In Irlanda etichette con la scritta “il vino è dannoso come le sigarette”. L’Ue approva, l’Italia protesta

12 Gen 2023 19:50 - di Milena Desanctis
Vino

Un’altra legge che penalizza il Made in Italy. L’Irlanda ottiene il via libera da Bruxelles per apporre sulle etichette di vino i messaggi di allerta per il rischio sulla salute, parificando di fatto il vino alle sigarette. Concretamente Dublino potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati“. La norma è stata notificata a giugno dall’Irlanda e a fine dicembre sono scaduti i mesi di sospensione sanciti dall’Unione Europea. In questo arco di tempo paesi come Italia, Francia e Spagna hanno sollevato ampie critiche alla rigida normativa irlandese, ma in assenza di azioni da parte della Commissione Europea, l’Irlanda ha sostanzialmente dovuto solo attendere alcuni mesi per l’applicazione degli health warnings sulle etichette delle bevande alcoliche.

Vino, Lollobrigida: «L’alert nell’etichetta è una scelta gravissima»

Una normativa che provoca accese polemiche e forti preoccupazioni. L’ok di Bruxelles per gli alert sanitari in etichetta – che metteranno vino e alcolici su un piano analogo alle sigarette – «è gravissima per due ragioni: di merito, visti i tremila anni di storia del vino che dimostrano che, se utilizzato in modo moderato, è un alimento sano: non ci risulta che le popolazioni che utilizzano e producono vino sono tra quelle in cui in la vita è più breve; ma anche istituzionale, il Parlamento Ue ha dato un indirizzo che va in senso ben diverso», ha detto il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida.

Il Parlamento europeo «è espressione dei cittadini europei ed è quello che dà indicazioni, se questa assise vuole mantenere serietà e rispettabilità delle attività economiche e culturali. Crediamo che, dietro questa scelta, un’altra volta si miri non a garantire la salute ma a condizionare i mercati, e che la spinta in questo senso viene da Nazioni che non producono vino e dove si abusa di superalcolici», e dove si tende dunque ad «equiparare il vino ai superalcolici».

«Si mette il vino sul piano dei superalcolici»

Lollobrigida poi intervenendo a Porta a Porta ha spiegato: «Noi abbiamo già votato come Italia insieme alla Francia e altre nove nazioni contro questa ipotesi, e sembrava scantonata. L’Europa autorizza ma l’Irlanda in particolare autorizza a mettere etichette su bottiglie di vino. E quale è il problema? Lì ci sono degli abusi di alcol enormi ma in questo modo si mette il vino sul piano dei superalcolici e quindi loro che sono produttori di superalcolici temono l’aggressione di un prodotto che invece fa meno male».

Quindi per il ministro gli irlandesi «oggi utilizzano questo elemento per metterli sullo stesso piano e condizionare, e dire tanto è uguale o comprate il vino o comprate il whisky, i danni sono gli stessi. E così dietro scelte di questa natura viene utilizzata spesso la salute, anche impropriamente, abbiamo quattromila anni di storia, di generazioni cresciute con uso moderato di vino in ottima salute».

Mentre Antonio Tajani, ministro dell’Esteri, scrive su Twitter: «Assurda la decisione dell’Irlanda di introdurre un’etichetta per tutte le bevande alcoliche, incluso il vino italiano. Nonostante la contrarietà del Parlamento europeo. Scelta che ignora la differenza tra consumo moderato e l’abuso di alcol. Chiederò l’intervento della Commissione Ue sul Wto».

Fonti Ue, la legge irlandese per la Commissione “va bene”

Ma la legge approvata dall’Irlanda che prevede l’etichettatura delle bevande alcoliche, vino incluso, con avvertimenti sul presunto rischio sanitario associato al consumo, per la Commissione Europea “va bene”. Lo confermano all’Adnkronos fonti Ue, richiamando poi la posizione che la Commissione ha già trasmesso al Parlamento.

Con il piano europeo di lotta contro il cancro, la Commissione vuole «lavorare per introdurre avvertenze sanitarie sulle etichette delle bevande alcoliche. Questa iniziativa mira ad aumentare la consapevolezza dei cittadini sui rischi per la salute associati al consumo di alcol e consentire ai consumatori di prendere decisioni informate. Attualmente sono in corso i lavori preparatori e la raccolta delle prove. Nell’ambito del piano contro il cancro, la Commissione ha inoltre annunciato l’intenzione di proporre l’etichettatura obbligatoria dell’elenco degli ingredienti e della dichiarazione nutrizionale per le bevande alcoliche».

«Questa iniziativa – prosegue la Commissione – è stata incorporata nella revisione del regolamento Ue 1169/20112, avviata nell’ambito della strategia “Dal produttore al consumatore”. Come per tutte le proposte legislative, è attualmente in preparazione una valutazione d’impatto per questa revisione. Si basa su prove scientifiche fornite dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare e dal Centro comune di ricerca e su consultazioni con cittadini, portatori di interessi e indagini mirate con Stati membri, imprese, piccole e medie imprese e consumatori/organizzazioni sanitarie».

Il disegno di legge è stato notificato dall’Irlanda il 21 giugno

Il disegno di legge è stato notificato dall’Irlanda alla Commissione il 21 giugno scorso. Tecnicamente, il ddl è stato valutato alla luce del regolamento sulle informazioni sugli alimenti per i consumatori (Fic) per quanto riguarda la formulazione delle avvertenze sanitarie obbligatorie, e ai sensi della procedura Smtd (direttiva sulla trasparenza del mercato unico), per quanto riguarda la presentazione delle indicazioni obbligatorie già armonizzate a livello comunitario (valore energetico e grado alcolico).

La notifica ai sensi della Smtd offre alla Commissione e agli altri Stati membri l’opportunità di commentare i progetti di regole tecniche, entro tre mesi. E’ uno strumento preventivo, che mira a garantire il buon funzionamento del mercato interno e ad affrontare potenziali problemi prima dell’adozione di una legge. Croazia, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Spagna, Ungheria, Polonia, Grecia, Lettonia e Danimarca hanno reagito con commenti e/o pareri circostanziati, per esprimere le loro opinioni su alcuni aspetti del disegno di legge dell’Irlanda.

La Commissione non ha espresso un parere negativo

La Commissione non ha emesso una reazione formale al progetto di regolamento, ai sensi della sezione 12 del Public Health Alcohol Act del 2018. Le autorità irlandesi hanno rispettato le norme di standstill imposte dall’articolo 6 della direttiva 2015/1535 e hanno sospeso l’adozione del progetto di legge inizialmente per tre mesi (fino al 22 settembre 2022), successivamente prorogati di altri tre mesi, vale a dire fino al 22 dicembre 2022, a causa dell’emissione di pareri circostanziati da parte di alcuni Stati membri. Ora, essendo scaduto il termine sospensivo, le autorità nazionali possono adottare la legge. La procedura ai sensi del regolamento Fic prevede che lo Stato membro possa adottare la misura prevista solo tre mesi dopo la notifica, a condizione che non abbia ricevuto un parere negativo dalla Commissione, parere negativo che la Commissione non ha emesso, perché, appunto, per l’esecutivo comunitario le norme irlandesi vanno “bene”.

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