Gen 03 2018

Giorgio Sigona @ 10:38

Ingegnere ucciso a Napoli: catturato Luca Materazzo, finisce la sua fuga

E’ finita la grande fuga di Luca Materazzo, che è accusato dell’omicidio del fratello Vittorio. Un omicidio che ha sconvolto la Napoli-bene, perché la famiglia era molto nota e stimata. L’uomo è stato catturato a Siviglia, dove probabilmente si era nascosto da tempo. Era latitante da un anno, in fuga dal dicembre 2016.

Luca Materazzo costretto a isolarsi per non essere localizzato

Materazzo, già colpito il 16 dicembre del 2016 da un fermo d’indiziato di delitto, era riuscito a far perdere le sue tracce. Era stato localizzato l’ultima volta il 10 dicembre 2016 a Napoli, da dove si era spostato in bus verso Genova. Il provvedimento restrittivo venne immediatamente esteso in campo internazionale nei circuiti Interpol e Shenghen. !uesti canali di cooperazione internazionale di polizia vennero subito attivati. Fu avviato un costante flusso informativo, con gli organismi investigativi dei paesi dove gli accertamenti anche tecnici segnalavano la possibile presenza di Materazzo.
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In particolare, furono richieste mirate ricerche in Spagna, Francia e Inghilterra. Durante le indagini tutto il mondo relazionale di Materazzo era stato costantemente monitorato e scandagliato. Perciò l’uomo fu costretto probabilmente a isolarsi, a recidere ogni tipo di rapporto con parenti e conoscenti. Era l’unico modo per non consentire agli investigatori di localizzarlo. Nelle prossime ore verranno avviate le procedure conseguenti all’esecuzione del mandato d’arresto europeo, finalizzate alla consegna del latitante alle autorità italiane.

Era fuggito prima dei risultati del test del Dna

Vittorio Materazzo, ingegnere 51enne, fu ucciso a coltellate sotto la propria abitazione a Chiaia, in viale Maria Cristina di Savoia il 28 novembre del 2016. Secondo l’accysa il fratello avrebbe agito in modo premeditato, sulla base di dissapori. Luca Materazzo scomparve prima che si conoscessero i risultati del test del Dna effettuato sugli abiti appartenenti al killer e abbandonati in strada. Il cadavere dell’ingegnere fu trovato in una pozza di sangue. Era riverso sullo strettissimo marciapiede che si trova davanti all’ingresso del palazzo dove risiedono anche altri familiari. L’omicidio è avvenuto quando i negozi erano ancora aperti e la gente in strada.Vittorio fu soccorso ma inutilmente, morì sul posto.

La ricostruzione dell’omicidio

In un primo momento sembrava fosse stato vittima di una rapina finita in tragedia. Invece, le ragioni della sua uccisione sarebbero riconducibili a questioni di carattere personale. Il professionista, infatti, era sceso in strada dopo avere ricevuto una chiamata al citofono da un uomo che, verosimilmente, conosceva. Forse era proprio l’assassino. Ad indagare sono gli investigatori della Squadra Mobile, che subito convocarono negli uffici i familiari della vittima, tra cui la moglie. L’obiettivo era quello di ricostruire gli ultimi minuti di vita del professionista. E fare luce su eventuali dissapori sorti di recente. Secondo quanto emerse, Vittorio Materazzo aveva consegnato diversi anni fa ai magistrati della Procura di Napoli una documentazione, chiedendo di accertare la natura del decesso del padre, Lucio Materazzo, morto nel 2013. Luca aveva già avuto dissidi con Vittorio almeno una volta culminati in un’aggressione, quasi 13 anni fa. Una colluttazione violenta, anche con un tentativo di soffocamento bloccato dall’intervento del padre dei due.
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