Appello di Pedrizzi (Ucid) alle banche: “Si facciano carico delle difficoltà in cui versano le Pmi italiane”

18 Gen 2021 17:32 - di Redazione

Dopo l’articolo del Presidente della BCE apparso sul “Financial Times”, con il quale Mario Draghi sostiene che “La risposta alla crisi deve comportare un aumento significativo del debito pubblico e che la perdita di reddito sostenuta dal settore privato deve alla fine essere assorbita in tutto o in parte dai bilanci pubblici” ed invitava alla mobilitazione l’intero sistema finanziario del Paese e le banche in particolare che  dovranno consentire “scoperti di conto corrente o aprire linee di credito”, con una lettera aperta inviata al presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, il presidente del Cts dell’Ucid, Riccardo Pedrizzi, rivolge un pressante appello al sistema creditizio affinché consideri il momento di grave difficoltà che vivono le imprese italiane a causa della crisi da Covid.
Pedrizzi sottolinea come questa fase sia la più delicata per le piccole e medie imprese italiane, alle prese col rinnovo annuale degli affidamenti da parte delle banche.

“Queste verifiche amministrative periodiche – spiega Pedrizzi – avverranno sulle scorta dei bilanci dell’esercizio 2020, per cui oltre la metà delle imprese rischieranno di vedersi abbassare di uno, due e forse tre classi il proprio merito creditizio, così come la maggioranza dei professionisti e delle partite IVA. Questa previsione ci viene confermata dalle ricerche e dalle rilevazioni che molti istituti specializzati hanno recentemente effettuato”.
Da qui l’invito dell’Ucid al massimo sforzo da parte delle banche affinché si facciano carico del sistema Italia svolgendo un ruolo di sostegno economico e sociale all’intera filiera produttiva messa a dura prova dall’emergenza della pandemia.

“Ora, perché la crisi si è abbattuta proprio quando la nostra economia iniziava dal 2015 ad uscire dalla crisi precedente e cominciava a guadagnare buone posizioni, i singoli operatori e le famiglie che hanno resistito e che si prevede possano, a pandemia terminata o, quantomeno, attenuata, riprendere regolarmente la propria attività, non solo hanno diritto ad essere sostenute in questa congiuntura negativa – contrariamente a quanto afferma l’ex premier Mario Monti che vorrebbe invece farle fallire – addirittura dovrebbero essere premiate per la loro ammirevole capacità di resilienza. Ed allora è evidente che sarà necessario prendere in considerazione i bilanci del 2019 e non l’ultimo esercizio del 2020, fortemente condizionato dal Coronavirus del cui “shock – come giustamente sottolinea Mario Draghi – il settore privato non è responsabile e non può assorbire”, conclude Pedrizzi, rivolgendosi al presidente dell’Abi Patuelli.

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