Bankitalia, la Meloni punge Di Maio: “Ha finalmente scoperto che la vigilanza non funziona”
Banche, il governo non riesce a risolvere il problema del sistema. E Fratelli d’Italia lo sottolinea. “Dopo dissesti Carige e Popolare Bari, Di Maio scopre che qualcosa non va nel sistema di vigilanza bancario. Peccato M5S abbia bocciato proposta di Fdi su nazionalizzazione Bankitalia per mettere fine a questo conflitto d’interesse, dove l’ente vigilante è di proprietà dei vigilati”. Lo scrive puntualmente su twitter la leader di Fdi, Giorgia Meloni.
Di Maio aveva infatti provato a tirarsi fuori dall’affaire-banche. “Bankitalia faccia autocritica, il suo silenzio è imbarazzante”. Così il ministro degli Esteri e leader Cinquestelle in una intervista al Sole 24 Ore, parlando della crisi della Popolare di Bari. “È giusto che i magistrati indaghino. Una banca non è che fallisce dal nulla. E soprattutto è opportuno approfondire anche come, quando e in che forma Bankitalia ha vigilato, perché qui è necessario che ognuno si assuma le sue responsabilità” afferma.
E aggiunge: “Trovo imbarazzante il silenzio che ha regnato fino a oggi. Nemmeno una parola non dico, necessariamente, di scuse, ma almeno mi sarei aspettato un po’ di autocritica da parte di chi aveva il compito di vigilare, ovvero Bankitalia. E invece nulla. Non gli fa onore”. “Serve – osserva Di Maio – una riforma che dia al Parlamento più voce in capitolo, con le giuste precauzioni, nella scelta dei vertici, e la vigilanza va riformata per essere maggiormente incisiva negli interventi preventivi. Bisogna fare in modo che casi come quello della Popolare di Bari non si verifichino più in questi termini. È evidente che il sistema va e deve essere tutelato, che il primo passo è sempre tutelare i risparmiatori, ma questo non significa che chi ha sbagliato non debba pagare i suoi errori”.
Anche la Lega attacca sulle banche. “Di Maio afferma che per migliorare la vigilanza sulle banche serve una riforma che dia più poteri al Parlamento? Forse ho letto male io o forse il Luigi Di Maio che ha detto queste cose al Sole24Ore non è lo stesso capo politico del movimento, che da un anno blocca l’insediamento della commissione parlamentare sulle banche perché non hanno ancora trovato a chi farla presiedere… Se avessero voluto far partire la commissione parlamentare sulle banche avremmo avuto già un anno di tempo per lavorare e far funzionare meglio i controlli di cui oggi parla Di Maio”.
“Per cui ora Di Maio e i Cinque Stelle almeno abbiamo il buon gusto e il buon senso di stare zitti evitando di rendersi ridicoli”. Lo dichiara il vicepresidente leghista del Senato, Roberto Calderoli. “Ad ogni modo se Di Maio ha fretta lo dimostri. Io sono un componente della commissione parlamentare sulle banche e sono pronto a lavorare da domani mattina, ma evidentemente ancora non hanno trovato quello per loro giusto per presiederla. Io sono pronto ancora oggi a votare Lannutti se vogliono partire…”, conclude.