Multa alla Geo Barents, la crisi isterica delle Ong. Casarini: «Rappresaglia, vigliaccata, cancro»
Non si capacitano le Ong del fatto che in Italia è cambiato il passo e che la gestione dei salvataggi in mare non sia più una terra di nessuno senza regole a loro esclusivo appannaggio. All’indomani della prima applicazione del decreto che ha stretto le maglie, realizzata con il fermo amministrativo e la multa alla Geo Barents di Medici senza frontiere, tuonano contro il governo e i suoi ministri e sventolano presunte incostituzionalità, dimenticando forse che la legge è stata controfirmata dal presidente della Repubblica.
La Ong pretendono l’impunità per le proprie navi
Di «atto incostituzionale» partorito da un governo che ha «come priorità quella di fermare chi salva vite», ha parlato la presidente di Open Arms Italia, Veronica Alfonsi. «Ancora una volta – ha detto all’agenzia di stampa Adnkronos – la decisione è di concentrarsi sulle navi che salvano vite in mare, colpendole, fermandole, ostacolando il loro lavoro in ogni modo possibile». «Le navi umanitarie non si fermeranno, siamo abituati a dover combattere gli abusi e le violazioni. Finora la legge ci ha sempre dato ragione e siamo fiduciosi che continuerà a farlo, perché la verità è solo una: salvare vite non può essere considerato un reato. Mai», ha sostenuto.
La multa alla Geo Barents fa venire una crisi isterica a Casarini
Ancora più furibonda è stata la reazione di Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans. «Il fermo della Geo Barents – ha sostenuto – è un atto di rappresaglia da parte di un governo che ha scelto di punire chi salva vite umane. Le vite salvate sono preziose e, invece, questi atti vigliacchi di ritorsione rappresentano una forma tumorale che affligge lo stato di salute delle Istituzioni». Secondo Casarini, saremmo «di fronte a un uso distorto e autoritario del potere, scagliato contro i principi e i valori sui quali si è costruita l’idea di una Repubblica democratica e antifascista. Succede non solo per il soccorso civile in mare, ma ormai su molti aspetti».
L’attacco a Salvini: «Bulletto da spiaggia, gli farei passare mezz’ora in un lager libico»
«Medici senza frontiere – ha proseguito – opera in mezzo a guerre e terremoti in tutto il mondo, soccorre e salva migliaia e migliaia di persone e una sorta di “bulletto” da spiaggia che fa il ministro pro tempore si permette di insultare e minacciare medici e soccorritori che rispetto a lui sono dei giganti». «Farei passare a questo ministro una mezz’ora dentro un lager libico. Sono convinto che gli farebbe molto bene», ha aggiunto Casarini, con un riferimento che si immagina essere rivolto a Matteo Salvini.
Il fermo amministrativo dipende dalla Capitaneria di porto, che a sua volta risponde al ministero dei Trasporti. Inoltre, Salvini ha commentato l’applicazione della nuova legge sottolineando che «ci sono organizzazioni che salvano vite e altre che lucrano sugli esseri umani, traghettandoli tra Africa ed Europa». «Bene il decreto Ong, dopo anni di sinistra e porti spalancati l’Italia non può e non deve più essere l’unico punto di approdo degli immigrati», ha aggiunto il ministro, rimarcando quel nuovo corso inaccettabile per le Ong.