Maleducati in treno, lo sfogo di Panatta su Twitter: «Che gli venga una colite fulminante!»
Adriano Panatta per le staffe. È furioso per una disavventura vissuta su un treno. E si sfoga via Twitter, scoprendo il lato irascibile del suo carattere. Per la serie anche gli ex campioni perdono la pazienza. A infastidirlo è stato uno dei passeggeri del treno su cui stava viaggiando. Impegnato a parlare al telefono e ad alta voce per tutto il tempo. Panatta, che non è proprio un campione di diplomazia, non resiste. “Perché in treno c’è sempre qualche cogli*** che parla al telefono per tutto il viaggio?”, sbotta sui social.
Lo sfogo di Panatta sul treno: spero ti venga una colite fulminante
La crociata di civiltà non finisce qui. In un crescendo di bile l’ex campione del tennis italiano va giù pesante. “Spero che gli venga l’epicondilite e anche una colite, di quelle fulminanti però, maledetto!” twitta. Una maledizione. L’epicondilite, di cui parla, è una patologia molto fastidiosa nota come “gomito del tennista”. Si tratta dell’infiammazione molto dolorosa dell’epicondilo. Una piccola parte dell’articolazione del gomito che si può infiammare e, se trascurata, può diventare invalidante.
Il tweet seduce i fan del campione. “Bravo, sei autentico”
Incredibilmente il cinguettìo velenoso ha riscosso un grande successo tra i fan e i follower più accaniti del tennista. Bravo, hai ragione. Insomma i chiacchieroni maleducati sui mezzi pubblici dovrebbero finire tra atroci coliche. “L’inciviltà è ormai dilagante”, è uno dei tanti commenti di plauso allo sfogo di Panatta. Un altro invece si chiede: “Il punto è che lo fanno anche nei vagoni area silenzio. Uno si domanda ma perché non scelgono un’altra carrozza?”. “Non auguro il male a nessuno, ma urge una regolamentazione”, aggiunge un altro. “È veramente un gran disturbo e non si può confidare nella buona educazione”. “E poi ad alta voce. Sono peggio di quelli che applaudono quando l’aereo atterra”. In tanti lodano l’idolo del tennis anni ’70 per la sua schiettezza: “Sei troppa simpatico. E soprattutto hai sempre avuto il coraggio di essere autentico in un mare di finti e costruiti”.