M5S, se ne va pure la Trenta: troppi personalismi. “Non c’è più trasparenza, democrazia, coerenza”

3 Giu 2021 10:25 - di Lara Rastellino
M5S Trenta

Il M5S perde pure la Trenta. E dato che, come recita il vecchio adagio, a parlare chiaro si va, nel suo addio alle fila grilline, vergato rigorosamente su Facebook, l’ex ministra della Difesa commenta: «Lascio i 5 Stelle. Più precisamente questo Movimento». Un commiato «con tanto dolore, ma senza il rimpianto di non averci creduto e di non averci provato fino all’ultimo. Questa non è più la casa della trasparenza, della democrazia dal basso, della partecipazione e della coerenza con valori che sono e resteranno comunque miei». Una separazione maturata anche «perché il coraggio di andare contro, quando è necessario, è stato messo in secondo piano dai personalismi. Perché i troppi compromessi e le retromarce sono la negazione dei sogni di chi ha creduto in noi».

M5S, addio della Trenta: “Dovevamo cambiare il Paese e invece è cambiato il Movimento”

Tanta poesia e, tra le sue righe, anche parecchia ciccia. Nel suo discorso social, infatti, la Trenta si leva più di qualche sassolino dalla scarpa. A partire da quanto ha da ridire a (e su) Di Maio. Al quale l’ex ministra si rivolge per sottolineare: «Caro Luigi ti sarò sempre riconoscente per avermi voluto come Ministro della Difesa, dandomi una grande e unica opportunità. Mi sono sentita orgogliosamente parte della tua squadra. Dovevamo e volevamo cambiare il Paese e invece, tra troppe paure, è cambiato il Movimento. Da parte mia, e lo sai bene, non ho mai ceduto sui nostri valori imprescindibili. Anche quando alcuni – scrive nel suo j’accuse la Trenta – si sono messi contro di me cercando di infamarmi. Agli Stati Generali era stata promessa una svolta. Una grande riflessione partecipata per ripartire. E invece, per non ammettere che la base è altrove, tutto è finito velocemente in un cassetto».

M5S, Trenta: “Lascio il Movimento. Non è più la casa della trasparenza e della coerenza”

Troppi compromessi, troppe inversioni di rotta. E a questo punto, davvero anche troppi addii. Cosa resterà del M5S in frantumi si vedrà a breve. Intanto i sondaggi danno un piccolo assaggio di quello che è lo stato dell’arte del Movimento: alle prese con la metamorfosi del passaggio a partito politico. Dilaniato dallo scontro con Casaleggio sulla consegna dei dati degli iscritti. Depauperato da fuggitivi e dissidenti sempre più tentati di prendere le distanze dal governo Draghi. E allora, Elisabetta Trenta non chiarisce quali saranno le sue scelte in futuro. Non indica adesioni o ripari parlamentari. Però dice: «Lascio, ma non lascio la politica… E da qualsiasi parte andrò, porterò con me i valori che mi hanno fatto aderire al Movimento e che oggi, mi costringono a lasciarlo per realizzarli. Oggi c’è bisogno di competenza. Serietà e cuore. E io non smetterò di metterli a disposizione del sogno di rendere il nostro Paese e il nostro mondo un posto migliore per i nostri figli», conclude epicamente la Trenta nel suo sofferto, e risentito addio ai 5S.

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