Apr 26 2024

Annamaria @ 13:27

Milano, 18enne bosniaco ucciso all’Ortomercato. FdI: “L’allarme dei residenti rimasto inascoltato per anni”

Un 18ennne bosniaco è stato ucciso nella notte a Milano, nel corso di quello che dalle prime ricostruzioni appare come un vero e proprio agguato. L’omicidio è avvenuto intorno alle 3 in via Varsavia, di fronte all’Ortomercato, in una zona gravata da una situazione di degrado e illegalità. Per questo l’omicidio è diventato subito anche un caso politico.

Chi era il 18enne ucciso a Milano: bosniaco, incensurato, arrivato da meno di sei mesi

Il 18enne, un nomade incensurato, si trovava nel furgone in cui viveva con la moglie coetanea. Gli aggressori, che sono poi fuggiti, hanno prima preso a bastonate il furgone, rompendo i vetri, e poi, dopo averlo picchiato, gli hanno sparato. Il ragazzo sarebbe stato raggiunto da almeno tre colpi al torace, ma altri bossoli sarebbero stati ritrovati a terra. Immediatamente soccorso, il 18enne è stato dichiarato morto un’ora dopo in ospedale. La moglie, rimasta illesa, ha avuto comunque bisogno di assistenza medica in ospedale, dove è stata portata in stato di choc.

L’agguato forse legato al posto occupato dal suo furgone

Secondo le prime ipotesi, l’agguato potrebbe essere legato proprio al posto occupato dal furgone in un’area in cui spesso sostano camper abitati soprattutto da nomadi. Fra gli elementi emersi in queste prime ore anche il fatto che il 18enne era stato invitato dai killer a un incontro in un bar poche ore prima, ma aveva rifiutato. Sul caso indaga la polizia, che sta passando al setaccio anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza e ascoltando i testimoni, presenti in zona per l’avvio delle attività del mercato. Si cercano tre o quattro persone. La sorella 20enne della vittima ha invece riferito al Corriere della Sera che “erano cinque o sei, con il volto coperto, lo hanno picchiato e poi hanno sparato”. “Mio fratello era bravo, non aveva litigato con nessuno”,  ha aggiunto la ragazza, spiegando che la famiglia era arrivata in via Varsavia da circa sei mesi.

FdI: “Situazione di illegalità e degrado, le denunce dei residenti rimaste inascoltate”

“L’omicidio di questa notte in via Varsavia è il più grave episodio di una situazione di illegalità e degrado presente da anni in zona Ortomercato. Sono anni che i residenti esasperati segnalano le problematiche”, ha commentato il consigliere comunale di FdI, Francesco Rocca.
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”Oltre al cimitero di auto bruciate e rubate in via Bonfadini, all’entrata del campo nomadi di origine abruzzese e a fianco del mercato ortofrutticolo, in via Varsavia è presente da tempo un camping per carovane rom di origine balcanica. Non solo, tutte le domeniche, da oltre 10 anni, il parco Alessandrini e i marciapiedi di via Monte Cimone e piazzale Cuoco sono occupati abusivamente da venditori di merce rubata. Il triangolo del degrado, Bonfadini-Varsavia-Cuoco, è come una pentola a pressione, esplosa con un omicidio consumato questa notte. Succederà qualcosa? Ci auguriamo che le Istituzioni cittadine, a partire dall’Amministrazione comunale, ascoltino le grida dei residenti e abbiano una maggiore attenzione per questa zona, abbandonata da molto tempo.”

“L’omicidio di questa notte di un 18enne che dormiva in un furgone in via Varsavia, dove è presente da tempo una carovana di nomadi, è la punta dell’iceberg della delinquenza rom in città”, hanno sottolineato anche Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega e Davide Ferrari Bardile, consigliere Lega del municipio 4. Il “gravissimo episodio di sangue”, hanno aggiunto i due esponenti del Carroccio, è avvenuto “proprio a due passi dal campo di via Bonfadini, centrale dell’illegalità fin troppo tollerata dal Comune. La sinistra ha taciuto per anni e anni sulle vergognose condizioni del quartiere, pensando piuttosto a rimpinzare i rom di fondi pubblici per fallimentari progetti di integrazione. Ecco i risultati. Ora – hanno concluso Sardone e Bardile – il Comune faccia piazza pulita e si affidi alle forze dell’ordine anziché ai servizi sociali”.
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