Ex sindaco Pd di Lodi sconfessa la Schlein e incassa applausi: “Se magistrati sbagliano va detto”
“Se i magistrati sbagliano lo si deve dire apertamente”. Con queste parole oggi Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi, ha infiammato la platea di Cesena, prendendo applausi e spezzando le catene del giustizialismo Pd. Dopo sette anni di agonia giudiziaria, Uggetti ha scelto la convention organizzata da Bonaccini per denunciare la politica del suo partito. Ad ascoltarlo, in prima fila, Elly Schlein.
L’ex sindaco: “Falcone e Borsellino non appartengono alla sinistra”
“In casa mia ho le foto di Borsellino e Falcone che sono riferimenti non solo della sinistra, ma universali” ha detto l’ex primo cittadino lodigiano, aggiungendo che “come sbagliano i politici, i medici, gli avvocati, sbagliano i magistrati. E quando sbagliano si deve avere il coraggio di dirlo”. Parole che hanno innescato l’applauso a scena aperta della platea. La sua vicenda giudiziaria era iniziata il 3 maggio 2016 con un arresto e finita un mese fa con l’assoluzione definitiva.
“Anche un bambino capisce che c’è stato qualcosa di enorme e drammatico per me -ha aggiunto Uggetti-. Una esagerazione, una violenza che probabilmente hanno delle singole motivazioni nel mio caso, con elementi drammatici. Bisogna cambiare e non dobbiamo avere paura”. E, rivolgendosi direttamente alla Schlein ,Uggetti ha aggiunto: “Bisogna avere il coraggio di far convivere nel partito posizioni differenti, perché la subalternità culturale sul tema della giustizia proprio a meno non piace e lo dico con forza”.
“In questo Paese non esiste solo il diritto penale”
Uggetti ha suggerito ” pene anche più severe per concussione, corruzione, peculato e malversazione”. “Tutto in questo paese, santo iddio, è un diritto penale? -ha detto Uggetti- Puniamo più severamente chi ruba, ma chi agisce per interesse pubblico, può e deve essere tutelato “. Simone Uggetti, sindaco di Lodi del PD tra il 2013 e il 2016, era stato definitivamente assolto nel giugno scorso .C’era stata la ripetizione del processo di appello relativo agli appalti di due piscine comunali, nel quale era stato accusato di turbativa d’asta. La terza sezione della Corte d’Appello di Milano lo aveva assolto in quanto “non punibile” per la “particolare tenuità del fatto”, dopo che una precedente assoluzione in appello, nel maggio 2021, “perché il fatto non sussiste”, era stata annullata dalla Corte di Cassazione nell’aprile 2022.