Uil, il nuovo segretario Bombardieri parte con la gaffe
L’emozione tradisce il neo leader Uil Pierpaolo Bombardieri. Al termine della sua relazione, il successore di Carmelo Barbagallo, tra applausi e omaggi floreali, bacia e abbraccia uno per uno i membri della segretaria sindacale. Una gaffe che non sfugge ai fotografi. Una distrazione che avrebbe scandalizzato tanti se fosse stata compiuta a piazza del Popolo, nelle stesse ora, da qualcuno dei partecipanti. Ma giustidicata dalla commozione del momento, visto il rigido protocollo, adottato e rispettato dal consiglio confederale della Uil, dal Qr Code per l’ingresso dei partecipanti al distanziamento tra le poltrone nell’ampia sala della Nuvola dell’Eur, fino alle mascherine tenute sul volto da tutti, a cominciare dallo stesso Bombardieri, governo compreso.
“Il governo deve avere più coraggio”
“Lo chiediamo al governo, alla politica. Serve coraggio. Lo rivendichiamo per combattere le diseguaglianze sociali ormai insopportabili”. È questa per Bombardieri, la priorità massima che dovrà improntare gli interventi del futuro. Poi cita l’ultimo Premio Nobel per l’Economia, Esther Duflo. “I problemi dei paesi ricchi assomigliano sempre di più a quelli dei paesi poveri. Persone abbandonate, diseguaglianze galoppanti, totale assenza di fiducia nel Governo, nella società, stati egoisti e divisi”.
Bombardieri ribadisce la barra a sinistra della Uil
Dal palco del consiglio che lo ha eletto nuovo segretario generale, Bombardieri ribadisce continuità con Barbagallo. “Se anche cambia il timoniere, la rotta resta la medesima. Andremo per mari magari burrascosi ma abbiamo un patrimonio di esperienze, lezioni e insegnamenti. Valori che non disperderemo e che saranno la stella polare che orienta anche nella notte più buia”. Bombardieri ha ribadito la forza di un sindacato “che incarna i valori del socialismo, della tradizione socialdemocratica europea più nobile, del repubblicanesimo più autentico”. Un sindacato, conclude Bombardieri, “che si colloca sulla sponda progressista di questo Paese” che si schiera contro “il nazionalismo esasperato e ogni sovranismo”, “non spaventati dal diverso, lo sia esso per etnia, per provenienza geografica, per esperienza di vita, ma convinti che nella sintesi fra le diversità una società cresca, si evolvi, migliori”.