Schlein fa la Masaniella contro l’autonomia ma De Luca la boicotta. Pd spaccato a Napoli
Metti che il Pd contesta l’autonomia differenziata, organizza una due giorni nella capitale del Sud, a Napoli, chiamando a raccolta tutti i dirigenti meridionali e che a boicottarla è proprio il padrone di casa, Vincenzo De Luca, governatore della Campania. E’ successo ieri ai quartieri spagnoli, dove è concentrata la pattuglia democratica con l’assenza del protagonista principale.
Nella sfida dialettica tra segretaria e governatore De Luca sembra trionfare. Fa convocare il consiglio regionale proprio nella giornata di ieri e tutti e nove i consiglieri del Pd disertano l’appuntamento di partito, indebolendo già in partenza il proposito di Schlein di unire la classe dirigente meridionale del Pd contro il progetto di riforma avanzato dal ministro Calderoli.
“Una propaganda del tutto inutile”
“Una piccola mattinata propagandistica che non serve a nulla”: così Vincenzo De Luca aveva definito la due giorni organizzata dal Pd contro l’autonomia differenziata a Napoli. All’invito ricevuto dal Nazareno pare che il presidente della Regione non abbia nemmeno risposto, a conferma di una guerra tra i due iniziata con la dichiarazione di Schlein di non voler concedere il terzo mandato al presidente tra due anni ( si voterà il 2025) e proseguita con la dura reazione di De Luca. Uno dei primi attacchi del governatore campano risale allo scorso aprile quando, durante un’assemblea provinciale del Pd, De Luca disse: “Vengo da un grande e glorioso partito in cui c’erano uomini che si chiamavano Enrico Berlinguer, Amendola, Nilde Iotti, Terracini. Oggi abbiamo un po’ di arte povera“. E a propositi della due giorni napoletana, il governatore ha aggiunto con ironia” Ma quale convegno sull’autonomia differenziata? Calderoli la sua proposta di legge l’ha presentata già sei mesi fa e tutti dormivano, quindi chi sta combattendo contro l’autonomia differenziata è De Luca ed è la Campania, che ha cercato di spingere tutte le forze politiche”
Un partito lacerato
Quello che emerge dall’iniziativa napoletana è la presenza di un partito spaccato e non solo in Campania. L’intero gruppo dirigente meridionale vive con profondo disagio la segreteria Schlein. Del resto, le primarie di partito, quelle riservate gli iscritti, avevano decretato la vittoria di Bonaccini, poi ribaltata dal voto popolare. I primi mesi della nuova segretaria, le sconfitte cocenti negli appuntamenti elettorali, hanno aperto una crepa difficilmente risanabile.