Famiglia, i Pro Vita in corteo a Roma. E la sinistra va fuori di testa: “Proposte violente”

20 Mag 2023 17:58 - di Redazione
aborto

Migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione “Scegliamo la vita”, indetta a Roma dalle sigle pro-life e alla quale hanno aderito oltre 120 associazioni. Gli organizzatori hanno parlato di 40mila manifestanti. Al centro dell’evento ci sono sia la richiesta di maggiori sostegni alla maternità sia quella della revisione della legge sull’aborto. Due questioni che, secondo gli organizzatori, viaggiano parallelamente.

La richiesta di maggiori sostegni alla famiglia

“C’è un popolo che vuole lanciare una sfida a tutta Italia: investire e credere nella vita, nelle famiglie, nella protezione dei bambini, dei giovani, delle mamme e dei papà, degli anziani, dei disabili e fragili. Soltanto proteggendo la vita in ogni sua fase, dal concepimento fino alla morte naturale, possiamo aspirare a un Paese civile in costante crescita”, ha affermato Massimo Gandolfini, uno dei portavoce della manifestazione. Con il corteo, ha aggiunto Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, i manifestanti vogliono “chiedere alle istituzioni di mettere in campo urgenti misure economiche, sociali e culturali per tornare a tutelare la maternità e la paternità e per sostenere le crescenti difficoltà delle famiglie con figli”.

Il nodo della revisione della legge sull’aborto

Tra le sigle presenti anche il comitato “Fermare la guerra”, che ha partecipato insieme all’associazione Magnitudo ed è stato rappresentato tra gli altri dal portavoce ed ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno. “Marciare oggi insieme a queste persone è voler dar voce ad una comunità che parla di diritto alla vita, ma che promuove una presa di posizione che non può essere una scelta di parte”. Alemanno ha sposato le istanze di revisione della legge 194 portate avanti dai promotori e sostenute in piazza anche dall’ex senatore leghista Simone Pillon: “Vogliamo che una revisione di legge sull’aborto – ha detto l’ex sindaco di Roma – non sia un tabù e che si possa fare una vera prevenzione che aiuti tutte le donne a portare a termine la loro gravidanza e che le aiuti ad essere madri”. Per Coghe di Pro Vita & Famiglia “nessun rilancio demografico sarà mai possibile se continueremo a tacere la verità sull’aborto, la soppressione di un essere umano vivo, inerme e innocente nel grembo materno”.

La sinistra contro i Pro Vita: “Da loro proposte violente”

La richiesta di revisione della legge 194 ha suscitato aspre critiche da parte della sinistra e dei radicali. “I Pro Vita e Famiglia hanno depositato in Cassazione un testo di legge che obbligherebbe le donne prima dell’interruzione di gravidanza ad ascoltare il battito del feto. Si tratta dell’ennesima proposta violenta, come quella del riconoscimento della personalità giuridica dell’embrione, contro le donne che non desiderano portare a termine la gravidanza”, ha detto, tra gli altri, Elisabetta Piccolotti di Avs.

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