Milano, annullato l’incontro su Israele alla Statale per il rischio incidenti. L’organizzatrice: “Democrazia calpestata”

3 Mag 2024 15:03 - di Gabriele Alberti
Statale di Milano

All’università Statale di Milano è saltato il convegno, originariamente in programma per il prossimo 7 maggio, dal titolo «L’unica democrazia del Medioriente. Israele fra storia e diritto internazionale». E’ l’ennesima abdicazione al movimento Propal che sta mettendo a ferro e fuoco le università italiane, usa, francesi. IQuel convegno non s’ha da fare, pena la paura di trasformare l’ateneo in un campo di battaglia. Il convegno avrebbe dovuto aprirsi con i saluti del rettore Elio Franzini seguito dagli interventi di Hillel Neuer, direttore esecutivo UN Watch; Marco Cuzzi della Statale, Alessandra Veronese dell’Università di Pisa. Concludendo con la testimonianza di Alexandre Del Valle sulla Fratellanza Musulmana in Europa. All’incontro erano stati invitati anche giornalisti come l’inviato Fausto Biloslavo. E analisti internazionali. Per l’organizzatrice Cristina Franco, dell’associazione «Italia Israele» di Savona, «non c’erano le condizioni per lavorare in serenità. E abbiamo deciso insieme all’associazione milanese “Pro Israele” di Alessandro Litta Modignani di rinviare tutto per senso di responsabilità».

Gli organizzatori: da noi responsabilità, ma non siamo più disposti a tollerare”

«Volevamo proporre un’ora di civile dibattito – commenta con amarezza Cristina Franco – ma non c’è più democrazia. Abbiamo deciso di rinviare tutto per senso di responsabilità. Ma non siamo più disposti a tollerare». Dopo le offese a Liliana Segre, le minacce a Molinari e Parenzo, le presentazioni di libri interrotte; le aggressioni verbali e fisiche alla Brigata Ebraica il 25 aprile, oggi tocca a un altro ateneo di prestigio “arrenndersi” al clima intimidatorio creato dai manifestanti pro- Palestina. Il clima di tensione anche nell’ateneo milanese è stato considerato infatti troppo rischioso. Per organizzare il convegno, sarebbe stato necessario schierare la celere in assetto antisommossa, spiegano gli organizzatori, e allestire altre misure di contenimento, anche con la possibile chiusura di aule e uffici dell’università. Uno scenario che le associazioni hanno voluto evitare, rinunciando al dibattito.

“La nostra non era propaganda”

L’intolleranza che abbiamo visto nei campus americani ha un riflesso immediato anche negli atenei italiani. Il caso della Statale di Milano è clamoroso, si doveva ragionare attorno ai temi di un docu-film sul 7 ottobre. Eppure il rischio che tale dibattito avrebbe potuto creare ha portato alla decisione.  «A differenza di altri, abbiamo rispetto dei poliziotti, delle strutture e delle autorità universitarie – aggiunge Franco –. Per garantire l’incolumità dei relatori e per evitare enormi disagi all’ateneo abbiamo quindi deciso di annullare il convegno. A cui si erano già iscritte più di cento persone. La nostra non era propaganda, volevamo dare un contributo serio al dibattito su Israele. Ma a quanto pare non è possibile. Comunque per noi è solo un rinvio. Riproporremo l’evento in tempi, luoghi e modi che riterremo più opportuni. Ma qui siamo di fronte a una libertà violata».

La Statale di Milano: era stato proposto un convegno on line

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