Giu 28 2018

Redazione @ 20:39

Corteo per celebrare la rivolta antifascista del 1960. Ecco chi sono i veri nostalgici (video)

Sabato 30 giugno si svolgerà a Genova un corteo antifascista in ricordo della rivolta dei camalli che nel 1960 insorsero per impedire il congresso del Msi. Il clima politico in città in vista dell’appuntamento si è fatto incandescente: giorni fa molte polemiche aveva suscitato la proposta di Fratelli d’Italia di intitolare una via a Giorgio Almirante, e certo non ha aiutato il video postato sulla pagina di Genova Antifascista in cui giovani estremisti gettano petardi e imbrattano i muri con scritte contro il fascismo.

L’episodio non è certo encomiabile e così il consigliere Sergio Gambino (FdI) ha presentato un’interrogazione chiedendo se vi siano indagini per risalire all’identità degli autori delle scritte. L’assessore alla sicurezza Stefano Garassino ha assicurato che le forze dell’ordine stanno cercando di «individuare persone e targhe di auto e motorini, non ci saranno sconti per quello che si definiscono zecche». Garassino si è poi rivolto alla Cgil chiedendo al sindacato di espellere dalla manifestazione di sabato 30 giugno questi soggetti. Invito che la Cgil, giusto per svelenire un po’ il clima, ha rispedito al mittente, osservando che il sindacato non accetta lezioni e che Garassino anziché rivolgersi ai compagni chiamandoli zecche, dovrebbe “chiudere le sedi di chiara ispirazione fascista”. Ovviamente non poteva mancare l’Anpi, che pretenderebbe dal sindaco di centrodestra Bucci un richiamo formale nei confronti dell’assessore Garassino. In pratica un caos in cui ciascuno rimane fermo sulle proprie posizioni. A cominciare da Garassino che afferma:  «Ma quando sono io ad essere insultato, e succede continuamente non vedo manifestazioni di solidarietà nei miei confronti. Adesso voglio vedere chi sta con chi».