Export miliardario e tutela contro i “tarocchi”: così il Made in Italy si è alleato con Alibaba
Cogliere le opportunità di internazionalizzazione create dalle piattaforme di vendita online per favorire l’export delle imprese italiane, specie di quelle medio-piccole per le quali può essere più complicato approdare sui mercati esteri. Il tema è stato affrontato nel corso della tavola rotonda organizzata alla Camera in occasione della presentazione di uno studio della Bocconi su “L’impatto macroeconomico del contributo di Alibaba all’economia europea”. “Il market place è una grande opportunità per le imprese che vogliano internazionalizzare e la politica deve creare le migliori condizioni per tutelare le nostre imprese che vogliono raccontare il Made in Italy”, ha detto il deputato di FdI Marco Cerreto, che ha promosso l’approfondimento a Montecitorio.
Dalla presentazione dello studio, di cui ha dato conto l’agenzia di stampa Dire, è emerso che nel 2022 le vendite realizzate sulle piattaforme che fanno capo ad Alibaba hanno generato 2 miliardi di gettito fiscale. A livello europeo il contributo al Pil è stato di 15,6 miliardi. Per quanto riguarda le imprese italiane, sono oltre 2mila quelle che promuovono i loro prodotti online in 200 Paesi, e si tratta per lo più di aziende medio-piccole. Un netto impulso a questa modalità di commercio è arrivato negli anni della pandemia: nel 2022 le oltre 500 aziende italiane che hanno portato il loro business sulle piattaforme B2C di Alibaba dedicate al mercato cinese hanno raggiunto i 5,4 miliardi di euro, un dato che corrisponde a circa un terzo del valore dell’export italiano totale in Cina.
All’incontro nella Sala Tatarella, introdotto dal direttore Affari governativi Europa-Uk-Israele di Alibaba Group Manfredi Minutelli e moderato da Hoara Borselli, hanno partecipato, oltre a Marco Cerrato, i deputati di FdI Luca Sbardella ed Elisabetta Gardini; Paolo Tolomei, Dirigente presso Direzione generale della prevenzione e del contrasto alle frodi agroalimentari del ministero dell’Agricoltura; Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente di Strategia presso Sda Bocconi; Rodrigo Cipriani Foresio, General manager Sud Europa per Alibaba Group; Fulvio Lorefice, Legislative and policy senior consultant di FB&Associati.
“Negli ultimi anni – ha detto Minutelli – le piattaforme B2C, Tmall e Tmall Global di Alibaba hanno sostenuto l’esportazione di prodotti italiani in Cina, favorendo notevolmente la connessione tra le nostre aziende e la crescente richiesta di prodotti italiani nel Paese”.
“L’export è il vero valore aggiunto del sistema produttivo italiano. L’opportunità che Alibaba dà alle Pmi per arrivare in Cina è importante”, ha rilevato Sbardella. Gardini, che oltre che parlamentare è anche presidente di Sme connect Italia, declinazione nazionale di una delle principali piattaforme europee di interazione tra attori economici e decisori politici, ha poi sottolineato, come riferito da Dire.it, che “una piattaforma digitale avanzata può intervenire a 360 gradi e aiutare le Pmi a rafforzare le proprie economie di scala. È un mondo che si apre e in cui il legislatore deve muoversi con grande attenzione”.
È stato poi Cerreto, capogruppo di FdI in Commissione Agricoltura, a chiarire che è “essenziale per un partito di governo approfondire le dinamiche commerciali generate dalla globalizzazione. Abbiamo concentrato i nostri sforzi sulla promozione del Made in Italy, riconoscendo il nostro Paese come una potenza della qualità. L’e-commerce – ha sottolineato – rappresenta oggi uno strumento cruciale per le imprese italiane desiderose di penetrare nei mercati internazionali ed extra-Ue. “In particolare – ha proseguito il deputato – il mercato cinese mostra un forte interesse per i prodotti Made in Italy di alta qualità. Personalmente, credo che l’e-commerce possa fungere da catalizzatore con le adeguate tutele a garanzia dei marchi e dell’origine, per consentire alle nostre imprese di competere e incrementare i loro fatturati attraverso questi mercati”.
La questione cruciale della tutela dei nostri prodotti è stata affrontata da Tolomei, che ha spiegato come “l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari da circa dieci anni sta portando avanti collaborazioni fondamentali con i principali players mondiali dell’e-commerce”. In particolare, l’Ispettorato “ha costruito una vera e propria attività di controllo specifica sul web che, ancora oggi, è considerata una best practice a livello europeo”. Nel caso specifico di Alibaba si tratta di una cooperazione avviata già nel 2015, anno di approdo del colosso cinese nel nostro mercato, e grazie alla quale “i prodotti alimentari di eccellenza del Made in Italy sono protetti contro ogni forma di pratica sleale scorretta quale imitazione, usurpazione, evocazione ed usi illegittimi, a beneficio dei produttori italiani e dei consumatori cinesi e internazionali. Gli annunci e i prodotti irregolari – ha spiegato Tolomei – vengono rimossi dai siti web in tempi rapidissimi (24-48 ore)”.