Smart working tra picchi di stress e frustrazione: un manuale indica come uscirne

11 Lug 2021 16:54 - di Redazione
smart working

Come usciremo dall’esperienza dello smart working? Con la pandemia, il mondo del lavoro ha subito uno stravolgimento.  Forse per sempre. Un’inchiesta rileva che il 54% delle aziende interpellate da Fondirigenti a marzo 2021 si dice intenzionato a usare lo smart working in modo permanente:  (il 13% già lo adottava prima del Covid-19). Con tutto ciò che ne consegue in termini organizzativi, tecnologici e di equilibri all’interno del team. Riconfigurare in modo così radicale la quotidianità è un compito tutt’altro che semplice. Lo dimostra il crescente senso di frustrazione che serpeggia tra la popolazione aziendale. Su 2mila lavoratori italiani interpellati da LinkedIn dopo due mesi di lockdown, il 46% si dice più ansioso e stressato; e il 48% ammette di lavorare almeno un’ora in più al giorno: il che equivale a quasi 3 giorni in più al mese. Apparentemente è un paradosso: sulla carta le aziende si sono dotate di supporti informatici per incrementare la produttività e l’efficienza, ma nella pratica le persone lavorano sempre di più, sono sempre più stressate e faticano a ottenere risultati.

Un manuale per ridurre gli effetti negativi dello smart working

Questo accade perché, in un panorama che si evolve in modo così frenetico, molte aziende sono  ancorate ai tradizionali modelli organizzativi, statici e talvolta obsoleti. A fornire gli strumenti per superare questa impasse è l’evoluzione del lean thinking: il  lean lifestyle: uno stile di vita da adottare dentro e fuori dall’azienda. Lavorare e fare impresa con più risultati, agilità e benessere: è il titolo del nuovo manuale di Luciano Attolico, pubblicato da Hoepli. Oltre 25 anni di esperienza, prima come top manager di multinazionali e poi come imprenditore: Luciano Attolico è considerato uno dei massimi esperti europei di lean thinking, leadership e innovazione ad alto impatto. È fondatore e Ceo di Lenovys, società di consulenza e formazione che conta su un team di 50 ingegneri, economisti e psicologi, ha servito oltre 500 clienti e formato 30mila persone. È autore dei best seller ‘Innovazione Lean’ e ‘Toyota Way’, con oltre 20.000 copie vendute in Italia, e di ‘Lean Development and Innovation’, pubblicato negli Usa.

E-mail, telefonate, webinar: tassi di invasività elevati

E-mail, telefonate, riunioni, webinar, si susseguono senza soluzione di continuità: con tassi di invasività cresciuti esponenzialmente nell’ultimo anno: siamo interconnessi con tutto il mondo intorno a noi; ma, giorno dopo giorno, ci siamo assuefatti e spesso non sappiamo neanche il perché di quello che facciamo”, dichiara Luciano Attolico. “Si sono consolidati comportamenti ipereattivi e iperframmentati; si fa una gran fatica a mantenere vera lucidità e concentrazione nelle attività. Risultato: persone e aziende non esprimono il massimo potenziale possibile”, aggiunge. La soluzione? “Mettere in sicurezza l’intera vita lavorativa e l’intera vita privata delle nostre persone. Come? A partire dalla definizione di piani di formazione che agiscano a livello di consapevolezza dei problemi e degli effetti causati dalle attuali modalità di lavoro, e poi di apprendimento di metodi e strumenti di lavoro agile, cui far seguire progetti individuali e di team, supportati da un mentoring specifico, che consentano di passare all’azione e di monitorare con appositi indicatori i risultati in termini di miglioramento dei risultati professionali, aziendali e di qualità di vita, dentro e fuori l’azienda”, continua Attolico.

Smart working: differenziare le attività

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