Anche il ministro grillino non leggeva i libri dello Strega. Ma se il ministro è Sangiuliano è subito scandalo

7 Lug 2023 18:49 - di Redazione

Medice cura te ipsum. L’invito di Nostro Signore non rientra nel vocabolario dei cinquestelle che oggi, con il deputato Annalaura Orrico, hanno attaccato pesantemente il ministro Sangiuliano reo di non avere letto i libri della cinquina del Premio Strega, o di non averli letti con attenzione . “Ci sarebbe da ridere ed anche di gusto se il fatto in sé non fosse profondamente deprimente. Che livello esprime un ministro della cultura che nel corso della cerimonia di assegnazione del Premio Strega, il più importante riconoscimento letterario italiano, afferma di non aver letto i libri che ha votato? Una simile gaffe descrive il livello bassissimo di chi si trova, purtroppo per gli italiani, a rappresentare nelle istituzioni il mondo della cultura. Povera patria”. Fin qui la nota della Orrico e la chiosa su Battiato. Un’accusa pesante e coerente se non ci fosse un precedente, targato 2019, con un ministro proprio dei Cinquestelle , Alberto Bonisoli, che si macchiò della stessa colpa di  Sangiuliano (la Orrico era già deputata all’epoca).

Le parole di Bonisoli

Ma cosa disse di preciso l’allora titolare dei beni culturali? “Chi mi piacerebbe vincesse il Premio Strega? Prima dovrei vedere i libri”. Lo aveva affermato  il 2019 durante la puntata di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1. Ospite dalla trasmissione condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro il ministro della Cultura italiana del governo giallo-verde aveva confessato di non avere letto nessuno dei libri in cinquina che si sarebbero contesi il premio Strega .“Non ha letto i libri in lizza?”, chiesero allora i conduttori. “No, questi no”, rispose Bonisoli. “Neanche quello di Scurati(che poi vinse)?”. E il ministro: “No”. Qual è l’ultimo libro che ha letto?, continuarono Cucciari e Lauro. “Si intitola ‘Il guerriero, il legionario e l’oplita‘, un testo che parla delle tecniche militari durante l’Impero Romano”. Insomma, se non si possono dare buoni consigli il cattivo esempio è sempre attuale. Nonostante le amnesie grilline, la raccomandazione faberiana resiste all’usura del tempo.

 

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