Spuntano come funghi: nuova retata di extracomunitari “furbetti” del Reddito di cittadinanza

4 Ott 2023 8:52 - di Lucio Meo

Non si fermano le operazioni di verifica sul Reddito di cittadinanza, anche alla luce della decisione del governo di precluderne l’accesso a chi non è in condizioni di non poter lavorare. Ma sono ancora tanti i “furbetti” che per anni lo hanno incassato grazie ai pasticci nei controlli dei grillini e che ora spuntano come funghi per effetto della linea dura imposta dal governo. Oggi una nuova “retata” si segnala a Torino, dove sono entrati in azione i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia: effettuata l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torino nei riguardi di 103 carte di pagamento abilitate anche all’accredito del reddito di cittadinanza e dei relativi saldi, per un importo di circa 100mila euro.

Reddito di cittadinanza, accuse di associazione a delinquere

Ai risultati si è pervenuti all’esito di specifici accertamenti di polizia giudiziaria avviati nel contesto dell’operazione “Terra Promessa” del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino, la quale – nello scorso mese di dicembre – aveva portato all’esecuzione di misure cautelari personali disposte dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale nei confronti di 7 persone, gravemente indiziate della commissione di reati, tra cui l’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla permanenza illegale sul territorio italiano nonché alla truffa aggravata in danno dello Stato, alla falsità ideologica e alla sostituzione di persona, con il sequestro di profitti illeciti conseguiti dagli indagati.

Le indagini avevano fatto emergere come il presunto sodalizio avesse esercitato sistematicamente le proprie attività illecite attraverso la gestione diretta di due Centri di Assistenza Fiscale (CAF) ubicati nella città di Torino, predisponendo atti e documenti utili a ottenere indebitamente rilasci e rinnovi di permessi di soggiorno nonché prestazioni economiche, di varia natura, sotto forma di reddito di cittadinanza, indennità di maternità, bonus baby sitter, bonus fiscali, bonus e sostegni al reddito in relazione al “Covid”, NASPI (nuovo assegno sociale per l’impiego) e rimborsi IRPeF non spettanti, dall’INPS e dall’Agenzia delle entrate, a beneficio di una moltitudine di soggetti extraunionali. Durante le perquisizioni svolte nel corso dell’operazione erano state rinvenute e sequestrate 103 carte di pagamento, risultate nella piena e completa disponibilità di due dei principali indagati.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi