Mag 03 2024

Antonella Ambrosioni @ 20:00

Decontribuzione al Sud: la sinistra inventa un’altra bufala, Fitto e Varchi la smontano: “Malafede”

“Oggi, pur di attaccare il governo Meloni, la sinistra si è inventata un’altra bufala: stanno raccontando che il ministro Fitto avrebbe deciso di interrompere la misura ‘Decontribuzione Sud’. Una bugia, appunto, che nasconde la malafede. L’alternativa è solo un’altra: non sanno nemmeno di cosa parlano”. Carolina Varchi, deputato e Responsabile Politiche per il Mezzogiorno di Fratelli d’Italia non potrebbe focalizzare meglio l’ennesima, totale, assenza di onestà intellettuale con cui sinistra e opposizioni distorcono le notizie per creare panico. La decontribuzione non è stata abolita o tagliata- come in un copia e incolla forsennato stanno urlando gli oppositori- ma  è stata prorogata. Anzi, il governo Meloni fin dal suo insediamento ha fatto pressing sull’Ue per ottenere le prooghe necessarie.

Le opposizioni dicono che la decontribuzione al Sud è stata tagliata. Non è vero

La misura Decontribuzione Sud, infatti – spiega – è uno strumento speciale usato prima per rispondere alla crisi indotta dalla pandemia; poi da quella dovuta al conflitto in Ucraina. Il limite massimo temporale è fissato al 2029. Ma finora tutti i governi, compresi quelli che ci hanno preceduto, hanno dovuto richiedere all’Europa proroghe di sei mesi o un anno. Esattamente come ha fatto il nostro governo – spiega Varchi -. Ribadendo la richiesta di proroga della misura oltre il 30 giugno 2024. Dovrà essere l’Ue a dare il via libera. Come è sempre avvenuto in passato, perché questa misura viene considerata alla stregua di aiuti di Stato”.

Varchi: “Ora dovrà essere l’Europa a dare il via libera”

Dunque “Mi chiedo allora se a sinistra abbiano studiato il provvedimento; o come mai non si siano lamentati quando al governo c’erano i loro partiti: compresi quelli che non vincono da tempo le elezioni”. Ecco allora come stanno le cose: “Se l’Europa dicesse di no alla richiesta di proroga, questo governo, grazie al Decreto Coesione, ha già previsto forme di decontribuzione; a volte totale per giovani, donne e lavoratori assunti nelle Regioni del Sud. Noi – conclude Varchi – continuiamo a lavorare seriamente. In attesa della prossima bufala”.

Fitto: ecco il lavoro del governo sulla decontribuzione al Sud

E’ veramente avvilente constatare come la ricostruzione offerta dalle opposizioni sulla misura Decontribuzione Sud  sia “falsa e pretestuosa”. E’ il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto ad intervenire ulteriormente. Per fare chiarezza a seguito delle dichiarazioni dei rappresentanti delle opposizioni diffuse dalla stampa in queste ore. ”Chi sostiene che il Governo non vuol confermare la decontribuzione è o in evidente malafede; o, peggio, non conosce in alcun modo le ragioni e le procedure. Procedure in base alle quali è stata concessa fino a giugno 2024 e che non competono un singolo Stato Membro; ma una decisione straordinaria della Commissione europea”. E il governo Meloni è “sul pezzo”. 

Il governo chiederà alla Commissione europea di prorogarla ben oltre giugno 2024

”Il Governo avvierà un negoziato con la Commissione Europea per verificare nuove modalità possibili di applicazione della misura ‘decontribuzione sud’; in coerenza con la disciplina europea. Ed al di fuori delle misure straordinarie del temporary framework”, assicura il ministro. La decontribuzione sud, infatti, ”è uno sgravio contributivo per le aziende del Sud; ed  è cofinanziata da risorse nazionali e da risorse europee”. Il ministro, poi, fa un lungo riassunto sulla tempistica e sul lavoro del governo alle opposizioni immemori o disinformate. “L’esigenza di garantire la piena operatività della misura anche oltre il 31 dicembre 2023 ha portato questo Governo a notificare alla Commissione europea, nelle date del 5 e 7 dicembre 2023, un’ulteriore richiesta di rinnovo. Con la quale si è provveduto anche a chiedere un innalzamento dei massimali nella misura di 335 mila euro per le imprese attive nei settori della pesca e dell’acquacoltura; e di 2,25 milioni di euro per tutte le altre imprese ammissibili al regime di aiuti esistente”, dichiara ancora il ministro.

Il decreto coesione sosterrà altre misure per il Sud

“Con decisione del 15 dicembre 2023, la Commissione europea, in accoglimento della richiesta di questo Governo, ha prorogato l’applicabilità della misura della decontribuzione in oggetto fino al 30 giugno 2024. Ovvero con la massima estensione temporale compatibile con la scadenza del Quadro temporaneo Ucraina”, prosegue Fitto. Dunque, si metta iuun testa la sinistra che “questo Governo è costantemente al lavoro per tutelare gli interessi del Sud e per garantirne lo sviluppo. Il decreto-legge Coesione, approvato dal Consiglio dei ministri il 30 aprile scorso, va esattamente in questa direzione: prevedendo sgravi contributivi per le nuove assunzioni nel Mezzogiorno d’Italia e misure di sostegno all’avvio di nuove attività economiche in quei territori”.

Perché i precedenti governi non si sono impegnati?

Non solo. Il Governo, afferma il ministro, ”ha inoltre assunto tutte le iniziative necessarie per ottenere l’applicazione della misura della Decontribuzione Sud anche oltre l’orizzonte temporale attualmente autorizzato dalla Commissione europea”. Quindi la stoccata finale: “Alcune domande però sono necessarie avendo letto tra le tante dichiarazioni quelle di ex presidenti del consiglio ed ex ministri degli anni passati. Perché le precedenti richieste quando governavano sono sempre state date per sei mesi o al massimo per 1 anno? Perché non hanno mai ottenuto l’autorizzazione fino al 2029 che oggi richiedono? Anzi, per la precisione, in un caso (Governo Conte ) la seconda richiesta fu fatta anche in ritardo e poi sanata ”. Può bastare.