Tra le pagine della storia, la giovane destra italiana in un convegno della Fondazione Tatarella
Tra le pagine della storia, alle radici della destra giovanile italiana. Questo il tema del dibattito promosso dalla Fondazione Tatarella per giovedì 16 giugno 2022 alle ore 18.00, presso la biblioteca della Fondazione (Bari, Via Piccinni n.97) e dal titolo “Dalla Giovane Italia al Fronte della Gioventù. Storia della Giovane destra italiana”.
Un convegno della Fondazione Tatarella dedicato alla giovane destra italiana
L’evento, realizzato con il contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura, sarà l’occasione per presentare il libro “I ragazzi del ciclostile. La Giovane Italia, un movimento studentesco contro il sistema” di Adalberto Baldoni (giornalista e saggista. Già segretario nazionale della Giovane Italia. Autore di numerosi testi sulla storia della destra italiana) ed Alessandro Amorese (scrittore ed editore. Già componente dell’Esecutivo nazionale di Azione Giovani, movimento erede della Giovane Italia e del Fronte della Gioventù. Oltre che autore dei volumi sui movimenti giovanili della destra come “Fronte della gioventù” e “Fuan”).
Parlato, Frassinetti, Fabrizio Tatarella tra i relatori del convegno, moderato da Michele De Feudis
Interverranno lo storico Giuseppe Parlato (Presidente della Fondazione Spirito De Felice). L’onorevole Paola Frassinetti (deputata di Fratelli d’Italia. Già responsabile del settore cultura del Fronte della Gioventù. Oggi Vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati). Fabrizio Tatarella, Vicepresidente della Fondazione Tatarella, (già componente dell’Esecutivo nazionale di Azione Giovani. Ed autore del saggio “La Fiaccola Tricolore. Antologia della Giovane destra italiana dal dopoguerra ad oggi”). Il convegno sarà moderato dal giornalista Michele De Feudis.
La Giovane Italia protagonista del Convegno alla Fondazione Tatarella: “Un movimento studentesco contro il sistema”
Dunque, il convegno ripercorre le tappe quello che negli anni Cinquanta, e fino a metà anni Sessanta, diventò il più seguito movimento giovanile tra gli studenti. Un unicum nella storia dei movimenti politici giovanili. Nel settembre del 1950 a Bologna i giovani missini decidono, nel corso della seconda assemblea, di fissare il nome della “cosa” per gli studenti medi: “Giovane Italia”. La storia del movimento, che poi lascerà il posto al Fronte della gioventù, è raccontata nel libro di Baldoni e Amorese “I ragazzi del ciclostile-La Giovane Italia, un movimento studentesco contro il sistema” (Eclettica Edizioni). Un lavoro capillare e meticoloso, costato agli autori 3 anni e mezzo di lavoro. Ne sono il frutto le oltre 500 pagine dei Ragazzi del ciclostile, che raccontano una storia avvincente e unica nel suo genere, mai prima raccontata nella sua interezza.
Il convegno alla Fondazione Tatarella su “un’esperienza unica nel suo genere”
La Giovane Italia in pochi anni si diffuse capillarmente nelle scuole, pur potendo contare su mezzi esigui – giornaletti d’istituto e volantini – con l’uso esclusivo del ciclostile. Non possedeva le attrezzature e i fondi a disposizione della Federazione giovanile comunista, che sfornava periodicamente giornali e volantini stampati. Eppure in pochi anni l’associazione si diffonde nelle scuole. Guida le manifestazioni per il ritorno di Trieste all’Italia. Per la difesa dell’Alto Adige contro le ingerenze dell’Austria. E per esprimere solidarietà ai popoli oppressi dal comunismo. E ancora: si batte per un’Europa unita allo scopo di non farla condizionare dagli Stati Uniti o dall’Unione sovietica.
Tra le pagine delle esigenze e delle rivendicazioni giovanili
È il “sindacato” dei giovani missini, che avrà le sue terminazioni politico-istituzionali anche in Parlamento. Dove riecheggiano, su impulso della Giovane Italia, le esigenze dei giovani, denunciando l’inadeguatezza delle strutture scolastiche, soprattutto nel Mezzogiorno. Sperimentando, per molti versi, metodi di propaganda che saranno sfruttati durante la contestazione giovanile di fine anni ’60.
Il passaggio di testimone al Fronte della Gioventù e Azione Giovani
Giuseppe Tatarella, futuro vicepremier del primo governo Berlusconi e ministro detto “dell’Armonia”, fu tra i dirigenti della Giovane Italia, al cui successo non risultò estranea la scelta di rimanere sganciata dal Msi. Le posizioni divergenti sulla contestazione giovanile causeranno la frattura della destra giovanile e nel 1971 il percorso della Giovane Italia giunge al capolinea, per lasciare il posto al Fronte della Gioventù, e nel 1996 ad Azione Giovani. Nell’occasione saranno ricordati due esponenti della Giovane Italia recentemente scomparsi, Massimo Anderson, primo Segretario e leader della Giovane Italia. Lillino D’Erasmo, instancabile animatore in terra di Bari delle battaglie dei giovani missini. E Giovanni Costantini, ultimo segretario di Azione Giovani nel Salento.