Denunce nella ginnastica, Abodi vuole chiarezza: “Nessuna medaglia può coprire condotte errate”

2 Nov 2022 13:26 - di Giovanni Pasero
Abodi, ginnastica

L’agenda del ministro dello Sport Andrea Abodi è talmente fitta – dall’emergenza energetica all’Europeo di calcio del 2032, passando per il nuovo ad di Milano-Cortina “che verrà scelto entro la settimana” – da trasformarsi in una serie di documenti e fascicoli aperti sul tavolo del suo nuovo ufficio, a pochi passi dal Quirinale.

Abusi nella ginnastica: le denunce di alcune ex azzurre finiscono sul tavolo del ministro Abodi

Eppure questo nuovo percorso il ministro dello Sport ha voluto inaugurarlo con il rumorosissimo caso della ginnastica. Sul tavolo del ministro le accuse da parte di ex atlete anche nel giro della Nazionale, su tutte Nina Corradini e Anna Basta, che hanno rivelato presunte pressioni psicologiche e umiliazioni subite da parte di alcuni tecnici all’Accademia di Desio, la stessa in cui si allenano e crescono le Farfalle. Denunce cui, nel frattempo, se ne stanno aggiungendo molte altre. E i rappresentanti del mondo dello sport fanno quadrato. “I fatti devono essere affrontati” e “sono opportune la tempestività e la trasparenza”, ha esordito Abodi, insistendo nel ribadire che “non siamo predicatori di valori, ma praticanti: tutto quello che emerge andrà valutato”.

Abodi ai vertici di Coni e Fedeginnastica: “Tra rigore e sconfinamento c’è una linea sottile”

Nella prima uscita da ministro dopo il giuramento del nuovo governo Meloni, Abodi ha quindi “convocato” il presidente del Coni, Giovanni Malagò e il numero uno della Federginnastica, Gherardo Tecchi. Poi ha tenuto una conferenza stampa chiarificatrice, “Deve essere chiaro che basta un caso per avere la stessa attenzione di centomila casi. Le medaglie sono un fattore di orgoglio nazionale, ma non ci sarà mai una medaglia che coprira’ comportamenti non adeguati. Siamo praticanti di valori, non predicatori”. “C’e’ un tribunale ordinario a Brescia e uno federale prontamente sollecitati – ha ricordato il ministro, riferendosi ai casi di denunce presentate dalle ginnaste – C’e’ una segnalazione e c’e’ un calendario certo. Quello che emerge andra’ valutato, di sicuro il confine tra il rigore e lo sconfinamento e’ una linea sottile. L’allenamento della ginnastica presuppone una preparazione fisica di un certo tipo. Ma le cose bisogna dirle agli atleti nel modo giusto, altrimenti si va oltre”.

La difesa del presidente della Federginnastica, Tecchi: “Dobbiamo capire che cosa è successo”

“Credo in quello che hanno detto le ragazze, voglio che queste cose siano sistemate e che l’ambiente sia più lindo e trasparente possibile. Non possiamo permetterci certe cose, ne va della credibilità della federazione”. Sono le parole con cui Gherardo Tecchi, presidente della Federginnastica, ha commentato le recenti denunce delle ginnaste “Il nostro è uno sport giovanissimo – ha proseguito Tecchi – la maggior parte dei tesserati è sotto i 18 anni. Dobbiamo avere un’attenzione particolare. Prima di tutto viene l’atleta e noi abbiamo il massimo rispetto degli atleti. Questa storia sarà valutata dagli organi competenti in modo attento e particolare”. “Noi abbiamo due strutture, la procura federale e il safeguarding officer – ha concluso il numero uno della Fgi – Noi come parte politica non c’entriamo nulla. So solo che hanno già convocato le ragazze per il prossimo giovedì. Devono sentire, valutare, capire cosa c’è e cosa non c’è”.

Malagò: “Il movimento della ritmica è sano e rispettoso delle regole”

“Parliamo di un movimento con diverse centinaia di migliaia di tesserati, con la ritmica che rappresenta il fiore all’occhiello del sistema sportivo italiano. Giusto fare chiarezza e verificare tutto, la salvaguardia degli atleti è al primo posto. Ma il movimento è sano, serio e rispettoso delle regole”. Così Giovanni Malagò, presidente del Coni. Quello di oggi con il ministro dello Sport è stato solo il primo incontro: un altro è in programma la prossima settimana. Le denunce delle giovani ginnaste sono infatti troppo pesanti per essere trascurate.

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