Moni Ovadia: mi dimetto, c’è un nuovo fascismo. FdI: non faccia il martire, è una sua libera scelta

17 Ott 2023 10:24 - di Redazione
Moni Ovadia

Moni Ovadia si dimette da direttore del teatro di Ferrara. E grida al “nuovo fascismo”. Ovadia era stato molto criticato per le sue affermazioni dopo l’assalto di Hamas contro Israele.  «Israele lascia marcire le cose, fingendo che il problema palestinese non esiste, per cancellare la stessa idea che i palestinesi esistano; e la comunità internazionale è complice: questi sono i risultati», aveva commentato.

Ora la sinistra vuole farne un martire e anche lui probabilmente si sente tale.  “Ho trovato inopportune le dichiarazioni di Moni Ovadia – commenta Federico Mollicone di FdI, presidente della Commissione Cultura della Camera – ma le sue dimissioni sono una sua libera scelta individuale”.

“Chi ricopre un incarico pubblico, come un direttore di un teatro interamente sostenuto da fondi pubblici, si deve astenere da commenti che possano offendere la sensibilità di chiunque -affonda Mollicone- soprattutto su argomenti così sensibili in momenti così tragici come quello della strage terroristica di Hamas”. Ma, sottolinea Mollicone, “nel rispetto delle opinioni di ciascuno, se lui si dimette è una sua libera scelta. La sinistra dunque non crei martiri inesistenti”.

Vittorio Sgarbi difende Moni Ovadia: “Io mantengo la distinzione dicendo che non doveva fare quella dichiarazione, ma lo difendo chiedendo al sindaco di rifiutare le dimissioni”. “E’ nata la sensazione – prosegue Sgarbi – che il consiglio comunale di Ferrara, essendo tutto contro di lui, dal Pd a Fratelli d’Italia, e da ultimo anche Italia Viva, potesse bocciare la richiesta di fondi per il teatro. Così lui si è dimesso per evitare che il teatro avesse un limite di finanziamenti per colpa sua”.

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