Metodi francesi: famiglia di immigrati fatta scendere con la forza dal treno per Ventimiglia (video)

24 Ago 2023 11:15 - di Penelope Corrado
treno per Ventimiglia, gendarmi francesi

Accade sulla lungo la linea ferroviaria Ventimiglia-Cuneo. Protagonisti una famiglia di ivoriani – una coppia con una donna incinta e un bambino di un anno – in viaggio sul treno verso l’Italia. Davanti al loro gli uomini della Gendarmerie francese che con un blitz degno di un raid anti-terrorismo li costringono a scendere dal convoglio (Sortez du train, maintenant”, “Scendete dal treno, ora!”).

Arrivano immagini emblematiche del metodo Macron coi migranti, nel video girato con lo smartphone da un insegnante e giornalista della “Guida di Cuneo” alla stazione di Breil, una località nella valle francese della Roya, lungo la linea ferroviaria Ventimiglia-Cuneo.

Metodo Macron per i migranti: la lezione francese sul treno per Ventimiglia

Il video, pubblicato oltre che sul profilo social dell’insegnante e su LaGuida.it, è stato ripreso dall’edizione nazionale de La Stampa. L’intervento che ha suscitato molte critiche e proteste sul treno – si sente distintamente chiedere ai gendarmi di fermarsi – e poi sui social, ha avuto luogo nel tardo pomeriggio di ieri a Breil, in territorio francese, sulla linea Ventimiglia-Cuneo che attraversa la valle Roya, tra il colle di Tenda e la riviera ligure. Nel video si sentono le urla della madre e il pianto disperato del bambino. La famiglia ivoriana, che, parlando in francese, ha detto di essere in possesso di documentazione della Croce Rossa per andare in Italia e di non volersi fermare in Francia – è stata poi fatta scendere a forza dai gendarmi transalpini a Breil. Tornano alla mente le lezioni di Macron all’Italia sull’accoglienza dei migranti: l’accoglienza del governo Meloni era stata definita disumana. Eccoli invece, gli umani gendermi francesi.

“Mai vista una cosa del genere”

Questa la testimonianza dell’insegnante cuneese Paolo Bogo, che poi ha postato in rete il video. «Continuavano a sostenere di avere il diritto di rimanere a bordo perché erano su un treno che li conduceva in Italia – spiega a La Stampa -. I gendarmi allora, hanno iniziato a chieder loro di scendere dal treno anche usando parecchia violenza, sia verbale che fisica. Eravamo tutti sconvolti. Abbiamo iniziato a urlare di smetterla. Ma non si fermavano. La donna piangeva, con lei il bambino. Non ho mai visto nulla del genere, scene non accettabili in un Paese democratico. Ad un certo punto volevano che ci spostassimo per poterli prelevare con la forza. Alla fine la famiglia si è arresa e sono scesi».

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