Giornalista chiede lo smart working “perché sono mamma di un cane, per me è come un figlio”

7 Nov 2022 11:13 - di Robert Perdicchi

Smart working? “Sono la mamma di un cane, voglio la stessa flessibilità di cui godono le mamme dei bambini”. Mary Madigan è una giornalista e il suo articolo pubblicato su news.com.au, il principale sito di news in Australia, innesca il dibattito. Chi ha un cane ha diritto alla “comprensione” e alle agevolazioni riservate ad un genitore? Per Madigan, la risposta è sì. “Dovete andare a prendere i vostri figli all’asilo? Anche io, il mio cane va all’asilo. E’ anche molto costoso, 65 dollari al giorno e spendo di più se faccio tardi. Quindi, devo andare”, scrive.

Lo smart working per le “mamme” di un cane

“Prima che cominciate ad odiarmi, permettetemi di spiegare. Prendere un cane mi ha fatto capire quanto sia dura per le madri che lavorano”, scrive, soffermandosi quindi sul rapporto con Frank, il cane che da un anno è entrato nella sua vita rivoluzionandola: tutto, o quasi, ruota attorno al quadrupede. Via di corsa dal lavoro per la passeggiata, tappe frequenti dal veterinario per ogni dubbio relativo alla salute, priorità totalmente cambiate. “Tutto per un piccolo ometto che ogni tanto fa i bisogni in casa”, dice. “Avere un cane ha creato un carico di lavoro supplementare nella mia vita, ma non ho nessun accesso alla flessibilità garantita alle madri che hanno bambini”, dice.

Le mamme ‘umane’ “possono uscire prima dal lavoro, hanno orari flessibili o lavorano da casa” e per questo la madre di Frank le guarda “con totale invidia”. Quindi, “dobbiamo chiedere lo stesso sostegno per le mamme con animali. So che non sono bambini, so che non sono una mamma” ma “amo il mio cane oltre ogni immaginazione. Voglio dargli la miglior vita possibile. Non dovremmo essere costrette a chiedere”, lo stesso trattamento riservato alle mamme “dovrebbe essere disponibile per noi”.

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