Lug 23 2018

Alberto Consoli @ 16:49

Su Marchionne i dubbi dei vescovi: «Interrogativi sui sacrifici richiesti agli operai»

Anche la Conferenza episcopale italiana, attraverso il suo responsabile per i temi del lavoro, mons. Filippo Santoro, è intervenuta in queste ore per commentare il lascito di Sergio Marchiane, l’ormai ex amministratore delegato di FCA ricoverato a Zurigo in condizioni gravissime. Sbaglieremmo se ci aspettassimo un giudizio “assolutorio” sulla persona Marchionne. No, la Cei fornisce infatti un giudizio sul suo operato da manager, un giudizio luci e ombre, in buona sostanza severo. Non lo assolvono. «È stata una figura che ha caratterizzato fortemente la politica industriale italiana, in particolar modo dell’ultimo decennio, dimostrando grandi capacità imprenditoriali e dinamismo nelle sue scelte spesso innovative e intelligenti». Inizia così il giudizio di monsignor Filippo Santoro, responsabile Cei sui temi del lavoro.

Per l’arcivescovo di Taranto, spesso in prima fila sulla questione legata all’Ilva, «andrebbe semmai approfondito il tema della ricaduta sociale dei suoi interventi. È evidente che Marchionne ha creato nuovi posti di lavoro incentivando l’occupazione, ma andrebbe valutato l’impatto di partenza delle sue azioni in termini di sacrifici richiesti agli operai di diverse fabbriche: su questo specifico aspetto, qualche interrogativo resta forse ancora aperto», conclude monsignor Santoro.