Mar 15 2024

Luca Maurelli @ 14:08

Fisco, a volte tornano… L’ex ministro “vampiro” Visco (col figlio indagato…) fa la morale al governo

La leggenda, anzi le cronache economiche, narrano che quando, tra il 1996 e il 2001, fu ministro delle Finanze, l’Italia retrocesse dal 28° al 32° posto nella graduatoria delle libertà economiche. Vincenzo Visco si guadagnò, allora, sul campo, e anche sui giornali, il soprannome di “vampiro”, alias Dracula, a seconda dei vignettisti che lo ritraevano, tra cui il grande Giorgio Forattini. Ma era solo all’inizio della sua carriera. Visco è stato ministro delle finanze dal 1996 al 2000 nei governi Prodi I, D’Alema I e D’Alema II dopo esserlo già stato per pochi giorni soltanto nel 1993 con il governo Ciampi, Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica dal 2000 al 2001 nel governo Amato II e vice ministro dell’economia con delega alle Finanze dal 2006 al 2008 nel governo Prodi II.

Di lui si ricorda l’aumento delle aliquote Irpef, la riduzione degli scaglioni, delle deduzioni, una lotta all’evasione fiscale con metodi vagamente, si fa per dire, invasivi. Oggi Visco, che da un mese a questa parte si ritrova con un figlio, commercialista, indagato per corruzione, e già arrestato e scarcerato, per presunti illeciti compiuti, nel 2022, è tornato sui giornali amici per fare la morale al governo Meloni sulla riforma del fisco che va proprio contro la logica dei “vampiri” di sinistra, paladini della patrimoniale compresi. Del figlio aveva detto: “Sono sorpreso”. Della riforma fiscale del governo: “Me l’aspettavo”. In senso negativo, s’intende.

Sulla Stampa, oggi, Visco viene interpellato per criticare la premier sulla frase “le tasse non sono bellissime”. Dal suo “pulpito”, dal quale si era già espresso prima ancora che la riforma fosse scritta, arriva il più surreale dei predicozzi. “Una società europea evoluta e moderna se vuole mantenere un sistema di welfare deve avere una tassazione elevata. Quando qualcuno dice che intende tagliare le tasse indiscriminatamente vuol dire che taglierà la spesa pubblica, che poi è quel che il governo attuale sta facendo in maniera consistente e sistematica a partire dalla sanità”.

L’elogio delle tasse, ma non solo. L’elogio della tasse alte. Sipario.