Droga: vecchie e nuove sostanze invadono l’Europa. Dagli Usa una sostanza più potente del fentanyl
La droga invade l’occidente con sostanze sempre più sofisticate. Dalla ketamina al fentanyl, tristemente importato dagli Stati Uniti, crescono le sostanze stupefacenti in Europa che occupano trasversalmente tutte le età, iniziando ovviamente da quella giovanile.
Il fenomeno droga in Europa, Spagna in testa per cocaina
La diffusione della droga nel Vecchio Continente è abbastanza longitudinale. Nel consumo di cocaina gli Spagnoli hanno il primato con 19,4% seguiti dai britannici con 16.5%. L’Italia si ferma a 9.5%. I britannici sono i primi nel consumo di amfetamine con 17.1% (4.3% per l’Italia), ecstasy con 17.2% (5.4% per l’Italia) e Lsd (9.9%). Considerando solo gli uomini, il 53.7% dei danesi ha fatto uso almeno una volta di cannabis, a seguito la Repubblica Ceca con 53.2% mentre gli Italiani si fermano a 42.2%.
Il fenomeno del fentanyl
Il fentanyl è l’astro nascente nel mondo degli oppioidi e degli stupefacenti in generale. Fino a 50 volte più potente della morfina, trova sempre più spazio come droga da spaccio per il costo contenuto e la versatilità con cui può essere utilizzato: da solo, come sostanza da taglio per l’eroina, o mischiato a cocaina e altri eccitanti in un cocktail in stile Speedball. I morti negli Stati Uniti sono ormai decine di migliaia ogni anno, e annoverano nomi famosi come quelli di Prince e Coolio.
Negli Usa 112 mila decessi ma arriva una droga ancora più forte: i nitazeni
E mentre le autorità americane tentano di arginare la peggiore epidemia di oppiacei della loro storia (con 112mila decessi da overdose di oppioidi registrati nel 2023), un nuovo pericolo sta facendo capolino all’orizzonte. Si chiamano nitazeni, e sono una classe di oppioidi sintetici anche 40 volte più potenti del fentanyl, e hanno già provocato più di 200 morti tra Europa e Stati Uniti dal 2019, anno in cui sono entrati nei radar delle forze di polizia internazionali.
I nitazeni sono una classe di oppioidi sintetici caratterizzati da una peculiare struttura molecolare. Sono stati scoperti negli anni ‘50 nei laboratori di un’industria chimica austriaca, la CIBA Aktiengesellschaft, che ha sintetizzato vari analoghi della molecola progenitrice, l’etonitazene, con diversi livelli di affinità per i recettori degli oppioidi, e quindi di potenza. Il loro utilizzo come antidolorifici non è mai decollato, anche per il fatto che danno velocemente dipendenza e causano facilmente depressione respiratoria. E per questo per decenni non se ne è più sentito parlare, fino a quando non sono spuntati nel mercato illegale delle sostanze stupefacenti.