Gen 20 2018

Carlo Marini @ 14:24

Poliziotti aggrediti dai migranti, costretti a fuggire. Accade a Pordenone

Poliziotti accerchiati e minacciati dai migranti, costretti a fuggire per evitare il peggio. Sembra incredbile, ma è quanto accaduto a Pordenone nei giorni scorsi. Il clamoroso fatto di cronaca è stato confermato dalla Questura, che ha dato la notizia dopo l’identificazione dei responsabili. Sono stati denunciati alcuni richiedenti asilo pachistani e afghani, che hanno aggredito a metà gennaio gli agenti di una volante. Questi i fatti, secondo quanto riportato dal Gazzettino. «Gli agenti sono giunti per una chiamata di un cittadino, aggredito da un migrante alterato da alcol o droghe. Il profugo aveva preso di mira alcuni passanti, senza che nessuno riuscisse a fermarlo. Quando i poliziotti lo hanno fermato, un gruppo di migranti ha circondato la volante, ha aggredito fisicamente gli agenti e, minacciandoli, è riuscito a liberare il profugo. I poliziotti, in netta minoranza, non potendo difendersi, hanno preferito desistere.

Arrestati 4 migranti e identificati altri venti

Dopo il ritorno alla centrale della vettura della Polizia di Stato, è scattata una articolata indagine che è durata alcune settimane. Grazie alle testimonianze degli agenti aggrediti e alle telecamere della videosorveglianza del Comune di Pordenone si è arrivata alla identificazione dei responsabili. Sono quattro le persone a carico delle quali la Polizia di Stato di Pordenone ha eseguito il fermo di indiziato di delitto, disposto dal sostituto procuratore Marco Brusegan, nell’operazione scattata all’alba della Procura di Pordenone. Si tratta di cittadini stranieri (3 pakistani ed 1 afghano) tutti richiedenti asilo, recentemente resisi responsabili di resistenza aggravata nei confronti di una pattuglia della Squadra Volante della Questura di Pordenone. Altri venti migranti sono stati identificati. Anche Pordenone, come altre città d’Italia, è diventata una vera e propria polveriera, con i migranti accampati per strada e con la situazione dell’ordine pubblico sempre più a rischio.