Riapertura, si rischia il caos. Ursula von der Leyen chiede ai 27 di procedere insieme

15 Apr 2020 16:50 - di Redazione

Sos riapertura a più velocità, Ursula von der Leyen corre ai ripari. Economie ancora chiuse. Paesi allo stallo che spingono per riaccendere i motori. L’Unione europea cerca di correre ai ripari. Alcuni Stati hanno hanno già allentato le misure per rispondere alla pandemia.

Von der Leyen: unica strada per la riapertura

Così Bruxelles ha esortato i Ventisette a seguire una strada coordinata di uscita dall’emergenza. Sul fronte finanziario la presidente della Commissione europea ha parlato di «migliaia di miliardi» da investire. Ma non è entrata nei dettagli.  Il problema è che il bilancio europeo si basa su contributi nazionali. Il  grosso dell’impegno finanziario del bilancio 2021-2027 dovrà avvenire nei primi tre anni.  I capi di Stato e di governo si riuniranno nuovamente in teleconferenza il 23 aprile. La Commissione Europea già in passato ha utilizzato “a leva” risorse finanziarie fornite dagli Stati membri per raccogliere soldi sul mercato. E’ un meccanismo “sperimentato”. E già noto agli Stati membri, ha detto. Anche se non è mai stato applicato su vasta scala.

«La pandemia influenzale ha colpito i Paesi membri in momenti diversi”,  ha ricordato. “Quindi  non esiste una strategia valida per tutti. Allo stesso momento. Vogliamo però dare ai Ventisette un quadro di riferimento». Tre i criteri per valutare una fine graduale della quarantena. Calo del contagio, sufficienti capacità mediche. E sufficiente capacità di monitoraggio dei cittadini.

Tre criteri da rispettare

Quest’ultimo aspetto è legato al tracciamento delle persone sane, malate, guarite o immuni. «L’uso di tali applicazioni mobili dovrebbe essere volontario. In base al consenso degli utenti. E nel pieno rispetto delle norme europee sulla privacy e sulla protezione dei dati personali.  E la tracciabilità dovrebbe essere consentita solo su base anonima e aggregata».

La Ue sostiene che “le restrizioni ai viaggi e i controlli alle frontiere saranno revocati ina volta che la situazione epidemiologica delle regioni frontaliere converga in modo sufficiente”. Sempre secondo Bruxelles, «gli Stati membri limitrofi dovrebbero rimanere in contatto, mantenendo un coordinamento con la Commissione». La Commissione europea presenterà a breve «orientamenti più dettagliati» su come ripristinare progressivamente i servizi di trasporto e la libera circolazione. Sul versante sanitario, Bruxelles ha annunciato che il 4 maggio organizzerà una conferenza per raccogliere aiuti da utilizzare per finanziare la ricerca su vaccino. E trattamenti contro il virus Covid-19.

I negozi sono stati riaperti in Austria e fabbriche sono ripartite in Spagna; mentre la Francia invece ha allungato la quarantena al 11 maggio. Secondo alcuni osservatori, il rischio è di assistere allo stesso disordine a cui abbiamo assistito al momento dell’introduzione della quarantena

Commenti

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  • rino 17 Aprile 2020

    Si sta continuando a preparare la progressiva riapertura con discriminazione per fasce di età e ora anche di sesso, proposta dalla Van der Leyen in stile, tipicamente nazi-efficentista, senza pensare che questa “grande trovata” permetterebbe di far circolare proprio le persone resistenti al virus, cioè asintomatiche, ma infettate e favorirebbe la diffusione la continuazione dell’epidemia.
    Se si deve ripartire, bisogna liberare la popolazione dagli arresti domiciliari e dal confinamento nei comuni di residenza, con la sola adozione dei mezzi di protezione individuali. Solo così non ci sarà disastro economico.
    Come si può far decollare l’economia se possono circolare solo le donne e e i giovani, se si deve andare a piedi, perché i rari mezzi pubblici devono viaggiare mezzi vuoti e se per fare una spesa di dieci minuti si deve fare un’ora di fila? Così non va! Esperti di che? Certamente non di buon senso. Intanto gli immigrati circolano indisturbati.

  • Ewiak Ryszard 16 Aprile 2020

    Dove ci stiamo dirigendo adesso? La Bibbia dice: “Al tempo fissato [il re del nord] tornerà”. (Daniele 11:29a) Il ritorno della Russia significa qui crisi, che eclisserà la Grande Depressione, la disgregazione non solo dell’area euro, ma anche dell’Unione europea e della NATO. Molti paesi dell’ex blocco orientale tornerà nella sfera d’influenza della Russia. COVID-19 accelererà questo processo. Questo sarà l’ultimo segno prima della guerra nucleare globale. (Daniele 11:29b, 30a; Rivelazione 6:4) Questo, tuttavia, non sarà la “fine del mondo”. Come predetto Gesù, ma sarebbe “l’inizio dei dolori”. (Matteo 24:7, 8)

  • federico 16 Aprile 2020

    Potrebbe istituire anche lei una commissione, una supercommissione di super occupatori di poltrone