Scuola, il Cts cambia ancora: gli studenti con le mascherine chirurgiche. E scoppia la polemica
Cambiano nuovamente le indicazioni del Cts sulle mascherine a scuola. Una settimana fa, il 27 agosto, infatti, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, in audizione alla Camera, aveva spiegato che per gli studenti andavano bene anche quelle di stoffa, «anche con Batman o Superman disegnato sopra». Ora, invece, lo stesso Cts si appresterebbe a raccomandare agli alunni “le mascherine chirurgiche, per la loro maggiore sicurezza, perché usa e getta”.
Polemica sulle mascherine chirurgiche a scuola
Bocciate dunque le “mascherine di comunità”, di recente protagoniste di una campagna promossa sui social dagli esperti dell’Oms. Una presa di posizione che ha dato il via a una vera e propria “guerra delle mascherine”, tra virologi ed ecologisti. I primi, infatti, si schierano con la scelta delle usa e getta, rimarcandone i vantaggi sanitari, mentre i secondi invocano a gran voce l’uso delle mascherine riutilizzabili, sottolineando i risvolti negativi delle altre in termini ambientali.
I virologi: “Bene le usa e getta, sono più sicure”
“La mascherina chirurgica ci dà una maggiore uniformità per quanto riguarda la vestizione e l’aderenza”, ha sottolineato direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Per il quale, dunque, non ci sono dubbi: a scuola la mascherina più sicura è “quella chirurgica, con tutti i requisiti, come già avviene per i viaggi aerei”. “Sì alle mascherine chirurgiche a scuola, con una distribuzione regolare negli istituti, un ricambio adeguato e la gratuità dei dispositivi”, anche per Fabrizio Pregliasco. Per il virologo dell’Università degli Studi di Milano, dunque, la nuova scelta del Cts è “corretta e all’insegna della massima precauzione”. “Anche perché – ha precisato – sono usa e getta e non presentano dubbi legati, ad esempio, alla disinfezione e al riuso“.
Ecologisti sul piede di guerra: “Così troppi rifiuti”
Sul fronte opposto, invece, gli ecologisti. ”La scelta di dare agli studenti mascherine monouso è sbagliata e va rivista. Con 11 milioni di mascherine chirurgiche al giorno, le scuole sforneranno quotidianamente 44 tonnellate di rifiuti da incenerire”, ha sostenuto il deputato del M5S Stefano Vignaroli, presidente della commissione bicamerale sulle Ecomafie. Secondo Vignaroli Cts e virologi sarebbero in errore, perché “lo stesso obiettivo di salvaguardia della salute si può ottenere con le mascherine di comunità”. E contro le mascherine chirurgiche si è fatto sentire anche l’ex ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ora presidente della Fondazione Univerde. “Anche a scuola continua il festival del monouso, in contraddizione con tutte le campagne per la riduzione dei rifiuti e plastic free”, ha detto, aggiungendo che “l’utilizzo dell’usa e getta amplificato nelle scuole è altamente diseducativo. E rischia di innescare anche fenomeni speculativi, moltiplicando sia i costi economici che ambientali”.