Mar 24 2024

Luca Maurelli @ 19:41

Def, previsioni sul Pil migliori della Germania e conti in ordine (nonostante le voragini del superbonus)

Il ministero dell’Economia lavora al Def, il Documento di economia e finanza atteso al varo in Consiglio dei ministri intorno al 10 aprile. Il documento conterrà le nuove stime su crescita e conti pubblici aggiornate alla luce di variabili endogene ed esogene. Su quest’ultimo fronte il contesto internazionale non aiuta, con le crescenti tensioni geopolitiche dal Medio Oriente, aggravato dalla crisi nel Mar Rosso, al rischio di recrudescenze nella crisi russo-ucraina a causa del recente attentato a Mosca.

La crisi incide sulla crescita, ma nel Def le stime sul Pil sono discrete

Nonostante una cornice internazionale caratterizzata dall’instabilità la crescita italiana dovrebbe mettere a segno un incremento dell’1% nel 2024, “modesto” ma che “rispetto alla Germania in recessione rappresenta tanto”, ha detto ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il pil verrebbe quindi limato di due decimali di punto rispetto alla Nota di aggiornamento al Def dello scorso autunno che stimava +1,2% per quest’anno, ma risulterebbe comunque in salita rispetto +0,8% del 2023. Una previsione per il 2024 più ottimistica di quelle delle principali istituzioni nazionali ed internazionali: la Banca d’Italia ha infatti stimato una crescita del +0,6%; la Commissione europea e il Fondo monetario prevedono entrambi +0,7%. L’Italia inoltre farà meglio della Germania che per Bruxelles quest’anno si fermerà a +0,3%, dopo la recessione del 2023 (-0,3%).

Le stime del governo saranno improntate come di consueto al cauto realismo, approccio che ha pagato in termi di fiducia dei mercati e degli investitori con la conferma dei rating delle agenzie internazionali e il tutto esaurito dei titoli di stato italiani.

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La linea del governo: conti a posto e fiducia dei mercati

Una linea di affidabilità che verrà confermata anche con il Def, mantenendo sotto controllo i conti pubblici nonostante l’eredità del passato del superbonus al 110% i cui strascichi si fanno ancora sentire: secondo l’ultimo bollettino dell’Enea gli investimenti in detrazione al 29 febbraio hanno raggiunto 111,5 miliardi di euro. L’intezione del governo sarebbe infatti quella di mantenere la stima del deficit intorno al 4,3% previsto nel quadro programmatico della Nadef dello scorso autunno e confermare il trend di stabilizzazione e poi lieve calo del debito, stimato nella Nadef al 140,1% del pil nel 2024, al 139,9% nel 2025 e al 139,6% nel 2026.

Aiuta in questa impresa l’attesa spinta degli investimenti con il contributo del Piano nazionale di ripresa e resilienza che per effetto della rimodulazione dei piani e l’accelerazione delle procedure inizierà a portare i suoi frutti. Inoltre l’orientamento della Banca centrale europea che da giugno tornerà a parlare di taglio dei tassi fa tirare un sospiro di sollievo in termini di costi di rifinanziamento del debito e di accesso al credito. Quanto all’impatto della riforma del Patto di stabilità sui conti italiani è tutto rimandato al confronto dopo le elezioni europee di giugno che ridisegneranno gli equilibri di potere in Europa tra peso dei paesi ‘frugali’ e dei ‘mediterranei’ sia per vedere le reazioni dei mercati all’esito delle urne.

Intanto, dovrebbe tenersi martedì pomeriggio alle 17.30, e non più lunedì come da rumors, il Consiglio dei ministri. Sul tavolo sono attese le nuove misure sull’affido dei minori, un nuovo ddl semplificazioni e alcuni decreti legislativi sulla giustizia che potrebbero riguardare -riferiscono fonti interne al governo- anche l’introduzione di un test psicoattitudinale per i magistrati.

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(Ile/Adnkronos)