Lo scienziato Dawkins vittima della cancel culture: è accusato di transfobia, gli ritirano il premio

20 Apr 2021 18:54 - di Adele Sirocchi
Dawkins cancel culture

Lo scienziato britannico Richard Dawkins finisce sotto accusa per le sue osservazioni sui trans. E l’‘American Humanist Association ha ritirato il premio Umanista dell’anno che era stato consegnato a Richard Dawkins 25 anni fa. Il tribunale dell’intolleranza , espressione della cancel culture, ha colpito ancora: lo scienziato è accusato di voler “umiliare i gruppi emarginati” usando “la maschera del discorso scientifico”. La notizia è riportata da The Guardian . 

Cancel culture, il premio era stato conferito a Dawkins nel 1996

Il premio era stato conferito nel 1996 a Richard Dawkins per i suoi “contributi significativi” nel comunicare concetti scientifici al pubblico. A suscitare scandalo è stato un tweet inviato da Dawkins all’inizio di questo mese, in cui ha paragonato le persone trans a Rachel Dolezal, l’attivista per i diritti civili che per anni si è comportata da donna di colore. “Nel 2015, Rachel Dolezal, presidente del White Chapter della NAACP, è stata denigrata per essersi identificata come Black”, ha scritto Dawson su Twitter. “Alcuni uomini scelgono di identificarsi come donne e alcune donne scelgono di identificarsi come uomini”. Bisogna che si apra su questo una discussione, ha esortato lo scienziato. 

Dawkins replica alle critiche

Dawkins in seguito ha risposto alle critiche, scrivendo: “Non intendo screditare le persone trans. Vedo che la mia domanda accademica “Discuti” è stata interpretata male come tale e lo deploro. Inoltre, non era mia intenzione allearmi in alcun modo con i bigotti repubblicani negli Stati Uniti che ora sfruttano questo problema “.

Dawkins: la biologia non conosce generi fluidi

Qualche giorno fa, in una intervista al Times, il biologo Richard Dawkins  aveva detto che quando incontra una persona transessuale è felice di usare il pronome che desidera, ma che si preoccupa del “culto del transgenderismo” in voga oggi. “Usi la parola ‘maschio’ quando sei un biologo nel caso dei mammiferi per chi ha cromosomi XY e ‘femmina’ per i cromosomi XX. Nel caso degli uccelli è il contrario. Non andrai lontano come biologo se inizi a scherzare con generi fluidi e cose del genere. Questa non è biologia”. Non è biologia ma è considerata transfobia. Un episodio sul quale riflettere mentre si intensifica la pressione per far approvare in Italia la legge Zan che inasprisce le pene per chi si macchia della critica al “culto del transgenderismo”.

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