Pd, Schlein al ridicolo, incassa le bordate di De Luca e elude la replica minimizzando: beghe interne
Tutti contro la Schlein, ma De Luca più di tutti. La segretaria Pd incassa. E ospite di In Onda su La7, alla luce delle aspre critiche mosse dal governatore campano replica stancamente: «Il cambiamento non piace a tutti, evidentemente non andrò a genio a tutti. Ma alle polemiche personali non rispondo. Rispondo con la politica…». E si ritorna a bomba sulle frecce avvelante scagliate da De Luca che, solo ieri, è tornato ad attaccare la segretaria del Pd con parole durissime. E parlando di «sequestro del Pd in Campania», e di sinistra italiana «estremamente povera e incapace di mantenere il nesso di coerenza tra quello che si dice a parole e il modo in cui si vive», riapre una ferita in seno al Pd, dura da sanare.
De Luca contro la Schlein: ma al vetriolo la segretaria sceglie di non rispondere
Non solo. Spaziando con attacchi che, tra forma e sostanza, il governatore ha scagliato contro la numero uno del Nazareno e il partito che dirige, ha animato un fuoco di fila di invettive e allusioni sardoniche che dicono molto sulla spaccatura che mina il Pd nelle fondamenta. Una bufera, quella in corso tra i due, che ieri il presidente di Regione ha rinfocolato tuonando nell’atto di tirare le somme su partito e segretaria: «Mi imbarazza avere gente che magari consuma 300 euro l’ora per le imbecillità, e 300 euro l’ora sono i due terzi di una pensione al minimo. E mi domando quale credibilità possa avere chi ha questo rapporto di coerenza fra il modo di vivere e il modo di parlare».
Pd, la Schlein alle corde e De Luca infierisce con colpi sotto la cintura
Dettami, regole e eccezioni, che il Pd fatica a gestire. E che la Schlein, distratta da aperitivi alla limonata e accordi stentati siglati in ascensore, non riesce a giustificare. Una crisi tutta interna al Nazareno che sta sfiancando frondisti, dirigenti e vertici del partito, sotto botta di ribelli, dissidenti e contestatori. Un partito, quello democratico, a cui gli elettori hanno presentato il conto a ogni ultimo appuntamento elettorale: amministrative in Molise comprese. E allora, non è un caso se, proprio su primarie e terzo mandato si è giocato anche il match di ieri tra De Luca e Schlein: uno scontro senza esclusioni di colpi sotto la cintura.
L’affondo di De Luca sul terzo mandato: «Schlein ne ha 3, è una “cacicca” ante litteram»
«Questo problema del terzo mandato viene sollevato da gente che ha tre, quattro, cinque, sette mandati. L’onorevole Schlein ha 3 mandati, se li è già concessi», ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, interpellato sul tema di una sua possibile candidatura per un terzo mandato alla guida della Regione. Circostanza al momento non prevista dalla legge elettorale della Campania. «Schlein si è già concessa tre mandati – ha precisato il governatore sceriffo –: Parlamento europeo, Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, Parlamento italiano. Direbbe qualcuno che è una “cacicca” ante litteram».
Ma la segretaria per ora si limita a schivare il fuoco “amico”
E sempre ieri, Elly Schlein chiamata in tv a replicare alle polemiche al vetriolo di De Luca, sulla possibile ricandidatura del presidente della Regione Campania, ha fiaccamente commentato: «Sento molto parlare di terzo mandato – ha detto Schlein da La7 –. Vorrei ricordare che attualmente non è previsto dalla legge». Poi, sempre più evasivamente ha chiosato: «Vorrei che il Pd si concentrasse sulle risposte da dare ai cittadini. Delle beghe interne non frega niente a nessuno». Ma eludere e ridimensionare non basta. Prima o poi la Schlein dovrà affrontare, allo scoperto, il fuoco “amico”: a partire dal duello con lo sceriffo campano.