È morto Ivan Reitman, regista di Ghostbusters e di un insolito Schwarzy che ha ironizzato su potere e poteri

14 Feb 2022 10:25 - di Priscilla Del Ninno
Ivan Reitman

Hollywood perde uno dei suoi registi più amati e preziosi: Ivan Reitman. Il regista è morto nel sonno sabato 12 febbraio nella sua casa di Montecito, in California. Aveva 75 anni. Un cineasta che, come pochi, ha saputo trattare temi impegnativi con leggerezza e garbo. Sublimandoli in chiave di commedia. E declinandoli a un linguaggio spettacolare che ha accarezzato il gusto popolare e soddisfatto l’industria a stelle e strisce, rimpinguando i botteghini. Ma, soprattutto, il suo nome è indissolubilmente legato a due titoli intramontabili. Due film entrati di diritto nell’immaginario cinematografico e nel cuore dei cinefili di tutto il mondo: Animal house (1978) di John Landis, con John Belushi, di cui Reitman è stato il lungimirante produttore. E Ghostbusters (Acchiappafantasmi): il film che prima, più e meglio di altri, ha siglato il perfetto connubio tra umorismo nero. Fantasy comedy. Ed effetti speciali da kolossal.

Addio a Ivan Reitman, il regista di “Gosthbusters”

«La nostra famiglia è addolorata per la perdita inaspettata di un marito, padre e nonno che ci ha insegnato a cercare sempre la magia nella vita», hanno scritto in una dichiarazione congiunta i tre figli: il regista Jason Reitman. Catherine e Caroline Reitman. «Ci conforta il fatto che il suo lavoro ha portato risate e felicità a innumerevoli persone in tutto il mondo». Un tocco magico davvero, quello del maestro appena scomparso, che ha saputo infondere ai progetti che ha firmato leggerezza di tocco e incisività del messaggio. Miscelando alchemicamente racconto brillante, sceneggiatura graffiante, virtuosismo tecnico da blockbuster e umorismo d’autore sdoganato per il grande pubblico. Eppure, è partito da lontano Ivan Reitman. E non solo geograficamente parlando…

Gli esordi con David Cronenberg e la tv

Nato il 27 ottobre 1946 a Komárno, nell’attuale Slovacchia e allora in Cecoslovacchia, da una famiglia ebraica con cui emigrò in Canada nel 1950, Reitman frequentò la McMaster University di Hamilton, nell’Ontario. Agli inizi degli anni ’70 cominciò a lavorare nel mondo del cinema come assistente alla regia di David Cronenberg, per poi essere regista e produttore di vari cortometraggi per la tv. Personalità eclettica e talento poliedrico, dopo aver composto le musiche di alcune pellicole, Reitman si affermò in qualità di produttore grazie al film cult Animal house (1978). L’anno seguente diresse Polpette (1979), primo film brillante di una lunga serie realizzata dell’ accoppiata vincente, sempre con Murray.

Ivan Reitman, il papà artistico di Bill Murray

Per quanto formidabili fossero stati questi due film al botteghino, furono solo un antipasto del più grande successo di Reitman: con Murray, Dan Aykroyd, Sigourney Weaver, Harold Ramis e Rick Moranis, Ghostbusters (1984) si rivelò il perfetto connubio tra umorismo ed effetti speciali dal grande budget. Incassando quasi 229 milioni di dollari solo negli Usa, il film che racconta la nuova e avveniristica attività di acchiappa-fantasmi su richiesta e a pagamento è stato tra le commedie di maggior successo degli anni ’80 ed ha generato un franchise che ha incluso un sequel di successo nel 1989 e due puntate nel nuovo millennio: Ghostbusters di Paul Feig nel 2016 e Ghostbusters: Legacy diretto dal figlio Jason Reitman (2021). E che ha riunito gli attori superstiti del film originale, con la produzione dello stesso Ivan Reitman.

E il regista irriverente di un insolito Schwarzenegger

Ivan Reitman è stato anche il regista dei film I gemelli (1988), Un poliziotto alle elementari (1990) e Junior (1994), dirigendo un insolito Arnold Schwarzenegger in veste comica (in due pellicole affiancato da Danny Devito). Il primo a profanare artisticamente l’immagine tutta muscoli e mitra dell’attore di Terminator, estrapolando  demiurgicamente da viso scolpito e fisico scultoreo ricreato in palestra, l’immagine di un gigante buono alle prese con ragazzini diabolici e donne capaci di stregarlo col sorriso e la dolcezza. Proprio in veste di improbabile gemello di Danny De Vito in Twins. In divisa da agente di polizia in trasferta in una scuola elementare. E negli insoliti panni di mammo alle prese con l’esperimento di una gestazione maschile, Schwarzenegger in veste comica ha offerto le prove muscolari e istrioniche tra le più convincenti del suo curriculum.

I film che hanno sdrammatizzato sul potere (in tutte le sue forme)

E, infine, ci piace ricordare tra i successi di Ivan Reitman film come Dave-Presidente per un giorno (1993). Due padri di troppo (1997). Sei giorni sette notti (1998). Evolution (2001). La mia super ex-ragazza (2006). Titoli che hanno sdrammatizzato sul potere in diverse delle sue forme: da quello politico e istituzionale a quello genitoriale, passando per quello che, con la seduzione, le donne esercitano sull’universo maschile. Già produttore di Disturbia (2007) e di Tra le nuvole (2009), diretto da suo figlio Jason, Ivan Reitman è tornato alla regia con Amici, amanti e… (2011) e Draft Day (2014). Gli ultimi regali del regista al cinema e ai suoi protagonisti chiamati ancora una volta, da Uma Thurman a Harrison Ford, a cambiare maschera e ribaltare le performances nel segno di un ironico distacco dai successi precedenti. Le ultime firme che il regista ha vergato con stile nel grande libro della storia del cinema, prima di passare definitivamente il testimone.

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