Angelo Izzo, “L’Uomo nero”, analisi di uno psicopatico. La biografia del mostro del Circeo

23 Giu 2023 14:08 - di Mario Campanella

Chiariamolo subito: tecnicamente non è un pazzo. E’ molto più banalmente un assassino puro, uno psicopatico senza empatia e senza alcun senso di colpa. Quegli occhi fuori dalle orbite, simili al drugo Alex di Arancia Meccanica, sono l’incubo collettivo di una nazione che negli anni settanta ha dovuto fare i conti anche con lui.

E’ appena uscito per Rai libri “Io sono l’uomo nero. Dal Circeo a Ferrazzano, la storia mai raccontata di Angelo Izzo e dei suoi crimini” un bellissimo testo della giornalista Ilaria Amenta. Un libro che raccoglie confessioni inedite del mostro del Circeo, capace di trascorrere 47 anni in prigione e di uccidere ancora, al primo permesso premio, dopo il massacro del settembre 75. Izzo si racconta, senza ipocrisie, rivendicando quella predisposizione verso il  male che lo rende una sorta di novello Hannibal Lecter. 

Le bugie sulla destra

Dopo il Circeo, Izzo,  Andrea Ghira (mai trovato) e Gianni Guido furono descritti come esponenti della destra pariolina, viziata e capace di tutto. Un affresco di comodo, negli anni dello scontro, che taceva sul fatto che Angelo fu espulso a 15 anni dal Msi per la sua tendenza violenta.  Del resto, il suo aspetto essenzialmente nichilista e privo di ogni scrupolo lo portava fuori da ogni interpretazione politica. Perchè ad Angelo Izzo piaceva e piace uccidere e lo farebbe all’infinito se ne avesse la possibilità.

La teoria “antisociale”

La psichiatria, che cerca di dare una spiegazione a tutto, lo definirebbe un antisociale. Certamente non uno psicotico. Mai allucinato, mai delirato. La morte di Rosaria Lopez nel 75 ( e quella virtuale di Donatella Colasanti incredibilmente sopravvissuta alle torture dei tre criminali ) e gli omicidi  di Carmela Linciano e Valentina Maiorano, trent’anni dopo a Ferrazzano, sono il suo triste bilancio al quale andrebbe aggiunta un’altra ragazza friulana, uccisa dai tre sempre nell’anno del Circeo. Nel libro di Amenta si definisce un avversario della borghesia.  La mattanza del Circeo avvenne il 29 settembre, nel giorno simbolo di una canzone epica di Battisti che parlava di amore e tradimento. Angelo Izzo  starà in carcere fino alla morte. E nessuno capirà mai che quel male cosi apparentemente inutile e assurdo  è lo specchio di ciò che è sempre stato presente nella storia, che i suoi occhi vitrei racchiuderanno in eterno.

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