Suor Monia Alfieri, video di sesso tra minori? Additare i singoli colpevoli non basta: vi spiego perché
Non fa sconti Suor Monia Alfieri, e analizzando l’orribile vicenda di cronaca che arriva da Firenze, che vede come protagonisti e vittime dei minorenni tra i 12 e i 15 anni, alle prese con alcool, droghe leggere, rapporti sessuali filmati e fatti girare nelle chat, va dritta al punto. Senza infingimenti retorici e barocchismi pedagogici. Al di là di steccati legato a ideologie o tesi giustificatorie, tuona: «Fatto salvo il rispetto per le persone coinvolte e per le indagini ancora in corso, chiedo che ci sia risparmiato quell’atteggiamento fatto di un misto di finta pietà e di paternalismo. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità».
Suor Monia Alfieri, i fatti di Firenze? «Ognuno si assuma le proprie responsabilità»
Già, quel paternalismo d’accatto che punta genericamente l’indice contro i singoli e la circostanza del momento, ciclicamente additati come mostri tentacolari, tanto insidiosi quanto interscambiabili con altri protagonisti di brutte vicende di cronaca. Altre vittime che la storia sociale archivia con una velocità degna dei nostri tempi. Individuando, poi, in quei germi di violenza e nel seme dell’infelicità, l’origine di tutti i mali. Ma finendo, in conclusione per assolvere e dimenticare colpe e colpevoli di quella o quell’altra circostanza, fino a sbiadirne contorni e responsabilità.
Video con sesso tra minori? Non basta individuare i colpevoli tra i giovani…
E allora, si chiede emblematicamente Suor Monia Alfieri in riferimento all’ultimo orrore toscano: «Chi ha dato a quei minorenni i soldi per comprare alcool. Droghe. Preservativi?». E ancora, proseguendo nella sua requisitoria: «Chi ha lasciato che dei minorenni festeggiassero in casa, da soli, il Capodanno? O chi non ha controllato, per mesi, forse anni, i contenuti dei cellulari di quei giovani?».
Suor Monia Alfieri: «In quale ambienti sono cresciuti? Non è coinvolta solo la famiglia, ma tutta la società»
Interrogativi, quelli che la religiosa si pone, che rivelano in nuce la risposta stessa. Tanto che Suor Monia Alfieri – Cavaliere al merito della Repubblica e paladina delle scuole paritarie – nella sua riflessione pungente e lucida come sempre – continua chiedendosi: «Come è possibile che dei ragazzi così giovani siano arrivati a compiere simili azioni che testimoniano il degrado più totale? In quale ambiente sono cresciuti? Su questo fronte, ovviamente, non è coinvolta solamente la famiglia. Ma è coinvolta tutta la società». E per società, la religiosa, si riferisce a tutti, ma proprio tutti, comunità familiari e istituzionali. Personaggi pubblici e punti di riferimento personali.
E per società, Suor Monia Alfieri, intende proprio tutti i suoi componenti…
«La scuola, la parrocchia, tutte le realtà aggregazionali, a vario titolo – si chiede infatti Suo Monia – sono divenute così impotenti? O meglio: le loro proposte sono divenute così poco credibili? Chi scrive, sia chiaro, conosce benissimo la fatica dell’educare. E sa bene che il fallimento educativo è da mettere in conto». Mal al tempo, non può fare a meno di rilevare: «Dall’altra, i personaggi pubblici, dello spettacolo, dello sport, delle Istituzioni, quale immagine di uomo e di donna stanno trasmettendo? Il tutto amplificato dai social? Chiedo, pertanto, che, davanti a simili episodi, – conclude Suor Anna Monia Alfieri – l’atteggiamento sia onesto: ognuno si assuma le proprie responsabilità. E da tale assunzione scaturisca un radicale cambiamento di vita. Per tutti. Il riscatto, il cambiamento sono possibili. Ma possono avvenire solo nella verità».