La profezia di Marcello Pera: “Il vento in Europa sta cambiando, il futuro è dei conservatori”
Il ritorno del professore annuncia una buona novella per i conservatori. Marcello Pera, presidente emerito del Senato, uno dei più importanti filosofi italiani, indimenticato autore con Ratzinger di un libro(Senza radici) sull’Europa scristianizzata , parla del possibile avvento dei conservatori alla guida del continente.
Per il partito conservatore in Europa , Pera vede “un futuro assai promettente, perché c’è un vento nuovo in Europa e l’elettorato si sta spostando verso partiti che sono diversi rispetto a quelli tradizionali, come il Pse che è in forte crisi quasi dappertutto. Il vento sta cambiando: c’è una rivalutazione e un richiamo delle tradizioni nazionali, un’Europa che va più verso l’Europa delle nazioni che non verso un’Europa di carattere cosmopolitico e costruttivista come è stata questi ultimi tempi per questo le prossime europee . Saranno elezioni molto importanti e anche entusiasmanti perché in Europa il conservatorismo, che prima era un’idea residuale di piccoli gruppi nazionalisti, adesso sta diventando un’idea quasi egemonica”.
L’importanza di Forza Italia e la cerniera dei popolari
L’ex presidente di Palazzo Madama ha anche parlato di Forza Italia e del suo destino dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, affermando che “superate le prime fasi di difficoltà come oggettivamente ci sono state dopo la scomparsa di un leader di quella natura, il partito riuscirà a mantenere le sue posizioni”. Sulla presenza in Italia di sensibilità diverse all’interno della coalizione di governo in vista delle europee, Pera ha detto che “Si diceva anche alle elezioni politiche italiane che non ci sarebbe stata una sintesi, poi dopo hanno trovato la soluzione”.
Il liberale difensore dell’identità cristiana
Pur essendo ateo, Marcello Pera è uno dei più importanti difensori del cristianesimo, le cui basi avrebbe voluto che fossero presenti nella costituzione europea. Oltre al libro scritto insieme al grande papa tedesco, Pera ha pubblicato diversi volumi sull’identità cristiana, affermando come “se il cristianesimo fosse solo una cultura fra tante, la civiltà cristiana non avrebbe particolari fondamenti e meriti. Solo che il cristianesimo non è una fede e basta, è una fede che ha tenuto a battesimo una civiltà: quella della dignità degli uomini, della libertà, della responsabilità, dell’uguaglianza. Senza Dio il liberalismo diventa dittatura del relativismo”. Alle presidenziali del 2022 era tra i possibili papabili del centrodestra per l’elezione al Quirinale. Fratelli d’Italia lo ha riportato in parlamento ad ottobre scorso.