Europei di calcio 2032: l’Italia punta su 10 città (da Bari a Verona) e 2 miliardi di investimenti
Calcio in vetrina. L’Italia vuole organizzare gli europei di calcio del 2032 e corre veloce. Si è insediato oggi, nella sala Verde di Palazzo Chigi, il Comitato Interistituzionale a supporto della candidatura dell’Italia a ospitare la fase finale degli Europei di calcio 2032.
Durante l’incontro, presieduto dal Ministro per lo Sport , Andrea Abodi, è stato ribadito il pieno sostegno del Governo alla Figc per la candidatura, sulla base della documentazione sottoscritta e allegata al dossier presentato all’Uefa.
Il Comitato ha iniziato a “individuare e condividere le strategie da adottare per l’indispensabile miglioramento del capitale infrastrutturale”. Importante sarà ” rispondere ai requisiti di sostenibilità ad ampio spettro, anche per aumentare la competitività del calcio italiano”. Il Comitato si riunirà nuovamente nei primi giorni di settembre. Si manterrà uno stretto coordinamento con la Figc, anche in relazione alle costanti interlocuzioni della Federazione con la Uefa.
Europei: si decide il 10 ottobre
Il prossimo 10 ottobre l’Uefa deciderà l’assegnazione della manifestazione. La principale avversaria della nostra nazione sarà la Turchia( in lizza anche per l’edizione del 2028). Le città scelte dalla Figc sono Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari. L’Italia cerca la terza organizzazione in casa della competizione continentale. Nel 1968 gli azzurri vinsero il trofeo, mentre nel 1980 i futuri campioni del mondo arrivarono quarti, penalizzati da un incredibile arbitraggio nella partita che avrebbe assegnato la finale contro il Belgio. L’Italia ha vinto l’ultima edizione della manifestazione. La Figc aveva inoltrato la documentazione a Nyon lo scorso mese di aprile.
Due miliardi di investimento per il calcio e stadi nuovi
L’investimento complessivo per l’organizzazione degli europei 2032 è di due miliardi di euro e consentirà di avere stadi nuovi ed efficienti. Cosi come accaduto per Italia ’90 (ma all’epoca i risultati furono disastrosi) l’intervento maggiore riguarderà proprio gli impianti sportivi. Il governo Meloni sin dall’inizio ha sostenuto la candidatura della Figc, confidando che il ruolo di vice presidente Uefa di Gabriele Gravina (numero uno di via Allegri) possa aiutare a raggiungere l’obiettivo.