India, video con donne spogliate e stuprate da una folla di uomini. A un passo dalla guerra civile
«L’intero Paese è stato disonorato». Lo ha dichiarato il primo ministro Narendra Modi. È così che ha rotto, dopo mesi, il silenzio sul sanguinoso conflitto etnico che infuria in India nello Stato del Manipur. Il riferimento è alla diffusione di un video, diventato virale, che mostra due donne venire aggredite, spogliate e poi stuprate da un gruppo di persone.
India, case vandalizzate e bruciate
Nel video le vittime, che appartengono alla minoranza Kuki, vengono spogliate con la forza da una folla composta da uomini della tribù Meitei. Malgrado i fatti siano avvenuti all’inizio di maggio, solo oggi è stato effettuato il primo arresto. Intervenendo alla sessione di apertura del Parlamento, Modi è intervenuto sugli incidenti che minacciano di trascinare il Manipur in una guerra civile. Decine le case vandalizzate e bruciate durante gli scontri etnici.
«Nessun colpevole sarà risparmiato»
«Voglio assicurare alla Nazione che nessun colpevole sarà risparmiato», ha scandito il primo ministro dell’India. «Quello che è successo alle figlie di Manipur non potrà mai essere perdonato. Mentre mi trovo in questo tempio della democrazia, il mio cuore è pieno di dolore e rabbia». Modi – evidenzia il Guardian – è stato criticato per essere rimasto in silenzio sul conflitto scoppiato tra le comunità tribali all’inizio di maggio. Interi i villaggi rasi al suolo e più di 60mila persone sfollate.
«Ci hanno detto di togliere tutti i vestiti»
Una delle vittime nel video ha detto al Guardian di essere rimasta traumatizzata dagli eventi accaduti. Ha raccontato di come lei ed altre persone fossero scappate dal loro villaggio, che era stato saccheggiato e dato alle fiamme da una folla di Meitei, quando sono stati attaccati da un’altra banda. Io e un’altra ragazza siamo state portate via, ha detto- Ci hanno circondato e ci hanno detto di toglierci tutti i vestiti. Ho provato a supplicarli di lasciarci in pace, ma ci hanno avvertito che saremmo state uccise se non avessimo obbedito. Siamo state portate in un campo vicino. Non voglio entrare nei dettagli, ma dopo ci hanno lasciato andare”.
La condanna in India
Il video ha anche attirato feroci critiche da parte della Corte suprema, che lo ha definito «profondamente inquietante» e un «grosso fallimento costituzionale». Diversi ministri del governo di Modi hanno condannato l’incidente. Smriti Irani, la ministra per le Donne, l’ha definito «decisamente disumano» e ha promesso che i colpevoli sarebbero stati assicurati alla giustizia.