Il Mes può attendere: la Camera approva la sospensiva di 4 mesi chiesta dalla maggioranza
L’aula della Camera ha approvato la richiesta della maggioranza di una sospensiva di 4 mesi dell’esame della pdl di Ratifica ed esecuzione dell’accordo recante modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (Mes). I sì sono stati 195, i no 117. Alla votazione erano presenti i ministri Antonio Tajani e Gilberto Pichetto Fratin, oltre a diversi sottosegretari.
Motivando la sospensiva della ratifica del Mes, Andrea Orsini di Forza Italia ha sottolineato nel suo intervento in aula che “il Mes così com’è sarebbe un passo indietro e non in avanti verso una Ue davvero unita”. Per Orsini, “l’opposizione vuole usare il Mes come un grimaldello in difficoltà. E’ un suo diritto ma non è così che tornerà al governo. Con questo atteggiamento non rende un buon servizio al Paese. La politica estera non ha niente a che vedere con quello che Berlusconi definiva come “il teatrino della politica”, chiedendo all’Aula di “rinviare un dibattito che metterebbe in difficoltà l’Italia e la Ue. La posta in gioco è troppo alta”.
Il voto del Mes: non funziona il trucco dell’opposizione
La maggioranza nella seduta del 30 giugno scorso aveva chiesto un rinvio di quattro mesi della discussione della proposta di legge, la numero 712 De Luca e Bonafè, recante la ratifica e l’esecuzione dell’accordo che modifica il trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, fatto a Bruxelles il 27 gennaio e l’8 febbraio 2021, e dell’abbinata proposta di legge n. 722 Marattin e altri. La discussione sul Mes è dunque rinviata di quattro mesi.
La posizione di FdI è stata ben chiarita da Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Il Mes così come è oggi, ha detto Foti al Messaggero, “presenta delle criticità di fondo, che noi di Fratelli d’Italia denunciammo non appena il Meccanismo europeo venne sottoscritto dal governo Conte II. Quei problemi non sono stati risolti, e noi siamo rimasti coerenti: le risposte ottenute finora non ci hanno convinto”. Lo dichiara “Fare previsioni sul sì alla ratifica – prosegue – significa depotenziare in partenza ogni margine di trattativa”. “In questo momento in Europa sono in discussione la riforma del patto di Stabilità e l’unione bancaria: una serie di questioni collegate tra loro. Non si capisce perché non si debba tenere in serbo la possibilità di sedersi al tavolo senza avere una pistola puntata alla tempia. Discutiamone. Non facciamo come le sinistre che, al governo, si sono sempre rivelate prone al volere delle altre Nazioni”, ha concluso Foti.
la prossima volta stralciate tutto.