazionale Alfonso Pecoraro Scanio per aderire, nelle elezioni regionali del 2020, alla Federazione dei Verdi.

In una nota Antonio Misiani, commissario regionale del Pd Campania, disconosce Gianluca Festa: “Sulla vicenda che riguarda il sindaco dimissionario di Avellino, Gianluca Festa, voglio ricordare che è stato eletto alla guida della città nel 2019 in contrapposizione al candidato sostenuto dal Pd, Luca Cipriano, e in questi anni il Pd è stato all’opposizione della sua amministrazione. Festa è stato successivamente espulso dal Partito Democratico a febbraio 2022. Senza voler entrare nel merito delle questioni giudiziarie che lo riguardano, chi, ancora oggi, lo accosti al Partito democratico, fa un’operazione evidentemente strumentale e politicamente interessata”. Misiani omette tuttavia di riconoscere che la carriera politica di Festa è andata avanti per i vent’anni precedenti all’ombra della quercia dem.

 

di: Valter @ 18:39


« Pagina precedentePagina successiva »