Abodi: “Sì al divieto di trasferta per i tifosi del Feyenoord”. Nel 2015 devastarono il centro di Roma

23 Mar 2023 10:45 - di Giovanni Pasero

«Italia-Inghilterra a Napoli? L’ordine pubblico è sempre un tema delicato. Non è solo un tema nazionale, ma anche internazionale, tra tifoserie di diversi Paesi. E va al di là del calcio». Così il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, a “Mattino 24” su Radio 24, parlando dell’ordine pubblico delal sfida di qualificazione ai prossimi Europei di calcio tra Italia e Inghilterra a Napoli.

Preoccupazioni per gli ultras del Feyenoord a Roma

«Per stasera – ha proseguito il ministro – voglio pensare positivo, confido nella capacità di gestione dell’ordine pubblico. Sarà una partita con tutto il suo fascino derivante anche dalla cornice dello stadio». Il tema dell’ordine pubblico sarà importante da tenere in considerazione anche in vista della gara di Europa League tra Roma e Feyenoord, dopo quanto accaduto nel 2015, quando un gruppo di ultras olandesi ha devastato la Fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna: «Anche il divieto di trasferta è uno strumento da usare finché non capiamo come vivere bene il calcio. È una sconfitta ma non una resa: non possiamo permettere che famiglie e bambini siano costretti a convivere con i teppisti».

“Giochi Milano-Cortina 2026? Sono ottimista”

In merito all’organizzazione dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, Abodi ha fatto il punto: “Non siamo in ritardo. Se fossimo arrivati qualche mese fa sarebbe stato meglio ma sono ottimista: ci siamo dati un’ulteriore organizzazione con la cabina di regia e c’è la volontà di collaborare, c’è un’armonia che è la miscela necessaria per arrivare alla puntualità”. “Sul modello organizzativo non vedo problemi, perché è un sistema collaudato. E le risorse finanziarie ci sono. Sono ottimista”, ha aggiunto.

Abodi: “Il razzismo? Certi comportamenti vanno isolati”

Il ministro per lo Sport e i Giovani ha anche accennato alla piaga del razzismo. «Va contrastato innanzitutto nell’immediatezza, per come si manifesta, e in una prospettiva a medio-lungo periodo con l’educazione. Non possiamo sorprenderci quando accadono certi episodi, ma dobbiamo intervenire perché questi comportamenti vengano isolati, lavorando anche in un’ottica di prevenzione. L’impegno – ha concluso Abodi nel suo intervento a Radio 24 – deve essere comune, il messaggio deve essere chiaro e inequivocabile».

 

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