Napoli, bomba esplode sotto casa di un camorrista a Ponticelli: feriti una donna e il figlio 14enne

29 Set 2021 12:37 - di Gigliola Bardi
bomba napoli

Paura al quartiere Ponticelli di Napoli, nella periferia orientale della città: ieri sera una bomba rudimentale è esplosa in via Luigi Piscettaro, dove – secondo quanto emerso – abiterebbe un uomo ritenuto esponente del clan camorristico De Miccio. L’ipotesi è che fosse lui il destinatario dell’esplosione. Nella deflagrazione, che ha mandato in frantumi la vetrata esterna di un’altra abitazione, sono rimasti feriti in modo lieve una donna e il figlio di 14 anni, che non sarebbero collegati in alcun modo all’uomo indicato come possibile destinatario dell’intimidazione. Madre e figlio sono stati medicati sul posto. Sul caso indaga la Polizia di Stato del Commissariato Ponticelli. Si segue la pista della faida tra clan.

Maresca: «Basta scene di guerra a Napoli»

«Basta scene di guerra a Napoli. L’ordigno fatto esplodere ieri sera a Ponticelli è l’ennesima dimostrazione che c’è un’emergenza sicurezza in città», ha commentato dichiara il candidato sindaco di Napoli del centrodestra, Catello Maresca. «E inaccettabile che le madri e i figli di Napoli rischino di rimanere feriti mentre passeggiano per le strade dei propri quartieri. Lavoriamo per l’istituzione di presidi delle forze dell’ordine sul territorio e per l’installazione di un sistema moderno di videosorveglianza che garantisca l’incolumità dei cittadini». «Noi – ha concluso Maresca – siamo l’ultima speranza per rendere Napoli una città finalmente sicura».

Il grido d’allarme del quartiere per la bomba a Napoli

L’esplosione di ieri non è al prima che avviene nel quartiere. «Sappiamo che la battaglia per liberare Ponticelli dall’arroganza e protervia della camorra è lunga. L’ordigno esploso ieri sera nel cortile di un condominio in via Piscettaro contro l’abitazione di un esponente del clan De Micco è purtroppo l’ennesima conferma», ha dichiarato in una nota il “Comitato di liberazione dalla camorra – Disarmiamo Ponticelli”. «Siamo preoccupati – ha proseguito il Comitato – perché nella periferia est di Napoli le strade, i rioni e i cortili continuano ad essere campi di battaglia. L’ennesimo attentato dinamitardo è avvenuto a 50 metri da dove sorge il monumento per le vittime innocenti dell’agguato del’11 novembre del 1989 quando una paranza di killer fece fuoco all’esterno del bar gelateria Sayonara».

L’appello alle istituzioni e alle forze dell’ordine

Il “Comitato di liberazione dalla camorra” ha ribadito, quindi, «l’importanza di tenere accesi i riflettori sui quartieri di Ponticelli, San Giovanni a Teduccio e Barra. Al terrore camorrista continuiamo a rispondere con la mobilitazione e le iniziative messe in campo in questi mesi con associazioni, cooperative, volontariato, comitati, scuola e chiesa». «Il nostro appello – ha concluso il comitato – lo rivolgiamo alle istituzioni e alle forze dell’ordine affinché, oltre a mettere in sicurezza il territorio, si costruiscano vere e concrete opportunità per dare un’alternativa di vita».

(Foto di archivio)

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