Una delle cuginette di Caivano scrive alla mamma: “Sono due mesi che non vi sento e mi sento morire”

30 Dic 2023 17:59 - di Redazione
Caivano

“Cara mamma, da quando mi hanno allontanato da te mi sento sola ogni giorno. Mi manchi. Mi sento morire, vorrei uscire con tutti i miei fratelli, ma ormai sono già due mesi che non vi sento e mi sento morire. Nessuno potrà mai prendere il vostro posto”. Sono le parole di una delle due cuginette di Caivano alla mamma. La lettera della 12enne vittima, insieme alla cugina di 10, di abusi sessuali reiterati al Parco Verde, è stata pubblicata oggi sul Messaggero.

Dopo i fatti, la minorenne è ospite di una casa famiglia (idem sua cugina ma in un’altra struttura) e non ha avuto alcun contatto con la famiglia, neanche a Natale. Lo hanno stabilito i giudici, in quanto – si legge sul quotidiano – non è ancora stata ascoltata in sede di incidente probatorio e le sue dichiarazioni, non ancora raccolte per cristallizzare la prova, potrebbero essere condizionate.

Diverse le istanze dell’avvocato di famiglia Angelo Pisani affinché vi fosse un incontro con i genitori, ma niente. La bambina è riuscita soltanto a far avere alla mamma la lettera in cui si legge: “Siete genitori bravi mi avete dato il rispetto e l’educazione, ma non ti preoccupare mi trovo bene, però non vediamo l’ora di ritornare tutti insieme, vi voglio bene, lo sapete, non vedo l’ora di ritornare, mamma”.

Nell’inchiesta sono nove le misure di custodia cautelare nei confronti di sette minorenni e due maggiorenni accusati di avere violentato le due cuginette di 10 e 12 anni a Caivano emesse dai magistrati napoletani a settembre. L’indagine era nata proprio dalle denunce dei genitori dopo che un messaggio sul cellulare del fratello di una delle due piccole vittime aveva svelato l’orrore alle famiglie. A dicembre ad uno dei maggiorenni sono stati concessi i domiciliari in un comune del Veneziano con il braccialetto elettronico. Una decisione contestata dalla Procura e dai legali delle due giovanissime vittime, che sottolineano «la personalità violenta e trasgressiva» del 19enne e il «ruolo da protagonista nella vicenda».

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